Cura dei gliomi: il ruolo della ricerca

PUBBLICATO IL 19 DICEMBRE 2020

La ricerca sui gliomi si impegna nello sviluppare cure sempre più individualizzate e che tengano conto dei meccanismi molecolari del singolo tumore. Parola al Prof. Bello 

In che direzione va la ricerca nella cura dei gliomi? Il Professor Lorenzo Bello, responsabile dell’Unità operativa di Neurochirurgia all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, conclude l’interessante approfondimento su questi tumori cerebrali dalla natura eterogenea, focalizzandosi sul ruolo della ricerca, elemento chiave nell’individuare cure sempre più efficaci e adeguate al singolo paziente e al singolo cervello.

Verso trattamenti individualizzati

La ricerca in questo ambito rappresenta un aspetto fondamentale e deve basarsi sullo sviluppo di trattamenti individualizzati

“Individualizzare il trattamento significa selezionare il trattamento e la sequenza sul singolo paziente e sul singolo tumore in quel paziente. Bisogna quindi guardare al paziente, il cui cervello è unico e differente da quello degli altri - asserisce il prof.Bello -.  

Da questo punto di vista le tecniche di brain mapping hanno consentito di approfondire le conoscenze del funzionamento del cervello, svelandone le connessioni e i meccanismi, consentendo quindi di adattare chirurgia e probabilmente anche radioterapia al livello di organizzazione del cervello del singolo individuo. 

Per questo, nel trattamento l’apporto della psicologia e della neuropsicologia è diventato indispensabile.

A livello del singolo tumore, le conoscenze molecolari hanno consentito di comprendere come vari trattamenti funzionano in modo differente a seconda del profilo molecolare del tumore, che quindi ha differenti sensibilità. 

Molto tuttavia è da fare sia sul piano delle neuroscienze (soprattutto cognitive) che delle conoscenze molecolari, in cui il problema della eterogeneità del tumore e dello sviluppo di resistenze ai trattamenti ha un grosso peso. 

Spesso poi, le conoscenze ottenute con i tumori del resto del corpo non sono applicabili a quelli del sistema nervoso. Esempio è la scarsa efficacia dei farmaci immunoterapici attualmente disponibili, e molto efficaci in tumori che si sviluppano fuori del cervello”. 

La terapia e la ricerca sono strettamente associate: si stanno facendo grossi passi in avanti sulla individuazione dei meccanismi di funzionamento e organizzazione funzionale del cervello che consentono di adattare il trattamento al singolo paziente (cervello) e di mantenere una ottima qualità di vita

“La ricerca sta facendo passi in avanti anche sulla comprensione dei meccanismi molecolari alla base dello sviluppo e crescita e risposta alla terapia - conclude Bello -. Molto è da fare, ma in questi anni si è assistito a un netto miglioramento del tempo libero da malattia, della qualità di vita e della sopravvivenza. Punto fondamentale è infatti la multidisciplinarità e l’integrazione dei trattamenti”. 

La prevenzione

I gliomi si possono prevenire? Allo stato attuale non esistono misure di prevenzione per i tumori intrinseci. È stato per questo proposto da un gruppo europeo (European Low Grade Glioma Network) lo sviluppo di campagne di screening con RM tra la popolazione giovane, sulla base della evidenza che il trattamento precoce si associa a una maggiore capacità di controllo a lungo termine. 

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