
Bambini e sport: come scegliere l’attività più adatta con i consigli dell’ortopedico pediatrico
PUBBLICATO IL 25 AGOSTO 2025
Fare sport fa bene alla salute, anche nei bambini. Ma ci sono casi in cui alcune discipline possono accentuare difetti posturali o patologie ortopediche già presenti. Come scegliere l’attività più adatta? Quando è necessario rivolgersi a uno specialista?
Lo abbiamo chiesto al dott. Fabio Verdoni, Responsabile dell’Unità operativa di Ortopedia Pediatrica all’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio, Presidente della SITOP, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica e ortopedico a Palazzo della Salute Wellness Clinic e presso la Casa di Cura La Madonnina.
Esistono controindicazioni allo sport nei bambini?
"Controindicazioni assolute, nella stragrande maggioranza dei casi, non ce ne sono. Solo alcune patologie metaboliche o malattie muscolo-scheletriche importanti possono impedire del tutto l’attività sportiva. Nella maggior parte dei casi, però, parliamo di controindicazioni relative.
Ad esempio, se un bambino presenta un ginocchio valgo (cioè quando le ginocchia tendono verso l’interno) o un ginocchio varo (quando tendono invece verso l’esterno), è meglio evitare sport con un eccessivo carico sull’articolazione.
Lo stesso vale per i bambini in sovrappeso: in questi casi, attività come la danza o in generale gli sport che prevedono dei salti possono gravare eccessivamente sulle articolazioni e peggiorare la situazione. Il nuoto, al contrario, è una disciplina ideale perché è un’attività che si pratica in scarico”.
A che età è consigliabile iniziare a praticare sport
"Prima dei 5 anni non è necessario cominciare uno sport vero e proprio. L’importante è che il bambino si muova, giochi, corra.
Dopo i 5 anni si può iniziare a praticare una disciplina sportiva in modo più strutturato, sempre rispettando le inclinazioni e le preferenze del bambino o della famiglia.
Consiglio però ai genitori di non spingere troppo presto i più piccoli verso l’agonismo, perché allenamenti troppo intensivi possono comportare un sovraccarico, un overuse, delle articolazioni”.
Sovraccarico da sport: quanto incide
"Il sovraccarico da sport incide moltissimo - prosegue il dott. Verdoni -. Il corpo del bambino è flessibile e resistente agli sforzi, ma anche molto delicato, soprattutto a livello delle cartilagini di accrescimento.
Uno sforzo eccessivo o ripetuto può causare patologie importanti, come l’osteocondrite, tipica dell’età dello sviluppo, in cui la cartilagine si danneggia fino a coinvolgere anche l’osso sottostante, compromettendo irrimediabilmente l’articolazione.
Inoltre, capita di frequente che bambini e adolescenti presentino dolori articolari ricorrenti: questi campanelli d’allarme non devono mai essere sottovalutati. Allenamenti quotidiani, senza un giusto recupero, aumentano il rischio di infortuni e complicazioni”.
I segnali a cui prestare attenzione?
"Molto spesso – sottolinea il dott. Verdoni – vengono nel mio ambulatorio bambini che si sottopongono a un enorme stress psicofisico. È quindi fondamentale per i genitori sapere individuare quei segnali d’allarme che dovrebbero far sospettare una patologia da sovraccarico, quali:
- dolore articolare persistente;
- zoppia;
- blocchi o limitazioni nei movimenti;
- gonfiore o versamenti articolari.
In questi casi è sempre bene effettuare una valutazione ortopedica con uno specialista in ortopedia pediatrica”.
Visita ortopedica prima di iniziare a fare sport: perché è importante
"La visita ortopedica prima di iniziare a fare sport è molto utile – sottolinea lo specialista - soprattutto in presenza di difetti ortopedici già noti. Una valutazione specialistica preventiva consente di indirizzare verso lo sport più adatto, evitando discipline che potrebbero peggiorare la condizione presente.
Prendiamo 2 esempi:
- un bambino in sovrappeso dovrebbe praticare sport in scarico, come il nuoto, evitando attività con impatti ripetuti;
- un bambino con ginocchio valgo o varo dovrebbe evitare sport che implichino salti, torsioni e cambi di direzione continui, come lo sci, preferendo sport a basso impatto.
Queste non sono proibizioni o controindicazioni assolute, ma indicazioni per rispettare lo sviluppo di un apparato scheletrico veramente efficiente, ma allo stesso tempo delicato”.
Il ruolo dei genitori e degli allenatori
"Genitori e allenatori dovrebbero saper riconoscere i segnali di sovraccarico e non insistere quando il bambino riferisce dolore o disagio.
Capita spesso che alcuni piccoli atleti si allenino quasi tutti i giorni e gareggino ogni weekend. Questo stile di vita, prima della preadolescenza, è eccessivo.
Lo sport non deve mai diventare una fonte di stress, per la mente ma anche per il corpo”.
Il consiglio per i genitori dell’ortopedico pediatrico
"Non fatevi prendere dalla fretta. Il desiderio di far praticare sport ai propri figli è sano, ma dev’essere accompagnato da una valutazione personalizzata. Soprattutto se ci sono già piccoli problemi ortopedici, meglio confrontarsi con un ortopedico pediatrico prima di iniziare o cambiare disciplina.
Ricordiamoci che ogni bambino è diverso e che una buona prevenzione oggi significa una crescita sana domani”.
Sport “migliori” per lo sviluppo muscolo-scheletrico: quali sono?
"Tutti gli sport sono validi, purché si adattino alle caratteristiche del bambino. Il nuoto, ad esempio, è spesso consigliato per la sua azione completa e in scarico. Sport come basket e pallavolo, se praticati correttamente, favoriscono l’allungamento muscolare.
La danza classica, molto praticata dalle bambine, è invece da valutare caso per caso, perché può comportare un carico importante a livello degli arti inferiori. È importante monitorare lo sviluppo scheletrico con controlli regolari".
L’Ortopedia Pediatrica dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio
L’Unità Operativa di Ortopedia Pediatrica dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio, diretta dal dott. Fabio Verdoni, si occupa della diagnosi e cura delle patologie muscolo-scheletriche nei bambini e adolescenti.
Il team, specializzato nella gestione del paziente pediatrico, segue i piccoli pazienti in tutte le fasi del percorso terapeutico. Vengono trattate numerose patologie ortopediche e traumatologiche, congenite o acquisite, anche complesse e di interesse multidisciplinare. Si eseguono inoltre interventi mininvasivi per correggere deformità come piede piatto o ginocchio valgo. L’obiettivo è garantire cure efficaci per i piccoli pazienti.