Donare il sangue: chi può farlo e quali sono le alternative

Donare il sangue: chi può farlo e quali sono le alternative

PUBBLICATO IL 23 DICEMBRE 2025

Donare il sangue: chi può farlo e quali sono le alternative

PUBBLICATO IL 23 DICEMBRE 2025

Consulta il cv del Prof. Fouad Kanso

La carenza di sangue  è un’urgenza che, nonostante gli sforzi e le molteplici campagne di sensibilizzazione, resta sempre estremamente attuale. Una criticità che non solo rischia di compromettere le terapie per i pazienti cronici, ma anche la tempestiva presa in carico di coloro che si ritrovano in condizioni di emergenza. Da qui l’importanza di donare il sangue.

Ne parliamo con il Prof. Fouad Kanso, Direttore Laboratorio Clinico degli Istituti Ospedalieri Bresciani e Docente di Ematologia e Medicina Trasfusionale dell’Università Vita e Salute San Raffaele.

 

A cosa serve donare il sangue 

Il sangue è utile per affrontare diverse condizioni cliniche: dalle patologie acute agli incidenti stradali. Per far fronte a queste urgenze è opportuno disporre di un quantitativo di scorte importante.

 

I requisiti per donare il sangue

Per donare il sangue è necessario:

  • avere un’età superiore a 18 anni
  • pesare almeno 50 kg;
  • godere di un buono stato di salute generale;
  • avere uno stile di vita compatibile (nessun comportamento a rischio per la salute del donatore o del ricevente). 

Prima di qualsiasi donazione, comunque, lo staff medico esegue un attento screening per valutare approfonditamente ciascun parametro del sangue che intende donare. Ovviamente, vengono eseguiti tutti gli esami virologici complessi che garantiranno, per chi lo riceverà, un sangue indenne da qualsiasi infezione. 

 

Chi non può donare il sangue?

Non può donare il sangue, per esempio, chi è:

  • anemico o carente di ferro
  • portatore di una malattia infettiva;
  • in presenza di patologie cardiovascolari e neoplasie

“Dietro ad ogni donazione, che ritengo essere un gesto molto nobile, c’è un grande lavoro: il tutto per offrire la certezza di poter utilizzare quel sangue garantendo alti standard di sicurezza a coloro che lo riceveranno”.

 

Chiunque può donare?

Più si alza l’età del donatore, più crescono gli acciacchi. Si punta dunque tantissimo sulle persone giovani, a prescindere dal gruppo sanguigno di appartenenza: si sensibilizza questa fascia della popolazione al fine di accrescere il volume delle donazioni.

 

Qual è il gruppo sanguigno più richiesto

In generale c’è più richiesta dei donatori che hanno il gruppo 0 + (positivo) o 0 - (negativo). Quest’ultimo è il più generoso: dona a tutti, ma riceve solo da sé stesso perché più raro rispetto agli altri.

 

Ogni quanto si può donare il sangue?

Esiste una differenza di frequenza tra uomini e donne, di solito:

  • gli uomini possono donare 4 volte l'anno (ogni 3 mesi)
  • le donne possono donare 2 volte l’anno (ogni 6 mesi).  

Il nostro corpo è una macchina da guerra e, in seguito a un breve periodo di tempo dalla donazione, tutti i parametri ritornano nella norma.

 

Donare il sangue fa bene? Gli effetti positivi per i donatori

Il beneficio migliore che una persona può trarre da una donazione, al di là di quello morale, è la stimolazione del proprio midollo che incentiva la produzione di nuove cellule nell’organismo. 

“Togliendo una parte del sangue, infatti, sensibilizzo il mio midollo, rendendolo più reattivo nella produzione dei globuli rossi. In questo modo il sangue si rinnova attraverso un meccanismo tanto complesso quanto meraviglioso che è il nostro corpo umano”.

 

Il Patient Blood Management

Vista la carenza e l'urgenza sempre attuale, si è ragionato a lungo sulla difficoltà nel reperimento del sangue per individuare vie alternative.

“Esistono dei programmi specifici, denominati Patient Blood Management, grazie ai quali si cerca di gestire i pazienti a livello ematologico (cioè i loro livelli e qualità del sangue) in modo da portarli nelle condizioni ottimali prima dell’intervento chirurgico. Da diversi anni - ci spiega il Prof. Kanso - ho iniziato ad attuare questo progetto anche presso gli Istituti Ospedalieri Bresciani del Gruppo San Donato”.

h3 Come funziona il Patient Blood Management

Spiega lo specialista: “Si interviene nella fase preparatoria al fine di portare in sala operatoria il paziente con dei valori del sangue ottimali. Si tratta, nello specifico, di persone a cui è già stato programmato l'intervento e che sono in attesa di essere operate. 

Il giorno stesso del pre-ricovero offriamo questo servizio: eseguiamo un prelievo al fine di valutare i vari parametri ematologici che ci indicano un eventuale stato di anemia o carenza di ferro. In pratica si effettua un profilo immediato della persona e si interviene laddove vi siano delle carenze”.

I vantaggi

Tra i vantaggi:

  • una drastica riduzione delle trasfusioni;
  • l'opportunità di utilizzare unicamente il sangue del paziente e non quello di un'altra persona durante l'intervento chirurgico. 

Trasfondere il sangue (cioè eseguire la trasfusione), infatti, equivale alla somministrazione di un farmaco. “Se io trasfondo una persona - conclude lo specialista - sto dando un farmaco, ma se riesco a non trasfonderlo lo sollevo da eventuali problemi di origine infettiva e non solo. 

Da diversi anni stiamo attuando questo protocollo presso l’Istituto Clinico San Rocco e l’Istituto Clinico S. Anna e abbiamo ottenuto grandi risultati: non solo in termini di risparmio del sangue, ma, soprattutto, di soddisfazione dei pazienti”.