
Disturbo narcisistico di personalità: cos’è e percorsi di cura
PUBBLICATO IL 13 AGOSTO 2025
Il disturbo narcisistico di personalità si manifesta con egocentrismo, manipolazione e bisogno di ammirazione.
Scopriamo di cosa si tratta e come è possibile intervenire con il prof. Andrea Fossati, medico psicoterapeuta presso gli Ambulatori di Psicologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia e preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e la dott.ssa Antonella Somma, psicologa e psicoterapeuta presso l’Istituto di Cura Città di Pavia, nella medesima équipe del prof. Fossati.
Cos’è il disturbo narcisistico di personalità
Narcisismo è un termine che compare frequentemente nella comunicazione quotidiana non specialistica, a volte con accezioni positive, altre a indicare atteggiamenti tronfi, egocentrici e di mancanza di rispetto verso l’altro/a.
Una personalità narcisistica è una personalità problematica caratterizzata da bisogno di riconoscimento del proprio superiore valore (bisogno di attenzione), visione esageratamente elevata di sé, manipolazione interpersonale, senso di avere diritto a tutto, egocentrismo, ampiamente descritta nella letteratura colta e popolare (per es. Narciso, Dorian Gray o la Regina Grimilde nella fiaba di Biancaneve dei Grimm).
Narcisismo, malattia epidemica. Quanto c’è di vero?
Molto spesso si tende a pensare al narcisismo come “malattia epidemica”, anche se un recente contributo scientifico di sintesi della letteratura, basato su 1.621 studi e oltre 500.000 soggetti, ha mostrato come non vi sia stato un incremento dei livelli di narcisismo dal 1982 al 2023.
Negli ultimi decenni si è assistito a un notevole aumento dell’interesse nelle personalità narcisistiche, con un’espansione marcata della letteratura teorica, clinica ed empirica… e un'altrettanto marcata crescita delle controversie!
“Nello specifico – raccontano gli specialisti - le problematiche narcisistiche si associano alla disinibizione (comportamenti a rischio, uso sostanze, ecc.), violenza, aggressione, ideazione (e non solo) omicida e aggressione sessuale… ma anche a disturbi d’ansia, disturbi depressivi e comportamento suicida.
Come può essere possibile che un singolo disturbo sia collegato a manifestazioni affettive e comportamentali opposte? Una delle certezze più note relative al narcisismo, ma spesso fonte di confusione e fraintendimenti, è la sua natura multidimensionale. Una quantità impressionante di studi e di osservazioni cliniche ha mostrato che quello che siamo abituati a chiamare narcisismo, come fosse una caratteristica unitaria, raccorda in realtà tratti differenti”.
Narcisismo grandioso vs narcisismo vulnerabile
La più nota distinzione all’interno del mondo del narcisismo (anche se non l’unica!) riguarda le componenti grandiose e vulnerabili.
Le caratteristiche connotative della grandiosità narcisistica includono:
- senso di superiorità;
- arroganza;
- atteggiamenti e comportamenti di dominanza;
- fantasie grandiose;
- sfruttamento;
- manipolazione;
- ricerca di complimenti da parte degli altri/e;
- autoesaltazione attraverso il sacrificio di sé (per es., attività di aiuto agli altri svolte al fine di “distinguersi” piuttosto che per interesse autentico nei confronti di chi è in difficoltà);
- pseudo-umiltà.
Tra le caratteristiche distintive della vulnerabilità narcisistica, invece, ci sono:
- esperienze di rabbia;
- vergogna;
- invidia;
- aggressività;
- impotenza;
- senso di vuoto;
- bassa autostima;
- vergogna;
- evitamento delle relazioni interpersonali;
- suicidalità.
“La vulnerabilità narcisistica – precisa il prof. Fossati - non va confusa con l’instabilità della grandiosità (intesa come rappresentazione inflazionata di sé e della propria importanza) tipica del narcisismo patologico, in quanto si tratta di una caratteristica intrinsecamente instabile, poiché facilmente scalfibile dai rimandi della realtà.
Le tematiche legate alla vulnerabilità narcisistica determinano, invece, il modo in cui vengono gestite le minacce alla propria immagine grandiosa di sé”.
Caratteristiche principali e segnali da riconoscere
Il narcisismo non va confuso con l’orgoglio per i risultati ottenuti o con il bisogno di riconoscimento della propria creatività: il motore principale del funzionamento mentale narcisistico è un mondo di fantasie grandiose, non di progetti esistenziali realistici.
Inoltre, la regolazione dell’autostima nel reame narcisistico riguarda la discrepanza tra visione di sé e le aspettative grandiose. Questo rende le persone caratterizzate da alti livelli di narcisismo raramente appagate da ciò che fanno e poco realmente interessate alla realtà.
