Sintomi e cause del nevo di Spitz
PUBBLICATO IL 23 GIUGNO 2022
Il nevo di Spitz è un tumore benigno della pelle che prende il nome da Sophie Spitz, il medico che per primo ne individuò le caratteristiche. Si tratta di una formazione cutanea, tendenzialmente benigna, che si presenta soprattutto nei soggetti giovani, ma non solo. Approfondiamo la tematica con la dott.ssa Chiara Lovati, dermatologa della Vein & Derma Clinic dell’Istituto di Cura Città di Pavia.
Cos’è e come si presenta
Il nevo di Spitz è un tumore melanocitario quasi sempre benigno e può comparire in più distretti corporei:
- viso;
- tronco;
- gambe.
“Il nevo di Spitz - spiega la specialista - si sviluppa solitamente nel bambino, sotto forma di un nodulo roseo, scarsamente pigmentato, spesso con una componente angiomatosa a comparsa rapida. Nella metà dei casi, dall’esame dermatologico con dermatoscopia si evidenzia un pattern 'a esplosione di stella' che può essere facilmente riconoscibile da un occhio esperto.
Ne esiste, tuttavia, una forma pigmentata, chiamata nevo di REED, in cui le cellule fortemente pigmentate, assumono un aspetto fusiforme.”
Le dimensioni sono normalmente piuttosto contenute, limitate sempre entro il raggio di 1 centimetro.
Il nevo di Spitz nell’adulto
“In passato – ci spiega la dottoressa - il nevo di Spitz veniva anche chiamato 'melanoma giovanile' e ciò ha creato non pochi fraintendimenti. Ecco il motivo per cui questa fuorviante denominazione non viene più utilizzata in quanto non è né un melanoma, né si manifesta solo nei bambini”.
Il Nevo di Spitz, quando riscontrato, invece, al di fuori dell’infanzia, può dare luogo a un problema di diagnosi. Precisa la specialista: “Nel corso degli anni può subire mutazioni: dapprima più chiaro, potrebbe tendere a scurirsi e sfaldarsi.
La sua presenza può essere completamente asintomatica, ma in alcuni casi il soggetto lamenta prurito in sede o nella zona attorno”.
Le cause e i fattori di rischio
Come per gli altri nevi non si conoscono le cause reali delle loro comparsa. Tra i soggetti più colpiti rientrano:
- i fototipi chiari;
- chi in passato ha trascorso molto tempo esposto alle radiazioni solari, collezionando numerose scottature e ustioni.
“Bisogna ricordare infatti – sottolinea la dott.ssa Lovati - che la pelle ha una memoria e a distanza di tempo può 'rispondere' agli errori commessi tramite la comparsa anche di:
- lentigo solari;
- epiteliomi;
- cheratosi attiniche;
- antiestetiche macchie.”
La diagnosi e la cura
“A volte per via della struttura simile ad altri nevi e principalmente per la sua somiglianza con il ben più temibile melanoma, va indagato con almeno una biopsia e un esame istologico appunto per non rischiare di trascurare una formazione tumorale”. In questi casi basterà quindi asportare chirurgicamente il nevo in anestesia locale e analizzarlo”.
Se un nevo anche non sospetto si presenta in aree della pelle molto visibili o 'fastidiose' perché magari si trova in un punto soggetto a sfregamento, ad esempio vicino ad elastici della biancheria intima, o provoca prurito, anche se benigno può essere opportunamente rimosso chirurgicamente e di routine analizzato.
Esistono poi casi in cui lo specialista consiglierà di monitorare la formazione attraverso la programmazione di visite specialistiche con dermatoscopia e videodermatoscopia a cadenza trimestrale, semestrale o a seconda della situazione, annuale.
L‘importanza di sottoporsi alla Mappatura dei nevi
In estate il nostro corpo è più esposto ai raggi solari ed è bene tenere sotto controllo i nostri nevi. Presso la Vein & Derma Clinic, è disponibile un Videodermatoscopio di ultima generazione, con cui è possibile effettuare la Mappatura dei nevi. Un esame per la prevenzione da eseguire una volta l’anno (salvo diverse indicazioni del medico), per tutta la popolazione adulta.
Cos’è la dermatoscopia?
È un esame diagnostico non invasivo che si esegue tramite videodermatoscopio. Permette di esaminare in dettaglio ed eventualmente 'fotografare' l’epidermide e quindi anche tutte le lesioni melanocitarie.
A cosa serve?
ILa dermatoscopia è ideale per eseguire un’approfondita mappatura dei nevi e per riconoscere eventuali anomalie della pelle. Consente la diagnosi di tumori cutanei e il loro follow-up. E’ fondamentale per la diagnosi tempestiva di melanomi e altre forme tumorali che ad occhio nudo non sarebbero riconoscibili.
Le immagini, una volta acquisite dallo specialista, verranno archiviate per i controlli successivi in modo da poter monitorare nel tempo l’evoluzione delle lesioni.
L'autoprevenzione con la regola dell'ABCDE
La regola dell’ABCDE da non dimenticare mai per fare una prima autovalutazione: noi siamo i primi medici, per cui dobbiamo monitorare i nostri nevi o nei, come comunemente li chiamiamo, e fare caso ad eventuali mutamenti nel colore e nella forma, facendo attenzione a:
- asimmetria (A);
- bordi irregolari (B);
- colore (C): da chiaro potrebbe diventare scuro o viceversa;
- dimensione (D);
- evoluzione (E): quindi cambiare nell’aspetto in breve tempo.