Menopausa e rischio cardiovascolare: tutto ciò che c’è da sapere

PUBBLICATO IL 01 OTTOBRE 2020

Le malattie cardiovascolari nelle donne spesso esordiscono dopo la menopausa. La specialista spiega perché, come mantenere il cuore in salute e quali sono i sintomi delle più frequenti patologie.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili di circa il 35,8% di tutti i decessi totali (32,5% nei maschi e 38,8% nelle femmine). I dati recenti mostrano che queste patologie colpiscono sempre di più e in modo più grave le donne rispetto agli uomini

Eppure la popolazione femminile ha una percezione ancora molto bassa dei rischi. Da un lato, perché queste malattie nelle donne hanno un esordio tardivo, in genere dopo la menopausa. E dall’altro, perché non si manifestano con i sintomi “tipici” (nel caso dell’infarto, dolore al petto e al braccio sinistro), che rendono i campanelli d’allarme più facilmente riconoscibili. 

Ma perché le donne hanno un rischio cardiaco diverso rispetto agli uomini? Quali sono  i consigli da seguire per avere un cuore sano e forte? Quali sono i fattori di rischio ai quali le donne dovrebbero fare attenzione? Ne parliamo con la dottoressa Nicoletta De Cesare, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia e del servizio di Emodinamica del Policlinico San Marco.

Il ruolo protettivo degli estrogeni: cosa cambia con la menopausa

“Il sistema cardiovascolare delle donne durante l’età fertile è protetto dagli estrogeni. Questi ormoni infatti fanno da scudo all’apparato cardiovascolare e regolano in senso favorevole l’assetto metabolico. La menopausa rappresenta una fase di profondo cambiamento perché, con la caduta dei livelli di estrogeni, il metabolismo si modifica, favorendo un aumento della pressione arteriosa e del peso corporeo. Proprio questi fattori comportano maggiori rischi per il cuore, perché aumentano le probabilità per la donna d’insorgenza di patologie dell’apparato cardiovascolare”, spiega la dottoressa De Cesare.  

Gli altri fattori di rischio per la popolazione femminile

Oltre alla menopausa,  ci sono altri fattori che incidono maggiormente sulla comparsa delle patologie cardiovascolari. Tra questi: 

  • diabete
  • obesità
  • ipercolesterolemi
  • ipertensione arteriosa
  • stress
  • vita sedentaria
  • fumo
  • predisposizione genetica.

Le malattie cardiovascolari dopo la menopausa 

Le malattie cardiovascolari in genere si presentano nelle donne con un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini, per via della protezione data dagli estrogeni fino a quando inizia la menopausa. Inoltre, a rendere più difficile la diagnosi delle malattie cardiovascolari è il fatto che si manifestano con un quadro clinico meno evidente, in particolare nel caso della cardiopatia ischemica (quell’insieme di condizioni che comportano una riduzione dell’apporto di sangue e ossigeno al cuore, con manifestazioni cliniche che vanno dall’angina pectoris all’infarto miocardico). 

La cardiopatia ischemica femminile

“La cardiopatia ischemica mostra molti aspetti comuni a entrambi i sessi, ma ci sono certamente delle peculiarità specifiche nelle donne, la cui conoscenza non è molto diffusa. Delle specificità femminili fino a non molto tempo fa non si sapeva molto, perché in passato gli studi sull’argomento erano pochi e prendevano in esame solo gli uomini. 

Sarà l’NIH (organo governativo americano di ricerca medica) nel 1991 a rendere obbligatoria l’inclusione delle donne nelle ricerche e la valutazione dell’esistenza di differenze nei fattori di rischio, nei sintomi e negli iter terapeutici nei due sessi. 

Dagli studi effettuati è emerso che, da un punto di vista epidemiologico, le donne sviluppano la cardiopatia ischemica (CAD) a un’età più avanzata degli uomini, soprattutto dopo la menopausa. Lo stesso vale per l’insorgenza dell’ipertensione. Proprio per questo c’è anche una maggiore probabilità di morte nelle donne che hanno subito un infarto miocardico rispetto agli uomini, soprattutto in caso di ipertensione”, spiega ancora la dottoressa. 

