Risonanza Magnetica Multiparametrica al Policlinico San Pietro per una diagnosi più precisa del tumore alla prostata

Risonanza Magnetica Multiparametrica al Policlinico San Pietro per una diagnosi più precisa del tumore alla prostata

PUBBLICATO IL 28 AGOSTO 2025

Risonanza Magnetica Multiparametrica al Policlinico San Pietro per una diagnosi più precisa del tumore alla prostata

PUBBLICATO IL 28 AGOSTO 2025

Il tumore alla prostata rappresenta il tumore maligno più frequente nell’uomo e il secondo più letale dopo quello del polmone in Italia. La buona notizia, però, è che se si diagnostica e si interviene in tempo può essere sconfitto.

Proprio nell’ambito della diagnosi, negli ultimi anni si sta sempre più affermando la Risonanza Magnetica Multiparametrica, una innovativa tecnica non invasiva e sofisticata, particolarmente efficace e precisa nell’individuazione, localizzazione e tipizzazione dei tumori prostatici.

Ma quando è indicata? Come si svolge l’esame? Lo chiediamo al professor Francesco Greco, responsabile dell’Unità di Urologia del Policlinico San Pietro, dove è possibile sottoporsi a questo esame.

 

Che cos’è la RMN multiparametrica

La risonanza magnetica multiparametrica è una tipologia di Risonanza Magnetica, che si avvale di apparecchiature di ultima generazione con specifica dotazione hardware e software, utilizzata per:

  • analizzare l'anatomia della prostata e dei tessuti circostanti;
  • effettuare una biopsia mirata sulla zona sospetta, identificando così eventuali lesioni neoplastiche prostatiche.

“Si tratta di un esame fondamentale per individuare, localizzare e tipizzare eventuali tumori alla prostata - sottolinea il professor Greco -.

Tutte queste informazioni sono essenziali per definire il trattamento terapeutico più indicato, che può prevedere, a seconda dei casi e se il tumore è localizzato o esteso ad altri organi, un programma di sorveglianza attiva, radioterapia, chemioterapia o la chirurgia per la rimozione parziale o totale della prostata (intervento di prostatectomia).

L’introduzione di questo esame di imaging nel percorso diagnostico di tumore alla prostata ha rappresentato una rivoluzione, permettendo di ridurre in modo significativo il ricorso a biopsie invasive.

Inoltre, grazie alla RMN prostatica è possibile riconoscere tumori anche di piccole dimensioni, che non potrebbero essere visti con altri esami, consentendo così diagnosi precoci e quindi la possibilità di intervenire tempestivamente migliorando significativamente la prognosi della malattia”.

Perché si chiama multiparametrica

L'esame di Risonanza Magnetica della prostata viene definito multiparametrico poiché vengono acquisiti multipli parametri che, insieme, permettono una diagnosi più precisa e in particolare:

  • morfologia;
  • perfusione ematica;
  • densità cellulare;
  • metabolismo cellulare.

 

Quando è indicata la RMN alla prostata

Continua lo specialista: “La Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata può essere utilizzata per:

  • la valutazione di pazienti con Psa alterato, per identificare i casi da sottoporre a biopsia, evitando così biopsie non necessarie;
  • la valutazione dell'estensione delle neoplasie, per determinare la miglior tipologia di trattamento;
  • la rivalutazione di pazienti con Psa alterato e biopsia negativa;
  • il follow-up di pazienti con neoplasia prostatica poco aggressiva sottoposti a un programma di ‘sorveglianza attiva’;
  • individuare l'eventuale presenza di recidive in caso di rialzo del Psa dopo trattamento chirurgico, radiante o farmacologico”.

 

Come si svolge l’esame

La Risonanza Magnetica multiparametrica della prostata viene eseguita, come una normale RM, sfruttando un campo magnetico generato da magneti ad alta intensità (1.5 Tesla o 3 Tesla).

“Può essere effettuata con o senza contrasto a seconda delle indicazioni dello specialista e non è doloroso - continua il professor Greco -.

Grazie all’avanzamento dei macchinari e delle tecnologie, infatti, oggi non è più necessario, come succedeva invece in passato, utilizzare bobine transrettali per ottimizzare i risultati dell’esame, con grande vantaggio per il comfort del paziente” conclude lo specialista.

La durata approssimativa è di circa 30-35 minuti e non richiede particolare preparazione, a eccezione di un clistere la sera precedente l’esame e una colazione leggera la mattina dell’esame.