L’importanza della valutazione e del supporto psicologico prima e dopo la chirurgia bariatrica

PUBBLICATO IL 16 MARZO 2022

Comprendere il paziente obeso anche da un punto di vista psicologico è fondamentale per ottenere e mantenre risultati nel dimagrimento e nella qualità di vita. 

Sempre più pazienti, negli ultimi anni, si stanno rivolgendo a centri di chirurgia dell’obesità per ritrovare il proprio equilibrio non solo fisico, ma anche, e soprattutto, mentale. Uno stare bene con sé stessi a 360 gradi. Il percorso bariatrico è una strada che si sviluppa su diversi step che la persona dovrà affrontare insieme all’équipe composta da diverse figure fondamentali: il chirurgo, il patient manager, il dietista e lo psicologo. 

Ogni aspetto del paziente è importante e va approfondito prima di cominciare ad affrontare questo percorso che rappresenta un’esperienza molto significativa per lui. La persona va compresa nella sua totalità e guidata in questa impresa, soprattutto da un punto di vista psicologico, dall’ingresso in struttura fino al follow up

Il dottor Pietro Ramella, referente psicologo e psicoterapeuta presso il Centro di Chirurgia Bariatrica dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Centro di eccellenza SICOB diretto dalla dottoressa Lilia Bertolani, spiega tutti gli aspetti legati a questo step del percorso e di come il supporto al paziente rappresenti il primo passo verso la guarigione.

Il ruolo dello psicologo nel percorso di chirurgia bariatrica

“Lavorare da diversi anni in realtà come questa, mi ha portato a comprendere, con consapevolezza sempre maggiore, l’importanza del percorso psicologico pre-operatorio e post operatorio di un paziente candidato a un intervento di chirurgia bariatrica. Molto spesso pazienti bariatrici, o persone interessate a questa branca, chiedono in prima battuta cosa c’entri la figura dello psicologo all’interno di un’équipe di chirurghi - spiega il dott. Ramella -.

Questa è una domanda del tutto lecita. Nonostante proprio negli ultimi anni la figura dello psicologo/psicoterapeuta stia apparendo sempre più importante in molti contesti ospedalieri e non, rimane spesso un interrogativo quando una figura medica consiglia al paziente che ha in cura la necessità di una ‘valutazione psicologica’ per poterlo sottoporre a un intervento chirurgico.

Innanzitutto, è fondamentale ridefinire il concetto di valutazione pre operatoria inserendolo in un contenitore più ampio che è quello della presa in carico multidisciplinare”. 

 

Paziente bariatrico e psicologo: questione di fiducia e non solo

“Quando un paziente decide di sottoporsi a un intervento bariatrico, decide di affidarsi a un’équipe che cerca di comprenderlo a 360 gradi, motivo per cui una singola valutazione chirurgica e dietistica risulterebbe riduttiva, fondamentale, ma sicuramente non sufficiente a favorire la scelta del tipo di intervento, così come il raggiungimento dei risultati post-operatori e il loro mantenimento - afferma lo specialista -.

Il continuo interfacciarsi tra chirurgo, dietista e psicologo è una danza continua che non termina con l’intervento chirurgico del paziente candidato a chirurgia bariatrica, bensì prosegue con un perpetuo scambio di informazioni e pareri clinici durante gli anni successivi all’intervento”. 

Per tutti questi motivi, il percorso psicologico pre operatorio appare condizione necessaria affinché si possa fornire al paziente candidato alla chirurgia bariatrica una proposta di cura completamente personalizzata e quindi non solo efficace ma anche condivisa con il paziente stesso e da lui compresa al meglio. 

I colloqui psicologici in fase pre operatoria appaiono quindi tessera fondamentale in quel puzzle che è il percorso di preparazione del paziente candidato alla chirurgia bariatrica”. 

In cosa consistono i colloqui psicologici

“Durante questi colloqui, obiettivi fondamentali sono per esempio quelli di andare ad approfondire insieme al paziente eventuali dubbi o paure riguardanti le procedure chirurgiche, così da favorirne un miglior ingresso in ospedale in fase di ricovero, cercando quindi di andare a ridurre al minimo la probabilità di momenti di attivazione emotiva durante la degenza - continua lo psicologo -.

Oltre a questo, si valuteranno insieme al paziente le sue aspettative, così da favorire una visione realistica dei risultati post operatori. Questo processo appare essenziale nel favorire sia il raggiungimento, sia il mantenimento di obiettivi realistici stabiliti insieme a chirurgo e dietista. 

Un altro elemento che viene analizzato durante la valutazione sono le motivazioni che portano la persona a scegliere questo percorso. Diverse motivazioni, così come diverse intensità di motivazione, si legano infatti a decorsi post operatori differenti: approfondirne ogni sfaccettatura permetterà quindi all’équipe e al paziente sia di scegliere la tipologia di intervento più adatta, sia di incrementare la probabilità di raggiungimento degli obiettivi previsti e concordati dal punto di vista del dimagrimento e dal punto di vista della qualità di vita in generale”. 

 

Conoscere la persona per migliorare il percorso di cura

Ultimo punto, ma non meno importante, ovviamente, si andrà ad approfondire la storia di vita della persona. In questo processo, la figura dello psicologo appare cruciale, poiché formata proprio per questo tipo di analisi. 

“Sicuramente, una dettagliata raccolta di informazioni da un punto di vista medico/chirurgico e riguardo allo stile alimentare del paziente sono elementi di grande importanza che possono essere raccolti anche a partire dalle prime visite con chirurgo e dietista - sottolinea il dott. Ramella -. 

Al fine di completare il concetto di multidisciplinarietà, lo psicologo cercherà quindi di comprendere insieme al paziente quanti più elementi possibili appartenenti, per esempio, alla personalità del paziente che ci si trova di fronte o eventuali elementi di sofferenza psicologica, che possono sfociare talvolta in veri e propri quadri psicopatologici”.

La repentina e precisa individuazione di elementi di sofferenza psicologica è un processo essenziale al raggiungimento e mantenimento del calo ponderale post-operatorio.

“Nel caso in cui un paziente si trovasse in un periodo di vita complesso, caratterizzato da particolari tipologie di sofferenza psicologica, a loro volta legate a comportamenti che potrebbero compromettere il suo iter post operatorio, lo psicologo (in questo caso anche psicoterapeuta) sarà quindi colui che si impegnerà insieme al paziente a percorrere un cammino costruito in modo personalizzato in base alle necessità della persona presa in carico, che la possa accompagnare all’intervento bariatrico favorendone quindi il miglior decorso possibile - conclude il dott. Ramella -. Tutto questo in un’ottica non solo di raggiungimento del calo ponderale desiderato, ma anche e soprattutto di mantenimento negli anni a venire”.

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