Come curare l'infiammazione del nervo sciatico

PUBBLICATO IL 14 MAGGIO 2021

Dolore al nervo sciatico? La fisiatra spiega quali sono le cause, come ottenere una diagnosi e come curarsi, senza ricorrere all’intervento chirurgico. 

L’infiammazione, o meglio, l’irritazione del nervo sciatico è una patologia causata dalla compressione della sua radice (lombosciatalgia) alla fuoriuscita dalla colonna lombare, oppure da una compressione nel suo passaggio periferico, come, ad esempio, nella sindrome del piriforme (dolore che coinvolge sia la natica sia il nervo sciatico). 

Colpisce maggiormente le persone tra i 40-50 anni di età in su, con una prevalenza maggiore negli uomini. 

Molto spesso, il dolore è talmente intenso che la persona fa fatica a camminare ed è costretta a rinunciare a portare avanti le proprie attività quotidiane. 

La dottoressa Cristina Beretta, fisiatra presso l’Unità operativa di Medicina fisica e Riabilitativa dell’Istituto Clinico San Siro, spiega da cosa dipende e qual è il trattamento più indicato, senza ricorrere (dove possibile) alla chirurgia.

I sintomi del nervo sciatico

Questa infiammazione è caratterizzata da un dolore che parte dal rachide lombare oppure dal gluteo, e che si irradia all’arto inferiore fino al piede (tipicamente dalla regione glutea, scendendo poi in sede postero-laterale nella coscia e gamba fino alla pianta del piede o verso il dorso del piede e all’alluce).

La dott.ssa Beretta spiega: “Tale dolore ha le seguenti caratteristiche: 

  • può essere acuto;
  • può dare la sensazione di bruciore;
  • spesso è a esordio improvviso e invalidante”.  

Si presenta, in genere, monolaterale, ed è, simile a una scossa elettrica che può causare:

  • parestesie, ovvero formicolio, intorpidimento;
  • deficit di forza muscolare (sintomatologia neurologica) che può peggiorare dopo sforzi, colpi di tosse, starnuti o lunghi periodi di tempo trascorsi in posizione seduta.

Le cause della sciatalgia

La causa principale dell’insorgenza della sciatalgia è senza dubbio la compressione del nervo sciatico o dei nervi spinali circostanti, con conseguente irritazione e dolore. 

Quali possono essere le cause di tale compressione? 

  • ernia del disco;
  • discopatia degenerativa delle vertebre lombo-sacrali;
  • scivolamento di due vertebre (spondilolistesi);
  • stenosi del canale lombare e dei forami di coniugazione lombo-sacrale;
  • sindrome del piriforme, in cui il muscolo piriforme comprime/irrita il tratto di nervo sciatico; 
  • tumori spinali (rari).

Anche alcuni fattori di rischio possono contribuire alla comparsa dell’infiammazione e del dolore. Tra questi:

  • lavori pesanti o ripetitivi, soprattutto in rotazione;
  • età avanzata che favorisce la disidratazione dei dischi intervertebrali;
  • marcato sovrappeso corporeo e sedentarietà;
  • diabete;
  • errate posture.

Quanto dura l’infiammazione al nervo sciatico

“La durata della sintomatologia può perdurare acutamente per diverso tempo, per poi progressivamente risolversi in periodi anche relativamente lunghi fino a 30 a 60 giorni in caso di evoluzione benigna come avviene nella maggior parte dei casi - continua la dottoressa -.

Criteri di urgenza diagnostico/terapeutica sono i sintomi neurologici quali:

  •  disturbi sfinterici (es. perdita di urina o anestesia perineale);
  •  il persistente deficit sensitivo e stenico come, ad esempio, l’impossibilità a dorsiflettere il piede”.

Come si diagnostica una lombosciatalgia

La diagnosi della sciatalgia è:
 

  • clinica (grazie a una semplice visita con lo specialista fisiatra);
  • anamnestica (grazie alla testimonianza del paziente);
  • strumentale attraverso l’esecuzione di esami specifici e molto accurati, tra cui: 

 

  • RX rachide dorso-lombare e lombo-sacrale: utile per evidenziare la presenza di riduzione di spazio discale che suggerisce la presenza di ernia o di spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull’altra);
  • Risonanza Magnetica (RM) del rachide: che valuta la presenza di ernia discale, tumori spinali primitivi o metastatici, spondilodiscite (infiammazione dei dischi intervertebrali e delle vertebre);
  • TC rachide lombare: che si effettua in caso di sospette fratture e/o di controindicazione alla esecuzione della RM;
  • Elettromiografia (EMG): evidenzia la sofferenza della radice nervosa.

Come si cura l’infiammazione del nervo sciatico

Il trattamento di questo disturbo, solitamente, si distingue per l’intensità della sintomatologia dolorosa e per la gravità dell’infiammazione. Ecco qualche consiglio utile:

  • non è indicato il riposo a letto se non nelle prime fasi acute;
  • Iniziare con antinfiammatori non steroidei (FANS) e miorilassanti. In caso questa terapia non funzionasse, assumere cortisonici, sempre su indicazione medica; 
  • per evitare recidive e trattare la fase subacuta, sono utili trattamenti riabilitativi volti a riequilibrare la postura di bacino, tratto lombosacrale e colonna dorso-lombare. Sì alla ginnastica dolce e allo stretching miotendineo;
  • l'indicazione all’intervento chirurgico è riservato ai casi che non rispondono al trattamento conservativo o nel caso di sintomatologia neurologica, per la quale sarebbe indicato rivolgersi a uno specialista neurochirurgo”.

L’Ossigeno-ozonoterapia

“Un’importante risorsa, soprattutto nelle forme croniche - conclude Beretta - è l’Ossigeno-Ozonoterapia, che consiste in infiltrazioni nella muscolatura paravertebrale di una miscela di ossigeno e ozono.

Le proprietà dell’ozono sono molteplici:

  • azione antibatterica e antivirale;
  • azione antinfiammatoria e antiedemigena (cioè che impedisce la formazione di edemi) per ridurre le sostanze pro-infiammatorie, stimolare la neoangiogenesi (creazione di nuovi vasi sanguigni) e aumentare la produzione di enzimi antiossidanti;
  • azione antidolorifica per inattivare dei mediatori algogeni e indurre alla produzione di endorfine;
  • Incremento della produzione dei metaboliti responsabili del rilascio di ossigeno ai tessuti e aumento della deformabilità dei globuli rossi.

Il trattamento con ossigeno-ozonoterapia, che utilizziamo anche all’Istituto Clinico San Siro, consente di sfruttare l’azione antinfiammatoria e antidolorifica della miscela, perché è un trattamento sicuro, di rapida esecuzione e privo di effetti collaterali.

Occorrono circa 15-30 giorni per avvertire i benefici del trattamento. A lungo termine, si può ottenere la riduzione del volume dell’ernia discale grazie all’effetto disidratante dell’ozono sul disco intervertebrale”.

Cura e Prevenzione