ADHD nei bambini: quando l’ortottista può venire in aiuto
PUBBLICATO IL 25 MARZO 2024
ADHD è l’acronimo di Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (Disturbo da deficit di attenzione/iperattività) e consiste in un disturbo dell’attenzione che si manifesta a partire dall’infanzia. Con il giusto inquadramento questa condizione può essere vissuta come un ‘non problema’ per chi ne è colpito e da chi gli sta accanto. Una valutazione ortottica, ad esempio, è utile in caso di diagnosi di ADHD: avere un sistema visivo efficiente dal punto di vista delle vergenze (movimenti oculari) per l’orientamento dell’attenzione nei bambini è fondamentale. Inoltre, nei bambini con diagnosi di ADHD è noto come il sistema visivo motorio presenti delle alterazioni.
Ne parliamo con la dott.ssa Chiara Urbano, ortottista presso l’Istituto di Cura Città di Pavia.
La valutazione ortottica nei bambini con ADHD
Una valutazione ortottica approfondita è molto importante nei bambini che:
- hanno ricevuto o che sono in attesa di diagnosi di disturbi dell’attenzione;
- manifestino anche difficoltà scolastiche.
Infatti, l’ortottista è in grado di studiare e valutare le capacità:
- fusionali;
- binoculari;
- accomodative;
- oculomotorie;
- di convergenza;
- visuo-spaziali;
- di integrazione visuo-motoria;
- di attenzione;
- memoria visiva.
Se alterate, queste capacità possono interferire con le attività di letto-scrittura provocando sintomi quali:
- cefalea nelle attività di letto-scrittura e affaticabilità marcata;
- avvicinamento della testa al foglio;
- assunzione di posizioni anomale del capo;
- presenza di arrossamento e bruciore oculare;
- difficoltà di lettura (inversione di alcune lettere/sillabe, percezione delle lettere in movimento, perdita della riga);
- difficoltà nel rispettare la spazialità del foglio (esce da righe/quadretti);
- presenza di impaccio motorio (potrebbe essere conseguenza di un uso errato del campo visivo periferico).
La visita ortottica per gli adulti
Anche negli adulti si possono riscontrare sintomi/disturbi che necessitano di valutazione e riabilitazione ortottica/visuo-posturale, tra cui:
- vertigini;
- diplopia;
- paralisi oculomotoria;
- visione sfuocata;
- affaticabilità durante la lettura;
- assunzione di posizioni anomale del capo (PAC);
- cervicalgia;
- cefalea.
“In questi e in molti altri casi, il recettore oculare potrebbe essere coinvolto. È per questo motivo - spiega la dott.ssa Urbano - che si rende necessaria una valutazione ortottica, affinché si possano individuare le aree di difficoltà e intraprendere un percorso riabilitativo volto a facilitare la vita dei pazienti, grandi e piccoli. Il fine ultimo è quello di fornire al paziente gli strumenti per consentirgli di assimilare al meglio le informazioni visive che saranno poi trasformate in capacità di elaborazione o motorie”.
La riabilitazione visiva nei bambini con ADHD
Nei bambini con diagnosi di ADHD il sistema visivo motorio può presentare delle alterazioni, talvolta nascoste da ottime capacità compensatorie. Ciò può portare a:
- maggiore complessità nell’apprendimento delle informazioni;
- necessità da parte del soggetto di uno sforzo importante in termini di impegno cognitivo nel colmare queste lacune.
“È Infatti grazie al sistema visivo, in particolare alle saccadi, movimenti della visione binoculare, che si acquisiscono rapidamente tutte le informazioni che ci vengono inviate dall’esterno” spiega la specialista.
Il lavoro di riabilitazione visiva aiuta lo sviluppo completo dei movimenti oculari, rendendo consapevole il paziente di come gli occhi devono muoversi in determinate situazioni di stimolo e nei vari spazi di visione.
L’importanza della prevenzione
Il sistema visivo nei primi 6 anni di vita è estremamente plastico, sensibile alle perturbazioni esterne: qualora siano presenti cause che impediscano la visione in 1 o entrambi gli occhi (cataratta congenita, difetti refrattivi non corretti, presenza di strabismo…) sarà possibile trattarle con ottimi margini di miglioramento o risoluzione.
“Da qui l’importanza della prevenzione: se questi difetti o patologie vengono individuati e trattati per tempo è possibile, sempre grazie alla plasticità tipica dell’età pediatrica, ripristinare le normali funzioni e permettere al bambino di sviluppare la funzione visiva in maniera ottimale” conclude la specista.