“Paradossalmente – spiegano gli specialisti - l’inflazione delle aspettative di successo rende l’autostima narcisistica estremamente instabile: esistono solo trionfo o fallimento, il primo transitorio, il secondo irrimediabile.
Il ricorso massivo alla fuga nella fantasia grandiosa indica come le persone che esprimono in maniera marcata caratteristiche narcisistiche abbiano in fondo una scarsa visione delle proprie capacità reali e un rapporto con la realtà quantomeno difficile”.
L’assetto narcisistico non è semplicemente valutativo, ma motivazionale. In ogni momento della giornata e in ogni giorno che si trova ad affrontare, la persona caratterizzata da alti livelli di narcisismo si trova a dover sostenere la propria visione grandiosa di sé, come se fosse reale. Non essendo in grado di dirsi da soli/e che hanno un valore come persone, dipendono eccessivamente per il loro senso di dignità dai rimandi del mondo esterno, che cercano di ottenere con strategie di manipolazione o di intimidazione più o meno aperta.
“La mancanza di una visione amorevole, integrata di sé, la fuga nelle fantasie, il rapporto ostile con la realtà – continuano il prof. Fossati e la dott.ssa Somma - rendono ragione della sensibilità alla noia delle persone caratterizzate da alti livelli di narcisismo e alla conseguente ricerca del rischio o della consolazione ‘chimica’.
Da questa breve presentazione, risulta chiaro come l’assenza di piacere sia una delle caratteristiche che più provoca malessere in loro.
In sintesi, egocentrismo, indifferenza ai sentimenti e bisogni altrui, manipolazione/sfruttamento e senso di superiorità rappresentano caratteristiche comuni sia alle manifestazioni grandiose del narcisismo, sia alle sue varianti vulnerabili”.
Che cosa determina la costruzione della personalità narcisistica
Anche se mancano dati definitivi, si ritiene che le problematiche narcisistiche abbiano un’origine relazionale in età evolutiva. Sono certamente necessari ulteriori studi, soprattutto longitudinali.
“Vale la pena ricordare - sottolinea il prof. Fossati - come il narcisismo non rappresenti una malattia, ma una caratteristica che accompagna nel corso del tempo, rappresentando un tratto stabile e problematico della personalità”.
Le conseguenze sulle relazioni affettive
Le relazioni del narcisita hanno una caratura utilitaristica e sono spesso legate più al sostegno della propria immagine che al desiderio o all’interesse per l’altro.
Questo riguarda il dongiovannismo o gli atteggiamenti di pretesa tirannici nei rapporti familiari e di coppia (ma anche lavorativi) nel narcisismo grandioso; tuttavia, vale anche per i comportamenti pseudo-remissivi che si osservano nel narcisismo vulnerabile, che sono tentativi di manipolare il/la partner a fare ciò che risulta penoso, ma necessario alle persone caratterizzate da alti livelli di narcisismo.
Il distacco superiore dagli altri esseri umani, contrabbandato come timidezza, è un altro marker relazionale del narcisismo vulnerabile.
Infine, entrambe le manifestazioni narcisistiche sono associate alla tendenza a usare e gettare le persone a secondo dei propri bisogni del momento. Le persone narcisiste per poter sostenere la visione grandiosa di sé e non affrontare il crollo dell’autostima, provano sentimenti tanto negativi quanto violenti nei confronti dell’altro (anche nelle conseguenze comportamentali).
Percorsi terapeutici: psicoterapia e supporto
“Attualmente – spiega la dott.ssa Somma - mancano dati consolidati basati su studi clinici randomizzati controllati per la terapia delle personalità narcisistiche. Vi è, tuttavia, un’ampia tradizione clinica che suggerisce l’efficacia delle terapie individuali orientate all’insight e delle terapie cognitiviste”.
Idealmente, sarebbe meglio affrontare un percorso psicoterapeutico per il narcisismo in condizioni di relativa stabilità della visione di sé: purtroppo, la stragrande maggioranza dei contatti avviene per le conseguenze della fragilità del Sé grandioso o per crisi relazionali che fanno toccare con mano alla persona l’importanza che la relazione aveva, almeno per garantire la propria stabilità.
“Ad oggi – conclude il prof. Fossati - non vi sono notizie certe sull’efficacia dei trattamenti farmacologici nel narcisismo; tuttavia, la prescrizione farmacologica può essere considerata nel contesto di un piano di trattamento del narcisismo se la persona manifesta reazioni così intense (per es. stati depressivi, crisi di panico, ecc.) e persistenti da necessitare un intervento ‘sintomatico’”.