Come riconoscere i lipomi e quando intervenire

Come riconoscere i lipomi e quando intervenire

PUBBLICATO IL 18 LUGLIO 2025

Come riconoscere i lipomi e quando intervenire

PUBBLICATO IL 18 LUGLIO 2025

I lipomi sono tumori benigni che si sviluppano nel tessuto adiposo e si presentano come noduli a localizzazione prevalentemente sottocutaneo.

Parliamo con la dottoressa Laura Colombo, chirurga generale presso l’Unità operativa di Chirurgia Generale dell’Istituto Clinico Villa Aprica, per fare chiarezza su cosa sono, come si manifestano, come si diagnosticano e quali sono le eventuali terapie disponibili.

 

Cosa sono i lipomi

“I lipomi sono i tumori benigni degli adipociti, cioè le cellule che compongono il tessuto adiposo”, spiega la dottoressa Colombo.

Sono accumuli di grasso di dimensioni variabili (da pochi millimetri a oltre 10 cm), avvolti da una capsula di tessuto fibroso e si presentano come noduli morbidi, mobili e non dolenti al tatto.

 

Dove si forma il lipoma

Possono svilupparsi in qualsiasi parte del corpo, dove presente del tessuto adiposo e maggiormente in zone come:

  • gli arti superiori e inferiori;
  • l’addome;
  • il torace. 

“In alcuni casi, seppur molto rari, i lipomi si possono formare e localizzare in profondità, all'interno degli organi, come ad esempio nell'intestino e nel cuore”, sottolinea la specialista.

La possibilità di sviluppare un lipoma varia significativamente da persona a persona: “alcuni soggetti possono svilupparne uno, o più di uno, nel corso della vita, mentre altri non manifestarne affatto”, descrive la chirurga. 

I lipomi possono anche essere multipli e numerosi; questa condizione, nota come lipomatosi diffusa, ha origine genetica.

 

Le cause e i fattori di rischio

La genesi di questi tumori benigni non è nota, ma diversi fattori sembrano contribuire a essa, come ad esempio quelli genetici che determinano predisposizione familiare come nella lipomatosi diffusa.

“Anche l’età potrebbe influire sullo sviluppo dei lipomi, infatti, hanno un riscontro prevalente nei maschi tra i 30 e i 60 anni. 

Alcuni pazienti riferiscono, poi, di notare la comparsa di un lipoma in sede di pregresso trauma; tuttavia, anche per questo non esiste una chiara evidenza scientifica.

Infine, ci sono alcune sindromi metaboliche rare associate alla presenza di lipomi multipli come la sindrome di Madelung, la sindrome di Proteus, o la malattia di Dercum”, chiarisce la dottoressa Colombo.

 

Sintomi e come riconoscerli 

Nella maggior parte dei casi i lipomi non causano sintomi evidenti, ma possono presentarsi come un nodulo sottocutaneo con caratteristiche ben definite: 

  • consistenza morbida; 
  • mobilità; 
  • assenza di dolore;
  • crescita lenta e progressiva.

Queste caratteristiche sono tipiche soprattutto dei lipomi superficiali, cioè quelli che si trovano nel tessuto sottocutaneo e sono quindi facilmente palpabili. 

Tuttavia, in soggetti con una notevole quantità di tessuto adiposo o in caso di lipomi più profondi (ad esempio, intramuscolari), la massa potrebbe rimanere inosservata fino a quando non raggiunge dimensioni maggiori.

Nonostante siano generalmente asintomatici, i lipomi possono provocare dolore o difficoltà di movimento nel caso in cui comprimano nervi o in prossimità di articolazioni o muscoli”.

 

Come si diagnostica un lipoma 

“La diagnosi di lipoma è per lo più clinica, cioè si basa sostanzialmente sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. È, solitamente, la persona stessa che, sentendo un nodulo sottopelle, si rivolge a uno specialista”, indica la dottoressa Colombo.

L’ecografia è di ausilio per confermare la diagnosi e per valutare le dimensioni, la struttura e la profondità del lipoma. 

Solo nei casi più complessi o quando il lipoma è in sedi particolari, come il collo o la regione sopra la clavicola, o quando si ha il sospetto di natura maligna (liposarcoma, a crescita rapida) si possono eseguire esami di secondo livello, come risonanza magnetica o TC, per valutare la natura, i rapporti con vasi sanguigni e strutture nervose circostanti. 

La biopsia può essere indicata, invece, nei casi in cui il lipoma cresce rapidamente (per escludere il liposarcoma) o si trova in zone difficili da operare.

 

Trattamento del lipoma

Spesso i lipomi non richiedono alcun tipo trattamento, a meno che non causino sintomi. 

“Se il lipoma è piccolo, a crescita lenta, non dà fastidio e se la clinica e gli esami strumentali orientano verso benignità del nodulo, non è necessario intervenire” denota la specialista.

Quando invece è necessario un trattamento, il metodo più comune ed efficace è l’asportazione chirurgica. L’intervento può essere eseguito: 

  • in ambulatorio e in anestesia locale, per lipomi piccoli e superficiali; 
  • in sala operatoria quando la massa è più grande (oltre i 5 cm) o localizzata in profondità, richiedendo sedazione o anestesia maggiore. 

Le iniezioni di fosfatidilcolina e desossicolato

Negli ultimi anni si sta diffondendo un trattamento alternativo, proveniente dalla medicina estetica, basato su iniezioni di fosfatidilcolina e desossicolato, che sciolgono il grasso. 

“Questo trattamento, utilizzato negli anni '70 per trattare le embolie adipose, è stato adattato alla medicina estetica per ridurre adiposità localizzate”. 

La dottoressa Colombo sottolinea però i limiti di questa terapia. “Può essere sì utile per lipomi piccoli, sottocutanei, ma bisogna fare molta attenzione: se iniettata in modo non corretto può originare complicanze importanti come la necrosi cutanea

Inoltre, circa il 20% della popolazione è ‘non responder’, ovvero non presenta beneficio da questo tipo di trattamento iniettivo”.

 

Prognosi dei lipomi e possibili recidive

La prognosi dopo l’asportazione di un lipoma è eccellente. “Nella maggior parte dei casi non si verificano recidive, perché il lipoma è capsulato, cioè avvolto da una membrana, che permette di rimuoverlo completamente” spiega il chirurgo. 

Tuttavia, in alcuni casi, specialmente per lipomi profondi o intramuscolari, può verificarsi una recidiva, soprattutto se non è possibile asportare tutto il tessuto adiposo coinvolto. Inoltre, i lipomi senza capsula, detti racemosi, risultano più difficili da rimuovere completamente e possono ripresentarsi.

Chi soffre di lipomatosi diffusa, in particolare quella familiare, presenta invece una maggiore probabilità di sviluppare nuovi lipomi, anche dopo l’intervento chirurgico.

“In ogni caso è sempre fondamentale rivolgersi a uno specialista in chirurgia generale per una valutazione approfondita e per definire un eventuale percorso personalizzato” conclude la dottoressa Colombo.