Come riconoscere la cheratosi attinica

PUBBLICATO IL 27 GENNAIO 2022

Macchie rosse o biancastre che tendono a desquamarsi e che provocano prurito? Potrebbe trattarsi di cheratosi attinica. Si tratta di una proliferazione di cheratinociti atipici, quindi non normali, in un’area della pelle che è stata esposta costantemente alle radiazioni UV (sole, lampade solari), con conseguente danno cronico della pelle. 

Tradizionalmente le cheratosi attiniche venivano classificate come lesioni precancerose, anche se attualmente si tende a considerarle veri e propri tumori in-situ.

Negli ultimi anni la prevenzione dermatologica ha occupato un ruolo sempre più importante. A farla da padrone il melanoma, ma questo non è l’unico tumore cutaneo da temere. 

“I tumori della pelle più frequenti nella popolazione, infatti, - spiega la dottoressa - sono i carcinomi cutanei non-melanoma. Si tratta di tumori della pelle che non sono strettamente associati ad una degenerazione delle cellule che producono la melanina (i melanociti), ma dei cheratinociti, cellule di gran lunga più abbondanti nella nostra epidermide. 

Approfondiamo la tematica con la dott.ssa Eleonora Bellani, specialista in dermatologia presso la Vein & Derma Clinic dell’Istituto di Cura Città di Pavia.

 

Come è fatta la cheratosi attinica

“Le cheratosi attiniche si presentano sotto forma di macchie rosse (eritematose), bianche o giallastre, con una superficie spesso secca e desquamante

Talvolta possono presentarsi come placche rosso-brunastre fino a diventare vere e proprie croste bianco-giallastre o scure. Spesso sono più facili da sentire al tatto che non da vedere, a causa della loro superficie ruvida”.


Dove si formano le cheratosi attiniche

“Le cheratosi attiniche insorgono tipicamente nelle aree foto-esposte, cioè quelle maggiormente soggette all’esposizione della luce solare: viso, testa, collo, dorso delle mani”. 

I fattori di rischio

“I fattori di rischio possono essere rappresentati da un lato, dalle caratteristiche del singolo soggetto come età avanzata, pelle chiara, caratteristiche genetiche, immunosoppressione da farmaci e non. 

Dall’altro, dalla presenza di fattori esogeni come esposizione continua e cumulativa alle radiazioni UV, esposizione a sostanze tossiche, come, ad esempio, arsenico e catrame.”

 

I sintomi

“Nella maggior parte dei casi le cheratosi attiniche sono asintomatiche, sebbene alcuni pazienti riferiscano sintomi come bruciore, dolore, prurito e raramente sanguinamento. Sono macchie, che come già accennato, compaiono soprattutto nelle zone più esposte alla luce solare: testa, viso, orecchie, naso, labbra, collo, scollato, avambracci, dorso delle mani, ecc.”

 

Cosa fare in caso di sospetta cheratosi attinica

“La prima cosa da fare è sottoporsi ad una visita dermatologica, per avere una diagnosi di certezza e per poter impostare la terapia più adatta ad ogni singolo caso.” 

 

La cura

“Esistono diversi approcci terapeutici, che vanno valutati caso per caso. Le cheratosi attiniche possono essere trattate mediante:

  • terapia diretta delle lesioni, come crioterapia con azoto liquido;
  • laser-terapia
  • chirurgia.

In alcuni casi è consigliabile trattare tutta l’area a rischio di sviluppare le cheratosi, (campo di cancerizzazione) per evitare il progredire della patologia su aree più vaste. In quest’ultimo caso, si potranno utilizzare trattamenti farmacologici specifici e/o la terapia fotodinamica (PDT)”.

 

Come prevenire

Il modo migliore per prevenire le cheratosi attiniche è:

  • evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, soprattutto a determinate latitudini;
  • usare abiti protettivi e creme solari con un fattore di protezione molto alto. Attualmente vi sono in commercio fotoprotettori appositamente formulati per prevenire l’insorgenza delle cheratosi attiniche;
  • seguire una dieta ricca di alimenti antiossidanti;
  • ricorrere a integratori specifici per la prevenzione dei danni solari”.

 

La cheratosi attinica è pericolosa?

“Fortunatamente la cheratosi attinica è una lesione considerata a ‘malignità locale’, cioè in grado di creare un danno solo nella zona dove si manifesta. Se non adeguatamente trattata, però, può dare origine ai carcinomi squamosi, che possono diventare invasivi e, in particolare aree del viso e della testa, possono invadere il tessuto osseo fino ai tessuti sottostanti. Seppur raramente, i carcinomi squamosi possono dare metastasi, con conseguente invasione multi-organo e possibile morte del paziente. 

Alla luce di questi fatti, è evidente come diventi di fondamentale importanza un approccio di tipo preventivo per evitare la degenerazione delle cheratosi attiniche, evitando che queste possano trasformarsi in veri e propri carcinomi cutanei”.

Cura e Prevenzione