Prevenzione cardiaca nello sportivo: gli screening tradizionali e l’ecografia cardiaca

PUBBLICATO IL 22 GENNAIO 2025

Lo sport è un pilastro fondamentale per la salute generale di un individuo ed è un toccasana per la prevenzione cardiovascolare. È consigliato da tutti per i suoi numerosi vantaggi, tra cui il mantenimento di uno stile di vita sano, una vita sociale ricca di stimoli e un buon tono dell’umore. Nella società moderna lo sport è praticato da molti ed è uno degli obiettivi che ci si prefigge di seguire fin da piccoli. 

L’attività sportiva, però, deve essere condotta in sicurezza; in quanto ci possono essere delle condizioni cardiologiche che rappresentano un rischio per la salute stessa. Per tale motivo è necessaria una valutazione medico sportiva che, grazie agli esami di screening, è in grado di controllare e di stabilire se vi siano le condizioni di salute adeguate, compatibili con la pratica sportiva e con l’agonismo in sicurezza. 

Sebbene la valutazione per l’idoneità medico sportiva sia costruita per identificare le maggiori alterazioni cardiache, grazie a esami specifici (tra cui, per esempio, un Ecg sotto sforzo), non è sempre sufficiente per individuare alcune anomalie cardiologiche rare che possono sfuggire e rimanere nascoste.

Per tale motivo vi sono alcune condizioni in cui è consigliabile eseguire ulteriori approfondimenti come un’ecografia cardiaca, che permette di visualizzare strutture cardiache come le valvole e le coronarie e caratterizzare la funzione del muscolo, andando ad aumentare significativamente la capacità di identificare quelle condizioni rare che possono sfuggire allo screening standard.

Ne parliamo con il dottor Mauro Lo Ritocardiochirurgo pediatrico e del congenito adulto all’IRCCS Policlinico San Donato, impegnato da molti anni quotidianamente nella ricerca sulle anomalie congenite delle coronarie che spesso possono passare inosservate a uno screening medico sportivo standard.

 

L'importanza della prevenzione cardiaca nello sportivo

Il nostro cuore quando facciamo attività fisica o pratichiamo sport deve aumentare il proprio lavoro e sforzo per generare una maggior spinta del sangue arterioso, che è necessario per ossigenare i tessuti muscolari in movimento. 

Proprio perché il cuore lavora più duramente durante la pratica sportiva, diventa ancora più importante eseguire una prevenzione corretta, quando vi sia il sospetto che ci possano essere delle condizioni non normali, quindi patologiche appunto.

Le principali condizioni patologiche 

Tra le principali cause responsabili di eventi cardiologici gravi durante la pratica sportiva troviamo patologie come: 

  • la cardiomiopatia ipertrofica
  • le aritmie cardiache di varia natura; 
  • le malattie coronariche (congenite o acquisite); 
  • i malfunzionamenti delle valvole cardiache.

Alcuni di questi problemi, come le anomalie di origine delle coronarie o la displasia aritmogena del ventricolo destro, sono presenti fin dalla nascita in quanto di natura congenita, ma possono rimanere silenti per molti anni e dare manifestazioni di sé in maniera improvvisa e drammatica in adolescenza o età adulta. Alcuni, invece, possono insorgere o svilupparsi con il tempo, come la cardiomiopatia ipertrofica. 

In casi estremi, fortunatamente molto rari, alcune di queste condizioni possono anche causare una morte cardiaca improvvisa durante la pratica sportiva che potrebbe essere prevenuta, sottolineando sempre di più l'importanza di un controllo approfondito del cuore. 

 

Lo screening cardiaco tradizionale: Ecg ed Ecg con test da sforzo

Gli esami di controllo cardiaco tradizionali prevedono l’esecuzione di esami come l’Ecg elettrocardiogramma sportivo e il test da sforzo.

L’elettrocardiogramma (Ecg) è un esame diagnostico che è in grado di analizzare il ritmo e l’attività elettrica del cuore. Si esegue con l’elettrocardiografo che registra e riporta graficamente un tracciato dell’attività elettrica del cuore. È uno strumento utilissimo per capire qual è lo stato di salute del cuore e individuare eventuali aritmie o segni di cardiomiopatie. L’esame è rapido, indolore e non invasivo.

L’elettrocardiogramma da sforzo, semplificando, è la registrazione dell’Ecg durante uno sforzo fisico che può essere fatto mediante scalini (step), una cyclette o un tapis roulant. Contestualmente al monitoraggio elettrocardiografico viene anche monitorata la pressione arteriosa. 

