
Alcolizzazione tiroidea: cos’è, quando serve e come si svolge
PUBBLICATO IL 27 OTTOBRE 2025
L’alcolizzazione tiroidea è una procedura terapeutica mininvasiva indicata in presenza di cisti o noduli benigni della tiroide. Si tratta di un trattamento efficace, sicuro e ben tollerato, che in molti casi rappresenta una valida alternativa alla chirurgia, specialmente nei pazienti con controindicazioni all’intervento o che preferiscono evitare l’operazione.
Presso il Centro della Tiroide del Policlinico San Donato, questa procedura viene eseguita da un’équipe multidisciplinare composta da endocrinologi, radiologi interventisti, chirurghi e oncologi.
Approfondiamo questo argomento con il prof. Alessandro Marugo, endocrinologo e responsabile del Centro della Tiroide dell’IRCCS Policlinico San Donato.
Cos’è l’alcolizzazione tiroidea
L’alcolizzazione consiste nell’iniezione di alcol etilico sterile direttamente all’interno di una cisti tiroidea o di un nodulo misto, ovvero formato da una parte liquida e una parte solida.
L’obiettivo è ridurre il volume della lesione, portandola a una graduale cicatrizzazione fino alla scomparsa.
Quando è indicatasi usa l’alcolizzazione
L’alcolizzazione tiroidea viene utilizzata solo dopo un’accurata diagnosi da parte dell’endocrinologo, supportata da tutti gli esami del caso come esami del sangue, ecografia tiroidea, ago aspirato tiroideo ed eventuali approfondimenti radiologici.
In genere, il trattamento viene proposto per queste casistiche:
- cisti a contenuto liquido o misto di grandi dimensioni;
- noduli benigni con sintomi come fastidio, dolore o compressione;
- recidive dopo drenaggi semplici;
- pazienti non candidabili alla chirurgia per problemi di salute;
- pazienti che desiderano evitare un intervento.
“La procedura è particolarmente utile nei pazienti con cisti recidivanti o noduli benigni che causano disturbi compressivi o inestetismi a livello del collo – spiega il Prof. Marugo – oppure nei soggetti che non possono sottoporsi alla chirurgia”.
Non è invece indicata in caso di noduli solidi sospetti o maligni, che richiedono un percorso differente.
Come si svolge e quanto dura la procedura
L’alcolizzazione viene eseguita in ambulatorio, in anestesia locale, con il supporto dell’ecografia tiroidea per guidare in modo preciso l’inserimento dell’ago.
Dopo aver svuotato la cisti dal liquido contenuto, si inietta lentamente una piccola quantità di alcol etilico per indurre la sclerosi, ovvero la scomparsa del nodulo.
“La procedura dura in media 15-20 minuti, è ben tollerata e consente il ritorno alle attività quotidiane già dopo poche ore – prosegue il Prof. Marugo –. In alcuni casi può essere necessaria invece una seconda seduta”.
I vantaggi dell’alcolizzazione
Rispetto alla chirurgia, l’alcolizzazione offre numerosi benefici:
- è mininvasiva;
- non lascia cicatrici;
- non richiede ricovero;
- ha tempi di recupero molto rapidi;
- evita l’asportazione della tiroide o la terapia sostitutiva con ormoni.
“Inoltre, in pazienti selezionati, è un’opzione molto efficace per evitare una chirurgia che può risultare impegnativa – precisa il professore –. Naturalmente, ogni caso va valutato individualmente, dopo un confronto approfondito con il paziente”.
Il Centro della Tiroide del Policlinico San Donato: un riferimento multidisciplinare
Presso l’IRCCS Policlinico San Donato, l’alcolizzazione è solo una delle numerose procedure offerte dal Centro della Tiroide, che segue il paziente in tutte le fasi: diagnosi, follow-up, trattamenti medici o interventistici.
“La collaborazione tra endocrinologo, radiologo interventista e chirurgo – conclude il Prof. Marugo – garantisce al paziente un percorso completo, personalizzato e aggiornato secondo le linee guida più recenti”.



