Al Galeazzi-Sant'Ambrogio, INCO dà spazio ai giovani: costruire il futuro della medicina partendo da oggi

Al Galeazzi-Sant'Ambrogio, INCO dà spazio ai giovani: costruire il futuro della medicina partendo da oggi

PUBBLICATO IL 02 LUGLIO 2025

Al Galeazzi-Sant'Ambrogio, INCO dà spazio ai giovani: costruire il futuro della medicina partendo da oggi

PUBBLICATO IL 02 LUGLIO 2025

“Il futuro è dei giovani. È a loro che dobbiamo guardare, ed è su di loro che dobbiamo investire se vogliamo davvero costruire una sanità solida, competente e capace di affrontare le sfide dei prossimi anni”.  

Con queste parole, il dott. Alessandro Giovanelli, responsabile dell’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità (INCO) presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio, sintetizza una visione che è ormai diventata realtà: fare dei giovani il cuore pulsante di un’équipe multidisciplinare d’eccellenza. 

 

Nuove generazioni in prima linea  

All’interno di INCO, i giovani medici trovano non solo uno spazio per imparare, ma una vera e propria palestra professionale, in cui fare esperienza sul campo, confrontarsi con i casi clinici più complessi e assumersi responsabilità sempre maggiori. 

“Nella mia équipe sono entrate persone molto giovani, spesso appena finite le scuole di specializzazione. Insieme abbiamo costruito esperienza e capacità – racconta Giovanelli – e oggi posso dire con orgoglio che il team INCO è composto da professionisti in grado di operare in autonomia, con energia, visione e competenza”. 

 

Il modello di cura di INCO: lavoro di squadra e approccio integrato 

Ma l’eccellenza non si limita alla sala operatoria: il modello di cura dell’obesità proposto da INCO è fortemente multidisciplinare, perché questa patologia richiede un approccio che coinvolga l’intera persona: medico chirurgo, sì, ma anche nutrizionista, psicologo, dietista. 

E anche in questo ambito, la scelta di puntare sui giovani è centrale: “Seguire un paziente bariatrico richiede competenze specifiche, sensibilità, empatia e aggiornamento continuo. Ma soprattutto richiede un approccio integrato e multidisciplinare, dove chirurghi, nutrizionisti, dietisti e psicologi lavorano insieme in modo sinergico.  

Per questo formiamo i nostri giovani con grande attenzione, affinché comprendano l'importanza del lavoro di squadra e sviluppino tutte le competenze necessarie per prendersi cura della persona a 360 gradi”, spiega Giovanelli. 

 

Formazione continua e visione condivisa 

Nel tempo, il metodo adottato dal dott. Giovanelli ha dimostrato tutta la sua forza: oggi i giovani entrati nel team negli scorsi anni sono diventati professionisti maturi, alcuni con ruoli di responsabilità. 

La coesione del gruppo è tale che, come racconta il dott. Giovanelli, “spesso rivedendo gli interventi registrati non si riesce a distinguere quale chirurgo abbia operato, grazie a standard condivisi e tecniche comuni. Ovviamente, lo specialista senior è sempre a disposizione nel caso di interventi complessi, come nel caso delle tecniche di chirurgia robotica, o pazienti che richiedano un’attenzione particolare”.   

Anche le Istituzioni, a partire dal Gruppo San Donato, hanno creduto fortemente nell’importanza di investire nei giovani. Un impegno concreto, che si è tradotto nella scelta di affidare ruoli di responsabilità a professionisti emergenti, quando se ne è presentata l’occasione. Giovani che, grazie alla fiducia ricevuta, hanno saputo spiccare il volo in autonomia e dare vita a nuove realtà ospedaliere, contribuendo attivamente alla crescita del sistema sanitario. 

“Un percorso che si muove anche in linea con gli indirizzi della nostra società scientifica, la SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche), da sempre attenta alla valorizzazione dei giovani - sottolinea Giovanelli -. È fondamentale che questo impegno prosegua, migliorando costantemente la qualità della formazione, il controllo dei percorsi e la supervisione da parte degli esperti”. 

 

Guardare avanti: nuove generazioni e nuove sfide 

INCO non si ferma: oltre ai percorsi formativi interni, offre all’équipe corsi di aggiornamento, per continuare a offrire strumenti e opportunità alle nuove leve. 

“Voglio che i giovani si siedano al tavolo delle decisioni, che portino idee, che crescano con entusiasmo e responsabilità - conclude Giovanelli -. Oggi molti dei miei collaboratori sono padri di famiglia. Ma sono entrati qui da ragazzi, ed è questa la mia più grande soddisfazione: averli visti crescere come professionisti e come persone”.