Tendinite al ginocchio: quali sono le tipologie più diffuse e come si cura
PUBBLICATO IL 28 GENNAIO 2025
Ascoltare i segnali del proprio corpo è sempre importante. Quando, per esempio, avvertiamo un dolore o una fitta al ginocchio piuttosto ostinati è bene non minimizzare perché potrebbero essere il preludio di una tendinite al ginocchio.
Come ci spiega il dott. Giovanni Bonaspetti, responsabile dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia sez. II dell'Istituto Clinico S. Anna: "Il termine tendinopatia si riferisce a un insieme di condizioni dolorose che interessano i tendini, le strutture che collegano i muscoli alle ossa.
Quando il muscolo si contrae, il tendine trasmette questa forza al movimento dell’arto, rendendo possibili azioni come camminare o sollevare un braccio. Questo processo è naturale, ma, nel tempo, il tendine sottoposto a costante stress meccanico o a carichi eccessivi può andare incontro a infiammazioni o patologie”.
Chi colpisce e i sintomi a cui prestare attenzione
La tendinopatia è una delle condizioni più comuni che colpiscono il ginocchio e interessa le persone di tutte le età. Sono frequenti tra coloro che, per lavoro e/o attività sportive, compiono gesti ripetuti sollecitando spesso le ginocchia con esercizi fisicamente intensi.
I sintomi con cui si manifesta sono:
- dolore;
- limitazioni funzionali.
Riconoscere e affrontare la tendinopatia fin dai primi segnali è fondamentale per prevenire danni maggiori.
Le cause della tendinopatia del ginocchio
Le cause riconducono a un utilizzo del ginocchio eccessivo o scorretto.
“Movimenti ripetuti, sforzi prolungati e carichi troppo eccessivi aumentano il rischio di patologie tendinee. Lunghe corse in montagna, estenuanti uscite in bicicletta o eccessive discese sugli sci mettono a serio rischio la salute delle nostre ginocchia”.
Le tendinopatie del ginocchio più comuni
Il ginocchio, essendo un’articolazione complessa costituita da 3 compartimenti (interno, esterno e anteriore), presenta una rete di muscoli e tendini che gestiscono i movimenti di flessione, estensione, rotazione e frenata. Non a caso, dunque, esistono diverse tipologie di tendinopatia. Tra le più comuni:
- tendinopatia del quadricipite;
- tendinopatia rotulea;
- tendinopatia della zampa d’oca;
- tendinopatia del muscolo popliteo.
Vediamole di seguito nel dettaglio.
Tendinopatia del quadricipite
Il tendine quadricipitale, localizzato nella parte anteriore del ginocchio, è responsabile della trasmissione della forza del muscolo quadricipite alla rotula. È essenziale per l'estensione del ginocchio, permettendo azioni come camminare, correre e saltare.
Questo tipo di tendinopatia insorge spesso tra coloro che eseguono movimenti ripetitivi e impegnativi, come salti e corse frequenti.
Tendinopatia rotulea
Il tendine rotuleo, situato sotto la rotula, collega quest'ultima alla tibia. Gioca un ruolo chiave nell'estensione del ginocchio.
La sua infiammazione si sviluppa spesso negli atleti che svolgono attività che richiedono balzi, accelerazioni e frenate continue. Non a caso questo genere di tendinopatia è nota anche con il termine di ‘ginocchio del saltatore’.
Tendinopatia della zampa d’oca
La regione della ‘zampa d’oca’ si trova sul lato interno del ginocchio e prende il nome dalla sua forma anatomica che ricorda, appunto, la zampa di un’oca.
In questa zona si inseriscono 3 tendini: il sartorio, il gracile e il semitendinoso. Questi muscoli e tendini sono cruciali per i movimenti di flessione e rotazione del ginocchio, stabilizzando l’articolazione nelle torsioni e nei cambi di direzione.
È una tendinopatia frequente in soggetti con ginocchia valghe (note anche come ginocchia ‘a X’) e negli sportivi che eseguono torsioni frequenti, come sciatori e corridori su superfici irregolari.
Tendinopatia del muscolo popliteo
È il tendine meno noto, ma ha un ruolo importante nelle rotazioni del ginocchio, soprattutto nella fase iniziale di flessione. Il muscolo popliteo è situato nella parte posteriore del ginocchio, inizia dalla tibia e si inserisce al femore, passando all'interno dell’articolazione del ginocchio.
Le persone maggiormente colpite da questa tendinopatia sono corridori e sciatori, spesso alle prese con percorsi sconnessi.
Come si cura
A prescindere dalla tipologia, in caso di tendinopatia è sempre opportuno affidarsi a uno specialista ortopedico.
Tra le terapie più comuni per la cura di questo disturbo vi sono la tecarterapia, l’uso di ultrasuoni e l’impiego di onde d’urto, trattamenti che mirano a stimolare la rigenerazione cellulare e a ridurre l’infiammazione.
Grazie alle onde d’urto ad alta intensità, si creano microlesioni controllate nel tendine con l’intento di richiamare fattori di crescita e cellule riparative nell'area trattata, promuovendo così la rigenerazione dei tessuti danneggiati.
Stretching e yoga sono discipline sempre indicate per allungare i muscoli con movimenti controllati: una buona abitudine grazie alla quale ridurre la tensione sui tendini. È sempre consigliabile, però, integrare queste attività con esercizi mirati al rinforzo muscolare per migliorare la stabilità articolare.
Prevenzione e accorgimenti utili
Scongiurare con assoluta certezza l’insorgenza di una tendinopatia è improbabile, ma alcune buone pratiche di prevenzione aiutano a evitare il suo cronicizzarsi.
Riconoscere i segnali del corpo è il primo passo: se durante un particolare esercizio avvertiamo dolore, segno di uno stress eccessivo arrecato ai nostri tendini, è essenziale correggere il gesto tecnico.