I sintomi della cardiopatia ischemica nelle donne 

La prima differenza tra uomo e donna nella cardiopatia ischemica sono i sintomi. Quelli che generalmente vengono considerati come “tipici” di un infarto (dolore al petto o bruciore esteso al braccio sinistro) sono in realtà più frequenti negli uomini di mezza età e in percentuale minore nelle donne, soprattutto se giovani. Nella gran parte dei casi invece i sintomi nel sesso femminile sono: 

  • stanchezza 
  • dolore addominale nella regione ombelicale e soprapubica 
  • sensazione di svenimento, etc. 

Si tratta di disturbi comuni a molte altre condizioni, spesso sottovalutati dal medico stesso, che possono quindi comportare un’ errata o tardiva diagnosi”, spiega l’esperta.  

Le difficoltà nella diagnosi della cardiopatia ischemica

Anche nella diagnosi emergono differenze importanti tra i sessi. Caposaldo della diagnostica della cardiopatia ischemica è il test da sforzo. Tradizionalmente nelle donne in età premenopausa l’esame può dare falsa positività (indicare un risultato patologico, pur in assenza di malattia) molto più frequentemente che nell’uomo. Dopo la menopausa, poi, questo fenomeno si inverte”, continua la dottoressa.  

Altre patologie cardiache con caratteristiche particolari nelle donne

Nelle donne, infine, vi sono alcune forme particolari di sindrome coronarica acuta, che nell’uomo invece sono molto rare. Si tratta della sindrome del balloning apicale reversibile o sindrome di Tako_Tsubo (chiamata così per la particolare morfologia che il ventricolo sinistro assume, simile a un attrezzo per pescare i calamari, usato in Giappone). 

Una patologia che per molti aspetti mima un infarto, sia per la sintomatologia, sia per le alterazioni elettrocardiografiche e degli enzimi miocardici (le sostanze che vengono rilasciate nel sangue  dalle cellule del miocardio quando sofferenti o addirittura morte a causa di un apporto troppo modesto di ossigeno rispetto alle reali necessità). Tuttavia, anche se la coronarografia in genere mostra un quadro di assoluta normalità, il ventricolo assume l’aspetto tipico di uno colpito da un grave infarto. 

Questa sindrome spesso si presenta a seguito di forti stress psichici o più raramente fisici (interventi chirurgici), ma la cosa positiva è che generalmente è seguita da un recupero pressoché completo della funzione ventricolare sinistra che può avvenire in un lasso di tempo molto variabile da persona a persona”, conclude la specialista. 

I consigli per mantenere il cuore in salute in menopausa

“Come detto in precedenza il cuore delle donne in menopausa corre più rischi. Per prevenirli è fondamentale che le donne durante tutta la loro vita e soprattutto durante la menopausa adottino uno stile di vita sano. 

Per prima cosa le donne dovrebbero seguire una dieta equilibrata e tenere sotto controllo il peso per evitare l’aumento della pressione sanguigna e del colesterolo, nemici della salute del cuore. In particolare, è bene che riducano l’apporto di sale (meno di 5 gr al giorno) e prediligano alimenti come:

  • frutta e verdura
  • legumi 
  • alimenti a basso contenuto di grassi animali, come pesce
  • carni bianche.

È opportuno limitare carni rosse, formaggi e insaccati, dolci e bevande zuccherine. 

Inoltre, ogni donna dovrebbe praticare una regolare attività fisica: fare sport, ma anche camminare per almeno 30 minuti al giorno e fare le scale al posto di usare l’ascensore); inoltre, non fumare e ridurre il consumo di alcol

Per ridurre l’intensità di vampate e palpitazioni, infine, è consigliabile non eccedere con il consumo di caffè, dei cibi piccanti e speziati e vestirsi con più strati di indumenti sottili e traspiranti”, continua la specialista.  

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