
Abbuffate di Natale e disturbi gastrici: come sopravvivere alle feste
PUBBLICATO IL 19 DICEMBRE 2025
Il pranzo di Natale è un’occasione unica per ritrovarsi in famiglia e gustare piatti tradizionali spesso ricchi, elaborati e abbondanti.
Tuttavia, tra brindisi, dolci tipici e portate varie, può capitare che il nostro apparato digerente venga messo a dura prova. Il risultato? Disturbi che possono rovinare la serenità delle feste: mal di stomaco, gonfiore, reflusso e senso di pesantezza sono tra i disturbi più comuni. Comprenderne le cause e sapere come prevenirli permette di godersi i momenti conviviali senza spiacevoli conseguenze.
La professoressa Sara Massironi, responsabile dell’Unità di Gastroenterologia del Policlinico San Pietro e del Policlinico San Marco, ci offre alcuni consigli per affrontare al meglio il periodo natalizio.
I disturbi più comuni dopo un’abbuffata natalizia
Mal di stomaco
Il mal di stomaco (in termini medici dolore epigastrico) dopo un pranzo abbondante è spesso legato a un’eccessiva assunzione di cibi grassi e condimenti, che richiedono un lavoro di digestione più lungo e complesso.
Gonfiore addominale
Il gonfiore addominale (meteorismo) è causato dall’accumulo di gas prodotto durante la digestione. Porzioni abbondanti, pasti molto lunghi e la combinazione di alimenti diversi tra loro possono rallentare lo svuotamento gastrico, causando appunto meteorismo e distensione addominale.
Pesantezza
Il classico “peso sullo stomaco” (dispepsia) è la conseguenza del rallentamento fisiologico della digestione dopo pasti ricchi di grassi, zuccheri e alcol. Il corpo necessita di più tempo e più energia per metabolizzare quello che si è mangiato.
Reflusso
Il reflusso gastroesofageo si manifesta quando il contenuto acido dello stomaco risale verso l’esofago, causando bruciore (pirosi) o rigurgiti acidi. Durante le feste, l’eccesso di cibo distende lo stomaco e aumenta la pressione interna, facilitando questo fenomeno. Inoltre, cibi speziati o acidi e alcolici possono irritare la mucosa di stomaco ed esofago peggiorando i sintomi.
Gli altri disturbi
Altri sintomi possibili includono:
- nausea;
- difficoltà a dormire;
- eruttazioni frequenti;
- nelle persone predisposte, riacutizzazione di gastriti già esistenti.
Fattori scatenanti: perché insorgono questi disturbi dopo i pranzi delle feste
Durante le feste cambiano sia la qualità sia la quantità degli alimenti che assumiamo. A favorire i disturbi gastrointestinali concorrono diversi fattori:
- eccesso di grassi e zuccheri, che rallentano la digestione e aumentano la fermentazione intestinale;
- pasti abbondanti e prolungati, con quantità di cibo superiori alla capacità fisiologica dello stomaco;
- aumento del consumo di alcolici che irritano la mucosa gastrica e favoriscono il reflusso;
- alimenti ricchi di sale che contribuiscono alla ritenzione idrica e al gonfiore;
- dolci e alimenti lievitati che possono accentuare la produzione di gas;
- stress, che in questo periodo può influenzare negativamente la funzione gastrointestinale.
Come affrontare il pranzo di Natale?
Affrontare le festività non significa rinunciare ai sapori della tradizione e al piacere della compagnia. Basta adottare piccole strategie che aiutano la digestione. Tra queste:
- evitare di arrivare al pranzo digiuni rischiando di mangiare troppo in fretta e più del dovuto;
- prediligere porzioni moderate, assaggiando tutto ma senza esagerare;
- masticare lentamente, perché favorisce la digestione e dà il tempo al cervello di percepire il senso di sazietà;
- alternare acqua alle bevande alcoliche, per limitare l’irritazione gastrica e migliorare la digestione;
- inserire verdure e fibre che aiutano la motilità intestinale;
- evitare di sdraiarsi immediatamente dopo il pasto e prediligere una breve passeggiata per favorire la digestione;
- ascoltare i propri segnali di fame e sazietà, anche durante le feste.
I rimedi post abbuffata
Se i disturbi compaiono nonostante le buone intenzioni, ecco alcuni accorgimenti che possono alleviarli:
- bere tisane calde a base di zenzero, finocchio o camomilla, che facilitano la digestione; lo zenzero in particolare ha naturalmente proprietà procinetiche sullo svuotamento gastrico;
- limitare i pasti successivi, preferendo cibi leggeri come verdure cotte, brodi o pesce magro;
- masticare lentamente per favorire la digestione e permettere al cervello di percepire il senso di sazietà;
- evitare alcol e bevande zuccherate nelle ore successive;
- fare una passeggiata per stimolare la motilità gastro-intestinale;
In caso di sintomi occasionali, possono essere utili dispositivi di barriera, come gli alginati o i film protettivi che limitano il contatto degli acidi con la mucosa esofagea, oppure il simeticone, che riduce la formazione di gas. È comunque consigliabile consultare un medico, soprattutto se si assumono altre terapie.
E se i sintomi persistono? Quando rivolgersi al gastroenterologo
I disturbi legati alle abbuffate sono generalmente temporanei. Tuttavia, è importante rivolgersi a un gastroenterologo se sono presenti "sintomi d'allarme", quali:
- i sintomi si ripetono dopo ogni pasto, anche non festivo e perdurano nel tempo;
- i disturbi sono frequenti o notturni;
- il dolore addominale è intenso o persistente;
- compaiono nausea e vomito ricorrenti;
- si osservano cambiamenti dell’alvo (diarrea o stitichezza importanti);
- c’è una storia personale di gastrite, ulcera o malattie gastrointestinali;
- si verificano calo di peso o difficoltà a deglutire;
- c'è una familiarità per malattie neoplastiche.
Una valutazione specialistica gastroenterologica permette di identificare eventuali condizioni sottostanti e di ricevere indicazioni personalizzate, così da affrontare le festività — e non solo — con maggiore serenità.


