Strabismo e occhio pigro nei bambini: i consigli dell’ortottista

PUBBLICATO IL 16 GIUGNO 2021

Per ottenere una diagnosi di strabismo o di ambliopia, ovvero di occhio pigro, è importante la visita ortottica dei bambini.  

L'ortottista è una figura sanitaria della branca dell'oftalmologia che si occupa principalmente della valutazione dei deficit muscolari e sensoriali degli occhi e della successiva riabilitazione. È un professionista molto importante soprattutto per quanto riguarda le diagnosi di ambliopia, o comunemente conosciuta come ‘occhio pigro’, e dello strabismo, principalmente nei bambini.

È molto legato alla figura dell’oculista perché è proprio quest’ultimo che indirizza il paziente, in prima istanza, a un controllo ortottico, al fine di avere maggiori approfondimenti, una corretta diagnosi e per iniziare un eventuale percorso riabilitativo.

Entriamo maggiormente nel merito di ambliopia e strabismo con il dottor Davide Stadio, ortottista presso l’Unità di Oculistica dell’Istituto Clinico San Siro  e presso le Smart Clinic di Bellinzago, Certosa e Cesano Boscone.

L’importanza della prima visita dei bambini con l’ortottista

Il dott. Stadio spiega: “L’ortottista è da sempre lo specialista degli occhi che maggiormente viene associato ai bambini, questo perché fin dalla nascita e fino ai 6 anni presentano un sistema visivo ‘plastico’, ovvero in via di sviluppo, che subisce delle interferenze per quanto riguarda il corretto sviluppo a causa di:

  • un problema ai muscoli oculari;
  • problema di ambliopia.

Come funziona la visita dei bambini

“Su indicazione dello specialista oculista - continua l’esperto - il primo passo da compiere è una prima visita dall’ortottista. Il consulto, della durata di circa 15-20 minuti, si focalizza principalmente sulla valutazione di:

  •  acuità visiva;
  •  convergenza degli occhi;
  • accomodazione;
  •  movimento”.

I test che l’ortottista esegue principalmente sono:

  • studio della motilità oculare:  seguendo una mira di fissazione, si esaminano le 9 posizioni di sguardo;
  • convergenza: l’ortottista mostra al paziente una mira molto piccola da vicino e gli chiede di fissarla. Questa mira viene avvicinata fino alla punta del naso;
  • riflessi corneali: facendo fissare al paziente una lucina, si vede il riflesso nella cornea; in caso di strabismo, uno dei due riflessi risulterà decentrato;
  • cover Test sia PL (per vicino) sia PV (per lontano): con questo test si vede interrompere la saccade di fissazione (rapidi movimenti degli occhi) e si va a verificare il movimento di rifissazione dello sguardo;
  • test di Lang: utile per vedere il senso stereoscopico ovvero si mostra al paziente un cartoncino con immagini tridimensionali;
  • luci di Worth. Al paziente viene fatto indossare un occhialino rosso-verde (se già indossa un occhiale viene sovrapposto al suo) e chiesto di guardare su una torcia o sull'ottotipo 4 figure di cui 1 rossa, 2 verdi e una bianca;
  • test di Irvine: si utilizza una stecca prismatica di Berens che serve per studiare eventuali microtropie ovvero quando uno dei due occhi non collabora e presenta con una deviazione dell'occhio impercettibile;
  • vergenze Fusive PV e PL: utilizzando sempre le stecche prismatiche di Berens, è utile per vedere l'ampiezza fusiva, ovvero il limite che gli occhi del paziente hanno fissando una mira sia PV che PL.

Lo strabismo nei bambini

“Quando si parla di strabismo si intende, nello specifico, la deviazione degli assi visivi causata dal non funzionamento dei meccanismi che controllano i movimenti degli occhi - continua l’ortottista-.

Nei bambini, qualora non venisse diagnosticato in tempo utile, potrebbe comportare una significativa riduzione definitiva dell'acuità visiva (ambliopia).

I segnali da non sottovalutare

Nei bambini, ci sono dei campanelli di allarme precisi che possono dare indicazione di un problema di strabismo:

  • deviazione degli occhi sull'asse oculare come ad es. l’occhio che va in dentro, in direzione del naso;
  • posizione Anomala del Capo (PAC) per cui il bambino, tramite il meccanismo di esclusione dell'immagine doppia, sposta il capo per eliminare una delle due immagini;
  • difficoltà nella lettura da vicino, ad es. l’inversione delle righe su un testo;
  • mal di testa prolungato, ad es. durante l'attività scolastica, e affaticamento visivo.

L’occhio pigro nei bambini

L'occhio pigro o ambliopia, è caratterizzato da una riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio, o più raramente, di entrambi.

Le cause possono essere diverse:

  • strabismo;
  • cataratta congenita;
  • anisometropia (differente potere diottrico fra i due occhi).

L'ambliopia impedisce lo sviluppo del sistema visivo, nei bambini dagli 0 ai 6 anni, perciò è molto importante intervenire tempestivamente per cercare di risolvere il problema.

Il bendaggio per l’occhio pigro

“Il primo intervento, dopo una corretta valutazione e correzione dei difetti refrattivi o delle cause che anatomicamente impediscono la corretta proiezione sulla retina delle immagini provenienti dall'ambiente esterno - conclude Stadio - consiste nell'occlusione diretta con bende adesive applicate sull'occhio “buono” o sull'occhiale, per permettere di:

  • far lavorare l'occhio ambliope;
  • far sviluppare il sistema visivo”.

 

 

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