Malattie reumatologiche: l’importanza della diagnosi precoce

PUBBLICATO IL 21 APRILE 2021

Le malattie reumatiche, note come reumatismi, colpiscono soprattutto articolazioni e ossa. La reumatologa spiega quali sono le più comuni e perché è importante la diagnosi precoce.

Secondo recenti stime, più di 5 milioni di italiani sono affetti da malattie reumatologiche. Si tratta di oltre 150 tipologie di patologie infiammatorie e croniche che colpiscono le articolazioni, le ossa, i muscoli e in alcuni casi anche gli organi e i tessuti, provocando dolore e progressiva difficoltà nei movimenti.

Subdole e silenziose, queste malattie spesso non danno segni di sé da subito ma, se non trattate adeguatamente, possono portare anche all’invalidità, nei casi più gravi.

Grazie a diagnosi precoci, con l’utilizzo di metodologie sempre più avanzate, e a terapie mirate e tempestive oggi è possibile trattare queste malattie sin dal loro esordio, evitando così che evolvano verso forme più severe.

Per impedire che queste patologie abbiano un impatto negativo sulla qualità di vita della persona, fondamentale è inoltre la prevenzione, come ci spiega la dottoressa Eleonora Bonacci, reumatologa dell’Unità Operativa di Riabilitazione del Policlinico San Marco e di Smart Clinic  “Le due torri” e Oriocenter.

Che cosa sono le malattie reumatologiche

Spiega la reumatologa Bonacci: “Nel linguaggio comune, le malattie reumatiche sono spesso definite con il termine generico ‘reumatismi’, dal greco flusso o scorrimento, per indicare la tendenza dei sintomi, in particolare il dolore, a interessare diversi aree del corpo durante il decorso della malattia.

Possono insorgere a qualsiasi età, anche nei bambini, e in genere sono più frequenti nelle donne. Studi recenti dimostrano inoltre che queste malattie stanno aumentando all’aumentare dell’età media della popolazione”.

Come si manifestano

“Si tratta di patologie subdole e silenziose - approfondisce la dottoressa -, che danneggiano a poco a poco le articolazioni e i tessuti circostanti senza dare, in un primo momento, segni evidenti.

Si manifestano poi con dolore, a cui seguono le prime difficoltà di movimento. Se non curate possono portare gradualmente a una condizione di disabilità e, nei casi più severi, può essere necessario il ricovero ospedaliero”.

La classificazione delle malattie reumatologiche 

“Le malattie reumatologiche sono un gruppo estremamente variegato di patologie. In genere vengono classificate in 4 grandi categorie, a seconda dell’area del corpo principalmente colpita, dei sintomi e della causa d’insorgenza:

  • malattie degenerative;
  • malattie infiammatorie;
  • malattie autoimmuni sistemiche, causate da un’anomala risposta del sistema immunitario che genera infiammazione persistente a livello di più organi);
  • malattie dismetaboliche, legate a errori del ricambio di alcune sostanze nell’organismo.

L’elenco delle malattie reumatiche

Le malattie reumatologiche più comuni sono:

  • artrosi: malattia degenerativa in cui la cartilagine che riveste le ossa a livello delle articolazioni si assottiglia e si frammenta. Questo comporta dolore e difficoltà motorie. Le articolazioni più colpite sono: colonna vertebrale, mani, piedi, anche e ginocchia.
  • Artrite reumatoide: è una forma di malattia infiammatoria cronica autoimmune che coinvolge le articolazioni di mani, piedi, polsi, caviglie, ginocchia, anche, gomiti e spalle. I sintomi dolorosi rendono difficili, se non addirittura impossibili, semplici azioni quotidiane come guidare l’automobile, girare una chiave nella serratura, aprire un vasetto, salire le scale, vestirsi o lavarsi. Nelle forme non adeguatamente trattate la malattia può interessare anche altri organi ed apparati come polmoni e sistema cardiocircolatorio.
  • Spondilo-entesoartriti: sono un gruppo di malattie croniche caratterizzate da dorsolombalgia infiammatoria ed entesite, ovvero un’infiammazione a livello della giunzione tra tendini, legamenti e osso. In alcuni casi, compaiono in associazione ad altre patologie come la psoriasi  o le malattie infiammatorie croniche intestinali.
  • Spondilite anchilosante: è una forma di artrite che porta a un progressivo irrigidimento della colonna vertebrale con atteggiamenti in flessione obbligata del collo e impossibilità a flettere la colonna. È generalmente più frequente nel sesso maschile.
  • Reumatismi extra-articolari: coinvolgono soprattutto i tendini, i legamenti, le borse sinoviali e i muscoli. La più comune e diffusa è la sindrome fibromialgica (caratterizzata da dolore diffuso, spesso grave ed invalidante).
  • Gotta: malattia dismetabolica causata da un’eccessiva produzione o da una scarsa eliminazione di acido urico (attraverso le urine). Nelle articolazioni si depositano cristalli di urato che causano infiammazione, gonfiore, rossore e dolore intenso, soprattutto a livello dell’alluce. Anche le mani, le caviglie, i polsi e le ginocchia possono essere interessati.
  • Connettiviti: insieme di malattie sistemiche autoimmuni in diversi tessuti dell’organismo, causata da una risposta anomala del sistema immunitario. Ne sono esempio il Lupus Eritematoso Sistemico, la Sclerosi Sistemica e la Sindrome di Sjogren.
  • Osteoporosi: è una patologia molto frequente nell’anziano, caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea associata a un deterioramento dell’osso con conseguente fragilità scheletrica. Questa si traduce in un maggiore rischio di fratture”, continua la specialista.

