L’immunità al Covid potrebbe durare a lungo

PUBBLICATO IL 30 DICEMBRE 2020

Uno studio in attesa di validazione scientifica ipotizza che l’immunità al coronavirus potrebbe durare anni, grazie alla resistenza della memoria immunitaria. Ecco il commento del nostro esperto. 

L’immunità al nuovo coronavirus potrebbe durare anni, mettendoci al riparo dal contrarre forme gravi di questa malattia anche per un lungo periodo. 

Ecco la tesi di un un recente studio condotto dall’Istituto di Immunologia di La Jolla in California e incentrato sulla resistenza della memoria immunitaria nelle persone che si sono ammalate di Sars-Cov2.  

Va detto però che, pur trattandosi di una ricerca molto vasta, probabilmente la più completa condotta sulla memoria immunitaria del Coronavirus (185 i pazienti coinvolti tra i 19 e i 81 anni d’età), è ancora in attesa di validazione scientifica nonostante sia già stata rilanciata sull’edizione online del New York Times.

Ne parliamo con il Prof. Fouad Kanso, Responsabile dell’U.O. di Medicina di Laboratorio dell’Istituto Clinico S. Anna che, cautamente, commenta la ricerca. 

La durata dell’immunità al Covid secondo i dati

Stando ai dati forniti dai ricercatori è emerso che, 8 mesi dopo aver contratto l’infezione, la gran parte delle persone guarite conserva sufficienti cellule immunitarie per scongiurare un eventuale secondo contagio. 

Ma l’aspetto più interessante (e per certi versi confortante) è che, a detta degli scienziati che hanno condotto la ricerca, una riduzione delle cellule immunitarie così lenta e graduale nel breve termine lasci presagire come possano restare molto a lungo nel nostro organismo. 

L’immunità non è uguale per tutti

Dallo studio, coordinato dalla virologa Shane Crotty, è emerso anche che non tutti sviluppano un’immunità a lungo termine: una percentuale ridotta di pazienti esaminati pare sia escluso da questo scenario, probabilmente per la bassa quantità di virus a cui si sono esposti. 

Non solo gli anticorpi contro Covid-19

Un altro aspetto per cui si è fatto chiarezza è quello legato agli anticorpi divenuti ‘familiari’ in relazione ai test sierologici a cui tanti di noi si sono sottoposti nell’arco di quest’anno. 

Nei campioni esaminati durante questa ricerca sono stati individuati quattro componenti del sistema immunitario

  • gli anticorpi
  • i linfociti B
  • due tipologie di linfociti T.

Mentre gli anticorpi e i linfociti T tendevano a diminuire lievemente nel tempo, i linfociti B erano cresciuti di numero.

Il confronto con gli anticorpi da SARS

La pubblicazione di questa ricerca giunge quasi contestualmente all’annuncio di un’altra importante scoperta recente, ovvero che i sopravvissuti alla SARS, la forma di polmonite atipica causata da un altro tipo di coronavirus, presentano ancora cellule immunitarie 17 anni dopo la loro completa guarigione.

L'opinione dell'esperto 

"Da questo studio in cui si è documentata la resistenza della memoria immunitaria nelle persone che si sono ammalate di Covid-19 emergono segnali incoraggianti”, ci ha spiegato il Prof. Fouad Kanso, Responsabile dell’U.O. di Medicina di Laboratorio dell’Istituto Clinico S. Anna. 

“Ad oggi sappiamo che, nelle persone colpite da SARS-Cov-2, la risposta immunitaria modulata dagli anticorpi IgM e IgG mostra un’attivazione a partire dal settimo giorno successivo all’infezione, fino a registrare un aumento rapidissimo del numero di anticorpi totali tra la seconda e terza settimana, anche vicino al 100%”. 

L’immunità di lungo periodo

La durata effettiva della risposta anticorpale più a lungo termine, invece, è ancora oggetto di dibattito e confronto: non sappiamo effettivamente quanto si protrarrà nel tempo. È noto, però, che gli anticorpi efficaci contro il coronavirus, così come per gli altri virus della stessa famiglia, possono durare da 12 a 52 settimane dalla comparsa dei primi sintomi

Un dato importante anche se, come sottolineato in precedenza, attualmente non si può ancora confermare quanto a lungo la risposta anticorpale o dei linfociti T conferisca un’immunità protettiva tale da scongiurare una eventuale reinfezione

Con gli altri coronavirus, responsabili solo di lievi raffreddori, gli anticorpi duravano abbastanza a lungo e nei pazienti colpiti da SARS l’immunità si protraeva in alcuni casi sino a 34 mesi dopo l’infezione

Si tratta di conferme incoraggianti rispetto a come potrà evolvere l’attuale situazione sanitaria: noi tutti ci auguriamo che questa immunità duri il più a lungo possibile”.

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