Vaccino anti-pneumococco: cosa sapere

PUBBLICATO IL 16 DICEMBRE 2020

Lo pneumococco è un batterio responsabile di polmoniti e meningiti, per cui è disponibile il vaccino. Il professor Pregliasco spiega come funziona e per chi è indicato.

In inverno, ammalarsi è molto più semplice. Il nostro organismo è messo a dura prova dalle basse temperature e dalla continua esposizione a virus e batteri che potrebbero degenerare in influenza se non addirittura in patologie più importanti come le polmoniti. È dunque necessario correre ai ripari. 

Se tanto si sente parlare di vaccino antinfluenzale, altrettanto discusso è il pneumococco, batterio responsabile di polmoniti (soprattutto negli adulti) e di meningiti (soprattutto nei bambini) e che, come per l’influenza, ha un proprio vaccino dedicato, la cui somministrazione può essere sufficiente a coprire l’arco di una vita intera. 

In un periodo come quello attuale, a causa della pandemia da Covid-19, l’argomento polmoniti è sempre più acceso e dibattuto. 

Scopriamo insieme al prof. Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano, quali sono le caratteristiche del vaccino contro lo pneumacocco e chi può farlo.

Il Pneumococco negli adulti e nei bambini

“Il pneumococco, o streptococcus pneumoniae, è un batterio presente in oltre 90 ceppi, che determina circa il 50% delle cosiddette polmoniti acquisite in comunità, che sono le più frequenti tra la popolazione adulta. 

Questo patogeno - spiega il prof. Pregliasco - si diffonde, in maniera preferenziale, nelle vie aeree superiori di adulti e bambini, vale a dire:

  •  naso (interno ed esterno)
  •  laringe
  •  faringe
  • trachea. 

È un batterio che si insidia molto facilmente anche come conseguenza di un’infezione influenzale: questa può favorire l’accesso del pneumococco nell’organismo grazie anche alla presenza di un meccanismo di facilitazione del virus influenzale verso la possibilità di una sovrainfezione batterica, soprattutto negli adulti.

Il pneumococco nei bambini, invece, rappresenta una delle principali cause di insorgenza delle tanto temute meningiti (cioè infezioni delle meningi, membrane che rivestono il midollo spinale e il cervello) e di sepsi (infezione del sangue). 

Lo streptococco è, in qualche modo, legato a una presenza di portatori sani che fanno da catena di trasmissione tra un individuo e l’altro e che mantengono un elevato grado di diffusione”.

Come funziona il vaccino contro lo pneumococco

Il vaccino anti-pneumococcico è molto efficace nella prevenzione di infezioni più gravi e attualmente prevede l’utilizzo della tipologia denominata Polisaccaridico coniugato 13-valente adsorbito, attivo contro i 13 ceppi più comuni.

Combinato con una particolare tossina difterica, esso viene reso più visibile al sistema immunitario, garantendo una protezione di durata e intensità maggiori: “Una dose è sufficiente per una copertura a vita”, spiega il prof. Pregliasco.

A chi è consigliato

“Tutti i target di età possono sottoporsi alla vaccinazione anche se, in particolare, le categorie maggiormente indicate, salvo specifiche controindicazioni, sono quelle più fragili, come gli anziani over 65 (soprattutto in un’ottica di prevenzione delle polmoniti acquisite), ma può essere effettuato anche nei bambini e adolescenti di età compresa tra 6 settimane e 17 anni, per la sua efficacia nella prevenzione di polmonite, otite media acuta (OMA) e meningite -  specifica il virologo -.

Presso alcune strutture di Gruppo San Donato, tra cui l’IRCCS Ortopedico Galeazzi, il vaccino viene somministrato solamente a soggetti a partire dai 18 anni in sù”.

Come si effettua

“Come per  il vaccino antinfluenzale, anche il vaccino antipneumococcico si effettua attraverso un’iniezione intramuscolare, in particolare nel muscolo deltoide. 

Diverso è per i bambini: dai 9 anni in sù si effettua sul braccio, mentre nei più piccoli sulla coscia - conclude Pregliasco -. 

È possibile sottoporsi nello stesso momento al vaccino antinfluenzale e al vaccino antipneumococcico con due punti di inoculo differenti (spalla destra e spalla sinistra). 

I primi effetti del vaccino cominceranno a riscontrarsi già dopo 10-15 giorni dall’iniezione con una protezione che andrà a coprire l’arco della vita, senza la necessità di ulteriori richiami”

Gli effetti collaterali

Naturalmente, gli effetti collaterali che potrebbero (non sempre) presentarsi sono i più classici: 
 

  • febbricola la sera stessa dell’iniezione;
  • indolenzimento dell’area interessata.

In caso di dubbi sui componenti del vaccino, per evitare eventuali reazioni allergiche, è sempre meglio prima consultare il proprio Medico di Medicina Generale, che saprà certamente consigliare al meglio”.

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