Reazioni allergiche da contatto con piante e fiori: tutto quel che devi sapere

PUBBLICATO IL 23 LUGLIO 2020

Piante e fiori: quali reazioni allergiche possono causare sulla pelle? L’esperta di dermatologia allergica ci spiega cosa sono e come si prevengono orticarie e dermatiti da piante.

Con la bella stagione viene voglia di immergersi nella natura. Anche piante e fiori però possono nascondere delle insidie. Le sostanze vegetali derivanti da piante, fiori, erbe, pollini e quelle contenute in frutta, verdura, spezie ed essenze naturali, infatti, possono essere causa di orticarie, dermatiti da contatto e non solo. 

Come ci spiega la dottoressa Maria Michela Lauriola, dermatologa del Policlinico San Marco, che da anni si occupa di dermatologia allergologica con particolare riguardo agli aspetti diagnostici e terapeutici delle dermatiti da contatto e dermatiti atopiche.

Orticaria e dermatiti, le patologie della pelle più comuni

Piante e fiori possono causare patologie dermatologiche. In particolare, le problematiche più frequenti sono:

  • l’orticaria da contatto diretta (non immunologica, mediata da rilascio di sostanze come l’istamina), come, per esempio, quella da ortiche e quella con meccanismo immunologico, che richiede una sensibilizzazione preliminare e la produzione di anticorpi;

  • le dermatiti da contatto con specie vegetali o fitodermatiti, che possono essere irritative ed allergiche. Le forme irritative sono quelle causate da agenti meccanici, come schegge e spine di cactus, rose e biancospini, oppure da agenti chimici, come nel caso della daffodil dermatitis (dermatite da narcisi) provocata dai cristalli di ossalato di calcio presenti nella linfa. Nelle forme allergiche da ipersensibilità ritardata, caratterizzate dalla comparsa di eczema, invece,  l’identificazione dei vegetali come agenti eziologici (cioè che ne sono la causa) spesso è difficile.

Piante e sole: un’accoppiata pericolosa

”Piante e sole possono essere un’accoppiata pericolosa e causare le cosiddette fitofotodermatiti, il cui tipico esempio è la dermatite striata pratense, che si manifesta tra coloro che prendono il sole sull’erba dei prati nei mesi estivi  - sottolinea la dottoressa Lauriola -. Generalmente le fitofotodermatiti sono di natura fototossica (la reazione locale indotta dalla sostanza tossica si determina in seguito all'esposizione alla luce solare) per la presenza, in numerose piante, di sostanze fototossiche come le furocumarine. 

Piante tipicamente fototossiche sono: 

  • la maggior parte delle Compositae (crisantemo, assenzio, cardo selvatico, verga d’oro);
  • le carote;
  • il prezzemolo; 
  • il sedano. 

Altro esempio tipico è la fotodermatite da Ficus carica, indotta da furocoumarine presenti nella linfa. Sono possibili anche quadri di fotoallergia da contatto”. 

Dermatite da contatto, attenzione a queste piante

Per quanto riguarda i fiori, quelli che più frequentemente causano allergie da contatto sono gli appartenenti alle famiglie de:

  • Compositae (crisantemo, gerbera); 
  • Alstroemeniaceae (alstroemeria); 
  • Liliaceae (tulipano, giacinto);
  • Amaryllidaceae (narciso);
  • Primulaceae (primula obconica). 

”L'esposizione ai fiori ornamentali è comune nella popolazione generale, ma le segnalazioni di dermatite allergica da contatto sono generalmente professionali. Le categorie più a rischio di dermatite delle mani sono i coltivatori, i fioristi e i decoratori floreali, perché hanno contatti prolungati e ripetuti con foglie, stelo e linfa”, spiega la dermatologa. 

Attenzione anche a pesticidi e insetti delle piante

Oltra alle piante e fiori in sé, il pericolo può nascondersi anche nei pesticidi, negli insetti e nei parassiti delle piante che possono essere causa di dermatiti, con manifestazioni cutanee come eczemi, eritemi e pomfi.

Come scoprire  l’allergia a piante e fiori

”La diagnosi di allergia si basa sulla storia clinica, sugli esami ematici (RAST) e sui prick test (SPT) con estratti vegetali per le allergie di ipersensibilità immediata (IgE mediate) e sui patch test con i componenti della pianta o con appositi estratti per le allergie di tipo ritardato - approfondisce la dottoressa Lauriola -. In quest’ultimo caso serve però esperienza da parte del dermato-allergologo nel saper riconoscere le possibili reazioni irritative da quelle davvero allergiche”.

Come prevenire le reazioni allergiche

Conclude la dottoressa: ”Per la popolazione generale, è sufficiente usare alcune accortezze durante la vita all’aria aperta, come:

  • evitare di toccare piante non ben identificate
  • evitare di esporsi al sole sdraiati nell’erba…). 

Durante i lavori di giardinaggio è sempre meglio: 

  • usare i guanti; 
  • lavare sempre le mani dopo aver maneggiato le piante). 

Per le categorie professionali a contatto con piante e fiori (coltivatori, vivaisti, fioristi e decoratori floreali), invece, è necessario: 

  • utilizzare costantemente gli idonei dispositivi di protezione individuale (guanti, maschere…);
  • segnalare precocemente eventuali problematiche cutanee o generali a sospetta genesi lavorativa.
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