L’esame serve per osservare la risposta del cuore e del sistema circolatorio sotto stress fisico, in modo da rilevare possibili alterazioni di tipo ischemico o anomalie cardiache di ritmo in genere. È utile per valutare la tolleranza allo sforzo, ma potrebbe non essere sufficiente per evidenziare alterazioni legate alle anomalie di origine aortica delle coronarie che spesso non danno alterazioni a questi test di screening.

Queste valutazioni sono disegnate per consentire uno screening di grandi popolazioni che sia poco invasivo, ma in grado di escludere cause di alterazione maggiori. Le valutazioni hanno, però, poca precisione nell’identificare e segnalare problemi strutturali o patologie come le anomalie coronariche, alterazioni a carico delle valvole cardiache o gli ispessimenti miocardici, che possono essere rilevati solo con tecnologie di imaging avanzate. 

In particolare, le anomalie congenite delle arterie coronarie possono sfuggire agli esami di base, rendendo necessario un approccio più dettagliato.

 

L'ecografia cardiaca per lo sportivo

L’ecocardiogramma, o ecocardiografia, è un esame diagnostico non invasivo che viene utilizzato per valutare la funzionalità e la struttura del cuore. L’ecografia utilizza gli ultrasuoni, che vengono riflessi dai tessuti, come il cuore, e vengono riflessi in base al principio dell’eco. 

Grazie a questa proprietà degli ultrasuoni, l’ecografia è in grado di creare immagini degli organi, anche in movimento, come il cuore, mostrandone le sue dimensioni, la forma e la capacità di pompare il sangue nell’organismo. 

Fornisce una visione dettagliata delle strutture del cuore e, grazie alla sua capacità di visualizzare in tempo reale il cuore in movimento, consente di individuare:

  • gli ispessimenti delle pareti cardiache, caratteristici della cardiomiopatia ipertrofica, una delle principali cause di morte improvvisa negli atleti giovani;
  • disfunzioni valvolari, come insufficienze o stenosi, che possono compromettere la performance sportiva e aumentare il rischio di complicazioni;
  • anomalie della funzione ventricolare, non rilevabili con Ecg e test da sforzo;
  • anomalie congenite del cuore, tra cui le anomalie dall’aorta delle coronarie, una delle patologie associate a morte improvvisa da sforzo.

Eseguire un’ecografia cardiaca offre una diagnosi più completa, arrivando là dove i test classici non possono arrivare. 

 

Quando fare un'ecografia del cuore 

Integrare i test di screening tradizionali con un’ecografia è particolarmente indicato per gli sportivi che presentano situazioni cliniche sospette, come: 

  • la familiarità: avere una storia familiare di malattie cardiache, come morte improvvisa o cardiomiopatie. La genetica gioca un ruolo cruciale nel rischio cardiaco e non deve essere sottovalutata;
  • sintomi sospetti: affaticamento eccessivo, palpitazioni, dolore al torace o svenimenti durante l’attività fisica. Questi segnali potrebbero indicare problemi sottostanti;
  • sport intensivi: discipline che comportano sforzi cardiovascolari elevati, come il ciclismo, la corsa su lunghe distanze o gli sport agonistici;
  • anomalie rilevate durante gli esami tradizionali, come un Ecg dubbio o un test da sforzo inconcludente che è meglio approfondire;
  • età avanzata dello sportivo amatoriale: lo sport dopo i 40 anni va monitorato ed è particolarmente importante escludere patologie coronariche o altre anomalie cardiache acquisite.

“È importante non fare terrorismo, ma educare la popolazione ad avere più consapevolezza della salute del cuore e della prevenzione cardiovascolare. Bisogna arrivare ai più giovani con momenti educativi già nell’età scolare per sensibilizzare su questo tema e trasmettere il messaggio che la prevenzione potrebbe salvare molte vite”,  afferma il dott. Lo Rito.

 

Benefici per la sicurezza dell’atleta

Quando si è un’atleta, per quanto amatoriale o giovane, è importante poter affrontare la propria disciplina con relax e in sicurezza. Ove indicato, integrare gli screening di prevenzione con un’ecografia al cuore permette non solo di identificare possibili problematiche, ma anche di ridurre il rischio. Inoltre, l’ecografia al cuore serve anche a monitorare chi ha avuto già qualche problematica cardiaca, ma vuole comunque poter essere uno sportivo.

“Avere problemi al cuore non vuole sempre dire dover eliminare lo sport dalla propria vita. Si può essere ‘sportivi’ anche con dei problemi al cuore solamente nella misura in cui, sotto consiglio medico sportivo e cardiologico, si modulino le proprie attività fisiche e sportive alle proprie condizioni cardiologiche”, conclude Lo Rito.

Cura e Prevenzione