Fibromialgia: i sintomi e come si cura
PUBBLICATO IL 24 MARZO 2021
La fibromialgia è una malattia cronica che provoca dolore. L’esperto ne spiega le cause, i sintomi e le cure offerte dall’Istituto Clinico San Rocco.
La fibromialgia, meglio definita sindrome fibromialgica, è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare. È maggiormente diffusa tra le donne soprattutto fra i 40 e i 60 anni. Ne parliamo con il Dott. Giovanni Bua, Responsabile dell'U.O. di Riabilitazione Specialistica e Servizio di Fisioterapia dell'Istituto Clinico San Rocco.
Le cause
“La causa della fibromialgia è ancora sconosciuta - ci ha spiegato il Dott. Bua - ma si ipotizza un’origine multifattoriale.
Diversi studi confermano la presenza di alterazioni del rilascio di alcuni neurotrasmettitori coinvolti nei meccanismi di percezione e regolazione del dolore con conseguente:
- ipersensibilizzazione del sistema nervoso centrale;
- alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi;
- iperattività del sistema nervoso neurovegetativo (con conseguente deficit di irrorazione sanguigna a livello muscolare che, a sua volta, si traduce in iperalgesia).
Sembra inoltre - aggiunge lo specialista- che alcuni disturbi possano predisporre all’insorgenza della malattia. Tra questi:
- l’ansia
- la depressione
- il disturbo post-traumatico da stress
- la somatizzazione”.
I sintomi
“Dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare: potrebbero essere questi i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione.
Questi sintomi - sottolinea lo specialista - possono iniziare:
- dopo un trauma fisico, interventi chirurgici, infezioni o in seguito ad un significativo stress psicologico;
- in altri casi, i segnali della fibromialgia sono subdoli e si instaurano gradualmente nel tempo, senza che venga identificato alcun evento acuto”.
Il dolore: il sintomo più caratteristico della fibromialgia
Il sintomo più importante è il dolore diffuso che interessa:
- muscoli
- cute
- legamenti
- tendini.
"I muscoli - ha proseguito il Dott. Bua - si presentano in costante tensione e questo causa dolore e provoca rigidità”.
Le sedi prevalentemente interessate dal dolore sono:
- il rachide
- le spalle
- il cingolo pelvico
- braccia e polsi.
Il dolore si associa a:
- astenia
- rigidità mattutina
- disturbi del sonno
- parestesie
- cefalea
- ansia
- depressione
- sindrome dell’intestino irritabile.
La diagnosi
La diagnosi è basata su:
- presenza di dolore diffuso;
- positività dei tender points, cioè punti elettivi di dolorabilità diffusi su tutto il corpo;
- assenza di alterazioni dei test di laboratorio con indici di infiammazione nella norma.
Si tratta quindi di una diagnosi clinica e di esclusione per la quale spesso è necessaria una valutazione reumatologica.
Come si cura la fibromialgia
"La complessità del quadro clinico e la varietà dei sintomi richiedono un trattamento multidisciplinare nel quale la terapia farmacologica sia affiancata all’educazione del paziente e alla riabilitazione.
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico la scelta del farmaco deve essere guidata dai sintomi dei pazienti.
La revisione della letteratura indica che nella fibromialgia le terapie non-farmacologiche, specie le terapie riabilitative sono più efficaci rispetto a quelle farmacologiche e hanno effetti più stabili e più duraturi nel tempo".
Le fasi di cura della fibromialgia presso l’Istituto Clinico San Rocco
Presso il servizio di Fisioterapia dell’Istituto Clinico S. Rocco di Ome viene effettuata una presa in carico globale del paziente affetto da fibromialgia che richiede il coinvolgimento e l’intervento del fisiatra, del reumatologo e di fisioterapisti specializzati che seguono il percorso riabilitativo e si distinguono in 2 fasi del trattamento.
Fase 1, i trattamenti manuali e fisici
“Questa fase prevede trattamenti di tipo antalgico e decontratturante con terapie manuali come: il massaggio decontratturante, tecniche di pompage, massaggio miofasciale, ecc - spiega il dottore Bua -.
Terapie fisiche quali TENS, tecarterapia, laserterapia ad alta potenza, applicazioni effettuate sui muscoli e sulle strutture dolenti, contratte e rigide.
In alcuni casi può essere d’aiuto anche l’uso del biofeedback elettromiografico per il controllo del dolore e delle contratture muscolari. h3 Fase 2, rieducazione posturale
Fase 2, rieducazione posturale
Nella seconda fase, viene effettuata una rieducazione posturale al fine di correggere le disfunzioni posturali già presenti che vanno ad aggravare il quadro clinico.
Si svolgono sedute di fisioterapia attiva con esercizi di rinforzo selettivo e globale al fine di mantenere un buon tono muscolare, di migliorare la forma fisica, la tolleranza allo sforzo e di conseguenza anche il tono dell’umore, esercizi di allungamento e stretching muscolare per ridurre le contratture e la rigidità ed esercizi respiratori per favorire il rilassamento muscolare e allentare le tensioni.