Ortopedico pediatrico: quando fare le visite ortopediche

PUBBLICATO IL 29 GIUGNO 2021

Male ai piedi, dolore alla schiena, spalle incurvate nei bambini in crescita non vanno trascurati. La pediatra spiega quando recarsi dall’ortopedico.

Soprattutto nella fase di sviluppo infantile, la postura e il benessere dell’apparato osteo-articolare nel suo complesso sono elementi cui prestare particolare attenzione. Per questo motivo, sono opportuni e consigliati dei controlli ortopedici periodici, dall’infanzia all’adolescenza. 

La Dott.ssa Roberta Levi, specialista in Pediatria della Casa di Cura La Madonnina, spiega quando portare i bambini dall’ortopedico e quali controlli fare.

 

Perché fare i controlli in età neonatale

Le ossa dei bambini sono in continuo sviluppo, motivo per il quale una diagnosi precoce di patologie a loro carico è importante, così da poter intervenire, quando possibile, con fisioterapia e tecniche dolci.

La prima valutazione a livello osteo-articolare avviene dopo la nascita da parte del neonatologo

Le patologie più comuni che si possono individuare in questa fase sono: 

  • displasia congenita dell’anca; 
  • piede torto congenito;
  • torcicollo miogeno congenito.

“A quest’età – spiega la Dott.ssa Levi – per la diagnosi di eventuali patologie ortopediche è importante considerare: 

  •  la tipologia di parto effettuato;
  •  l’anamnesi familiare: una scrupolosa raccolta di informazioni sulla storia sanitaria della famiglia del bambino è fondamentale per l’individuazione di eventuali problematiche in quel momento asintomatiche”.

 

La diagnosi di displasia dell’anca

La displasia dell’anca, che colpisce soprattutto le bambine, è una malformazione per cui la testa del femore non riesce a collocarsi all’interno della cavità articolare (acetabolo) che dovrebbe contenerla, in molti casi proprio perché quest’ultima è troppo piccola. 

La diagnosi viene effettuata dal medico tramite:

  •  l’esame obiettivo;
  • la manovra di Ortolani che, riportando il femore lussato nella sua posizione corretta, determina uno scatto sonoro. 

La patologia va, poi, confermata tramite ecografie.

 

La diagnosi di piede torto e torcicollo miogeno

Fra le altre problematiche frequenti nei bambini, già riscontrabili a quest’età, vanno ricordati, poi:

  • piede torto: piede completamente ruotato verso l’interno con la punta in basso;
  • torcicollo miogeno: una compressione e accorciamento dei muscoli del collo da un lato che determina una rotazione del capo del bambino nel lato opposto. In questo caso, la diagnosi può essere coadiuvata eventualmente anche da una RX per escludere anomalie a carico di ossa, spalle e collo. 

 

Perchè fare i  controlli tra i 10 e i 18 mesi

Se non vi sono malattie e sintomi evidenziati in precedenza, continua la Dott.ssa Levi, quando il bambino inizia la deambulazione si entra in una fase nella quale si possono manifestare altre patologie. 

Quello che si deve valutare è:

  • eventuale deformità dei piedi;
  • allineamento degli arti superiori e inferiori;
  • allineamento della colonna vertebrale.

Le principali patologie che possono emergere in questa fase sono, infatti:

  • piede piatto;
  • ginocchio varo o valgo (rispettivamente gambe protratte verso l’esterno, come in una parentesi, o verso l’interno, come in una “x”, ndr);
  • piedi intra o extra rotati, cioè piedi eccessivamente rotati verso l’interno o l’esterno.

Fino a 4/5 anni - specifica la Dottoressa – questi  possono essere difetti fisiologici, in quanto inizialmente la camminata del bambino non è stabile. 

Superata quest’età, però, può essere necessario un approfondimento, nonché un eventuale intervento con plantari e/o fisiokinesiterapia

Se non diagnosticati in tempo e nei casi estremi si può arrivare, infatti, anche all’intervento chirurgico”. 

 

Perché fare il  controllo a 6 anni

Un altro periodo indicativo per effettuare un controllo ortopedico in assenza di sintomatologia sono, poi, i 6 anni, momento di grandi cambiamenti nel bambino, in cui è consigliato effettuare una visita medica anche in vista dell’ingresso alle scuole elementari.

 

A cosa servono i controlli nell’adolescenza

In età pre-pubere e adolescenziale, invece, va valutato attentamente soprattutto l’atteggiamento della colonna vertebrale per consentire la valutazione di:

  • scoliosi: una deviazione laterale della colonna vertebrale, più frequente nelle donne;
  • dorso curvo giovanile (ipercifosi): una deformità del rachide, tipica dell’età giovanile tra gli 8 e i 12 anni e più comune nei maschi;
  • piede piatto: l’assenza o la mancata pronunciazione dell’arco plantare mediale del piede, sfuggito magari nella diagnosi in infanzia.

La scoliosi e il dorso curvo giovanile possono insorgere anche a causa di uno stile di vita e postura scorretti

Ci sono, ovviamente, diversi livelli di gravità di queste problematiche, che possono anche provocare dolore, ma un’individuazione precoce permette spesso di risparmiare busti e corsetti, in quanto in età pubere si verifica un grande sviluppo. 

Nei casi più seri, però, l’unica soluzione può restare l’intervento chirurgico.

 

L’occhio dei genitori: cosa controllare

Anche in questo caso, un’attenzione particolare dei genitori nei confronti dei propri figli resta un elemento chiave. Occorre notare, conclude la Dottoressa, segnali più o meno evidenti come, ad esempio: 

  • se le scarpe sono consumate male
  • se il bambino/adolescente cammina in maniera storta etc
  • non sottovalutare mai manifestazioni dolorose per il fattore della giovane età del bambino.
Cura e Prevenzione