
Influenza 2025: cosa aspettarsi e come proteggersi
PUBBLICATO IL 06 OTTOBRE 2025
La stagione influenzale 2025 si preannuncia intensa, con un possibile aumento significativo dei casi rispetto agli anni passati.
Le previsioni, che si basano su quanto già osservato in Australia, parlano di una circolazione importante di alcuni virus influenzali, in particolare l’A/H3N2 e il B/Victoria, capaci di ingannare parzialmente la risposta immunitaria e quindi più aggressivi nella diffusione.
“Ci aspettiamo una stagione pesante. In Australia è stata la terza consecutiva con numeri elevati e anche da noi, dopo 2 stagioni già intense, c’è il timore che questa possa essere la terza ondata di forte impatto, con un possibile picco fino a 20 milioni di casi” spiega il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio, e Professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano.
Vediamo quindi cosa aspettarci, come riconoscere l’influenza, come difenderci e cosa fare in caso di contagio.
I sintomi dell’influenza 2025
Il virus influenzale, pur mutando ogni anno, mantiene una firma ben riconoscibile. L’influenza vera e propria si distingue, infatti, per:
- febbre improvvisa e alta, sopra i 38°C;
- almeno un sintomo respiratorio tra naso chiuso o che cola, gola infiammata, occhi arrossati;
- almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari, articolari, spossatezza marcata.
Come sottolinea il professor Pregliasco “questa triade di sintomi è tipica dell’influenza vera e propria; altri virus respiratori possono avere sintomi simili, ma comunque più sfumati”.
Incubazione e quanto dura l’influenza 2025
L’influenza ha un'incubazione breve, 2-3 giorni dal contagio all'insorgenza dei sintomi.
Nella maggior parte dei casi, la malattia dura al massimo 5 giorni, ma la sensazione di affaticamento può proseguire anche più a lungo.
Le forme virali più lievi, invece, tendono ad avere un esordio graduale, ma possono durare più a lungo, con sintomi che si possono trascinare anche per una decina di giorni.
Quando è previsto il picco
Fare previsioni precise ad oggi è difficile, ma secondo il virologo: “Il picco si potrebbe verificare tra gennaio e febbraio, ma questo può variare in base alle condizioni climatiche, agli spostamenti delle persone durante le feste natalizie, alla riapertura delle scuole e ad altri fattori tipicamente ambientali.
Un inverno freddo e umido, ad esempio, potrebbe facilitare la diffusione dell’influenza, mentre gli sbalzi termici potrebbero favorire altri virus respiratori”.
Quali altri virus circoleranno?
Oltre all’influenza, anche per il 2025, sono attesi altri virus cugini, come:
- il virus respiratorio sinciziale (RSV), che colpisce soprattutto i bambini, ma può dare problemi anche negli adulti;
- i virus parainfluenzali come adenovirus, rinovirus e coronavirus non SARS-CoV-2, che causano forme più lievi come raffreddore o leggera febbre.
- Covid-19.
“Nonostante l’emergenza sia alle spalle, ricordiamo che purtroppo il Covid-19 non è sparito. È, infatti, in corso una risalita dei contagi, legata alla variante Stratus (KFP), appartenente alla famiglia Omicron.
Siamo in una fase di onde - spiega Pregliasco - come quando si getta un sasso in uno stagno: le prime onde sono state le più forti, ora abbiamo onde più leggere, ma continue”.
Anche se i sintomi sono oggi in molti casi più lievi (come mal di gola, raffreddore, a volte febbre), il Covid può ancora causare complicanze, soprattutto nei soggetti più fragili.
Il vaccino: perché è importante
La vaccinazione antinfluenzale, spesso sottovalutata, resta uno strumento chiave per limitare la circolazione del virus e prevenire forme gravi.
“Il vaccino è utile per tutti, anche perché un'influenza forte può bloccare le nostre attività quotidiane. Ma è fortemente raccomandato per gli anziani e i fragili di ogni età” sottolinea il professore.
Esiste anche quest’anno la possibilità di effettuare il vaccino contro l’influenza e quello contro il Covid nella stessa seduta. Una soluzione consigliata per ottimizzare la protezione nei mesi più critici”.
Cosa fare in caso di malattia
Se si manifestano i sintomi influenzali, la prima strategia è quella dell’automedicazione responsabile ovvero un uso corretto dei farmaci da banco come antipiretici o antinfiammatori.
“Il farmaco non deve però annullare i sintomi - spiega Pregliasco -, ma solo attenuarli. Serve a dare sollievo, ma non cura il virus”.
In caso di sintomi più importanti o in presenza di fattori di rischio, ad esempio, in anziani, immunodepressi, pazienti cronici, è utile eseguire un tampone per il Covid e, se positivo, valutare con il medico curante l’eventuale utilizzo di antivirali, da assumere nei primi 5 giorni dall’inizio dei sintomi.
Come prevenire l’influenza e gli altri virus
La prevenzione non è solo il vaccino, ma ci sono anche delle buone abitudini che riducono notevolmente il rischio di ammalarsi o contagiare gli altri, tra questi ricordiamo:
- lavarsi frequentemente le mani;
- arieggiare gli ambienti chiusi, soprattutto quelli affollati;
- evitare i contatti stretti se si è sintomatici;
- usare la mascherina in caso di sintomi o a contatto con soggetti fragili.
“Sono misure di buon senso che magari oggi sembrano dimenticate, ma restano sempre efficaci. Non dobbiamo avere paura, ma usare responsabilità e prudenza” conclude il professor Pregliasco.