Le cause

“Le cause esatte non si conoscono, verosimilmente si tratta di patologie a genesi multifattoriale - spiega la dottoressa Bonacci -. Si pensa che l’insorgenza delle forme infiammatorie sia legata a:

  • una reazione immunitaria anomala che inneschi un processo infiammatorio;
  • infezioni virali o batteriche”.

Inoltre la maggiore incidenza nella popolazione femminile ha portato a ipotizzare che anche gli ormoni possano giocare un ruolo nello sviluppo di queste patologie.

Anche alcuni fattori ambientali e lo stile di vita, in particolare fumo, sedentarietà e sovrappeso, sembrerebbero incidere sulla loro insorgenza”.

Come diagnosticare le malattie reumatiche

“La diagnosi di una malattia reumatologica non è semplice per via del manifestarsi tardivo della malattia e  perché spesso i sintomi sono comuni ad altre patologie. Come detto in precedenza, è molto importante però che la diagnosi sia più tempestiva possibile per evitare l’evoluzione in forme più gravi e invalidanti.

Per individuare con certezza la tipologia di patologia è necessario sottoporsi a una visita specialistica reumatologica. Valutata la storia clinica della persona e l’eventuale familiarità, lo specialista deciderà se effettuare ulteriori esami diagnostici”.

L'ecografia con Power Doppler

“Un grande aiuto nella diagnosi delle malattie reumatologiche viene dall’impiego dell’ecografia muscoloscheletrica con Power Doppler. Si tratta di una tecnica che permette la diagnosi precoce di patologie articolari e muscolotendinee valutandone anche la componente infiammatoria, permettendo così di discriminare tra patologia cronico-degenerativa a patologia in fase acuta.

Le potenzialità dello strumento dipendono dalle capacità dell’operatore e dal tipo di macchina/sonda in uso. Infatti, più è alta la frequenza del macchinario a disposizione più è possibile definire le strutture superficiali quali, ad esempio tendini e articolazioni delle mani e dei piedi”, spiega ancora la specialista.

L’ecografia muscoloscheletrica con Power Doppler è particolarmente indicata per:

  • la diagnosi delle forme di artrosi primaria erosiva, la cui fase acuta e le cui deformità articolari possono essere scambiate per quelle tipiche delle forme artritiche;
  • la valutazione di episodio di tumefazione acuta articolare monoarticolare, al fine di valutare se si possa trattare di artropatia microcristallina (frequenti nell’anziano) o artrite settica;
  • la valutazione delle patologie da over-use, causate da ripetizione costante del movimento, soprattutto a livello delle spalle;
  • la diagnosi di tendiniti/borsiti, per valutare un eventuale trattamento steroideo locale eco-guidato;
  • il follow up di artriti croniche, per distinguere tra fase di attività di malattia e fase di remissione e calibrare di conseguenza la terapia immunosoppressiva.

L’importanza di uno stile di vita sano

“Purtroppo non c'è modo di prevenire la predisposizione allo sviluppo delle malattie reumatiche. Ma  - continua la specialista - poiché l’insorgenza di queste patologie dipende anche da fattori modificabili, legati in particolare allo stile di vita, seguire alcune regole di prevenzione può aiutare a contrastarne la comparsa:

  • tenere sotto controllo il peso;
  • praticare attività sportiva con costanza;
  • smettere di fumare;
  • seguire una dieta sana ed equilibrata”.

Prevenzione anche in casa

“Chi soffre di una malattia reumatologica dovrebbe fare attenzione a prevenire il rischio cadute, che rappresentano uno dei maggiori rischi per la salute degli over 65 e nella maggior parte dei casi sono causate da piccoli incidenti domestici. Cercare di impedire le cadute è fondamentale soprattutto in chi soffre di osteoporosi, poiché la malattia rende le ossa più fragili e quindi più soggette a frattura” aggiunge la dottoressa Bonacci che conclude con dei semplici consigli per mettere in sicurezza la propria casa, tra cui:

  • dotarsi di corrimano, sulle scale e nei corridoi, e di punti d’appoggio per sollevarsi, soprattutto nel bagno;
  • predisporre sufficiente spazio per il passaggio di eventuali carrozzine;
  • eliminare spigoli vivi o oggetti taglienti;
  • rimuovere poggiapiedi, tavoli, tappeti e tutto ciò che può essere d’ostacolo”. 
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