Come funziona l’intervento di revisione di protesi di ginocchio e quando ricorrervi

Come funziona l’intervento di revisione di protesi di ginocchio e quando ricorrervi

PUBBLICATO IL 18 APRILE 2025

Come funziona l’intervento di revisione di protesi di ginocchio e quando ricorrervi

PUBBLICATO IL 18 APRILE 2025

La revisione di protesi di ginocchio è un intervento chirurgico molto delicato che si rende necessario quando un impianto protesico, parziale o totale, innestato precedentemente fallisce. 

È un intervento chirurgico fondamentale in situazioni specifiche, debitamente valutate da chirurghi ortopedici esperti in protesica presso centri altamente specializzati.

A parlarcene è il dottor Federico Valli, chirurgo ortopedico dell’Unità Operativa di Chirurgia Articolare Sostitutiva e Chirurgia Ortopedica (C.A.S.C.O), diretta dal dottor Nicola Ursino, dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e chirurgo ortopedico presso Palazzo della Salute - Wellness Clinic.

 

Le cause del fallimento di protesi del ginocchio

“L’intervento di protesi di ginocchio ha generalmente un'elevata percentuale di riuscita. Nonostante ciò, anche a causa della sempre maggiore aspettativa di vita e richiesta funzionale, a volte diventa necessario un intervento di revisione”, spiega il dottor Valli.

Uno dei motivi più comuni per cui può essere necessario accedere a un intervento di revisione è lo scollamento della protesi dalla superficie ossea: “Questo avviene solitamente dopo più di 20 anni dal primo impianto”, specifica l’ortopedico.

In altri casi, il fallimento della prima protesi avviene prima del tempo e questo può essere causato da:

  • un trauma all’articolazione;
  • un’infezione.

“Le cause del fallimento di una protesi di ginocchio come visto possono essere molteplici; è, quindi, fondamentale quando si parla di revisione fare una corretta diagnosi perché, in base alla tipologia di impianto fallito e alla causa di insorgenza, la strategia di cura è diversa”, spiega Valli.

 

La diagnosi di un fallimento protesico

La diagnosi per un fallimento protesico parte sempre dalla clinica, ovvero dai sintomi che vengono riferiti dal paziente in fase di visita. “Non tutte le protesi dolenti hanno una problematica che necessitano una revisione, però il dolore è il primo campanello di allarme”, afferma lo specialista.

È sempre bene rivolgersi a un ortopedico specializzato, quindi, quando in presenza di dolore persistente si associa:

  • gonfiore;
  • limitazione articolare;
  • instabilità dell’articolazione.

Il chirurgo ortopedico, fatta una valutazione sulla mobilità e la stabilità del ginocchio e ipotizzato un fallimento protesico, procederà ad approfondimenti per comprendere la natura del problema.

Gli esami strumentali che possono essere di aiuto a questo scopo sono:

  • radiografia del ginocchio;
  • TAC del ginocchio;
  • esami ematici;
  • scintigrafia ossea, utile per individuare infezioni o problemi di fissazione.

 

Quando è necessaria la revisione di protesi di ginocchio

L’intervento di revisione di protesi di ginocchio dipende dal grado di compromissione delle strutture dell’articolazione e dell’impianto protesico stesso. 

“La scelta dell’intervento deve sempre basarsi sull’individualità del paziente, oltre che sullo stato obiettivo del ginocchio. 

In pazienti giovani o in anziani attivi, una protesi instabile può condizionare fortemente la qualità della vita e la quotidianità –  continua lo specialista dell’unità C.A.S.C.O. (Chirurgia Articolare Sostitutiva e Chirurgia Ortopedica) –. In questi casi la revisione si rende necessaria”.

 

Come si svolge l’intervento di revisione di protesi di ginocchio

“L’intervento di revisione di protesi di ginocchio ricalca esattamente le stesse fasi del primo impianto:

  • ricovero;
  • intervento chirurgico;
  • riabilitazione.

Tuttavia, dal punto di vista tecnico, la procedura di revisione è più complessa e può comportare un recupero per il paziente un po' più lungo; la riabilitazione, dunque, verrà calibrata adattandola alla complessità del caso”, spiega il dottor Valli.

Sono maggiori le difficoltà che il chirurgo deve affrontare in una revisione rispetto a un primo impianto, le principali sono:

  • la rimozione senza complicanze della vecchia protesi;
  • la gestione di ossa spesso più fragili;
  • l’adattamento di una nuova protesi al quadro clinico presente.

“Per quanto riguarda le protesi utilizzate in revisione, queste possono essere differenti rispetto a quelle utilizzate in primo intervento – dettaglia il dottor Valli -. 

Nel caso di una revisione di protesi parziale, spesso si ricorre all’utilizzo di una protesi totale da primo impianto; nel caso di revisione di una protesi totale, invece, il chirurgo potrebbe dover optare per un impianto con steli più lunghi per un ancoraggio più profondo all’osso che garantiscano maggiore stabilità”.

Quando il fallimento del primo impianto protesico è dovuto a un’infezione, infine, il caso prevede un approccio multidisciplinare, in cui l’infettivologo gioca un ruolo chiave nella gestione della terapia.

 

I benefici dell’intervento di revisione di protesi di ginocchio

Obiettivo della revisione di protesi di ginocchio è quella di ripristinare la funzionalità dell’articolazione intervenendo sulla causa primaria del disturbo, il primo impianto protesico.

I principali benefici derivanti da questa procedura sono:

  • recupero della stabilità articolare;
  • riduzione del dolore e del gonfiore.

“Perché i risultati siano ottimali è sempre bene rivolgersi a centri specializzati in chirurgia protesica, dove attraverso l’esperienza e la competenza dei chirurghi è possibile accedere a trattamenti il più efficaci possibili - afferma lo specialista -. 

Come per tutti gli interventi chirurgici, la revisione protesica di ginocchio può comportare anche alcuni rischi. Ugualmente per questo motivo è sempre bene affidarsi a centri con esperienza specifica nella revisione protesica capaci di gestire anche le eventuali complicanze”.

 

Il ruolo della terapia del dolore

Un aspetto a volte sottovalutato nella revisione protesica è la gestione del dolore pre e post-operatorio.

“I pazienti con un fallimento del primo impianto protesico come detto accusano forte dolore al ginocchio. Questo è un dolore che nel tempo tende a cronicizzarsi portando i pazienti a sviluppare una forma di allodinia, ovvero una maggiore sensibilità al dolore. 

È, quindi, fondamentale che ci sia una stretta collaborazione tra l’équipe ortopedica e i terapisti del dolore per ridurre il rischio di sofferenza prolungata così come avviene presso la nostra équipe” afferma lo specialista dell’équipe C.A.S.C.O..