Cistite ricorrente da disfunzione del pavimento pelvico: cos’è e come si riconosce
PUBBLICATO IL 28 AGOSTO 2024
Questa estate hai sofferto di cistiti ricorrenti, ma l’urinocoltura ha sempre dato esito negativo? Potrebbe trattarsi di cistite abatterica, una forma di infiammazione che dà gli stessi sintomi della cistite, la cui causa potrebbe essere legata ad un pavimento pelvico non in perfetta salute.
Ne parliamo con la dott.ssa Martina Monzio Compagnoni, terapista fisioperineale all’Istituto di Cura Città di Pavia.
Cosa sono le cistiti abatteriche
La cistite definita ‘abatterica’ o ‘non batterica’ presenta gli stessi sintomi della classica cistite, ma si manifesta in assenza di batteri nelle urine, cioè con urinocoltura negativa.
“Prima di ricorrere all’utilizzo di antibiotici, è necessario accertarsi che si tratti realmente di un quadro di infezione, tramite l’esecuzione di esame urine, urinocoltura e tampone vulvo-vaginale - avverte la specialista -. Questo per evitare di assumere antibiotici non necessari e peggiorare ulteriormente la situazione di infiammazione, alimentando una disbiosi intestinale e predisponendo dunque il campo a una successiva vera e propria infezione”.
La causa di queste infiammazioni e stati di irritazioni, infatti, potrebbe essere una disfunzione del pavimento pelvico, l’ipertono dei muscoli pelvici.
I sintomi della cistite abatterica da disfunzione del pavimento pelvico
Tra i campanelli di allarme da non sottovalutare per riconoscere una cistite da disfunzione del pavimento pelvico:
- soffri maggiormente in estate di prurito o bruciore intimo;
- avverti una sensazione di peso nel basso ventre o di dolore durante e dopo i rapporti;
- prendi anche spesso l’antibiotico per cercare di farti passare i sintomi, ma questi non scompaiono.
“La muscolatura pelvica, se in salute, supporta e sostiene la vescica e l’uretra, facilitando il mantenimento di una corretta funzione genito-urinaria – spiega la dottoressa -.
Tuttavia, se la muscolatura pelvica presenta una disfunzione, può aumentare il rischio di infiammazione della mucosa vescicale e della zona uro-genitale, comportando la comparsa dei sintomi tipici della cistite. È probabile che in questi casi vi sia la presenza di:
- contrattura pelvica;
- vulvodinia;
- cistite interstiziale;
- nevralgia-neuropatia del nervo pudendo;
- più in generale, una disfunzione della muscolatura del pavimento pelvico”.
Perché d’estate aumenta il rischio di sviluppare false cistiti
Con la bella stagione diversi sono i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare una ‘falsa cistite’, come:
- consumo più frequente di alimenti irritanti e zuccherati, cibi elaborati o bevande alcoliche;
- maggior numero di rapporti sessuali. In presenza di contrattura pelvica, è frequente una sollecitazione della vescica e dell’uretra che, infiammando le vie urinarie, aumenta il rischio di cistiti post-coitali;
- temperature elevate che comportano sudorazione e aumento dell’umidità della zona genitale;
- trattenere erroneamente a lungo la pipì, magari perché si è in viaggio o perché si passano numerose ore fuori casa, in assenza di un bagno disponibile;
- idratazione insufficiente (l’indicazione è bere in media 2 litri di acqua al giorno);
- depilazione ‘aggressiva’ e ripetuta della zona bikini e genitale;
- indossare a lungo il costume bagnato dopo essere state a contatto con acqua di mare o clorata, e non utilizzare un asciugamano che crei una ‘barriera’ di protezione da superfici come lettini sdraio e dal bagnasciuga;
- abuso di detergenti profumati o aggressivi per le mucose, utilizzo di lavande vaginali o saponi non indicati per zona genitale.
Come evitare le cistiti abatteriche da disfunzione del pavimento pelvico
“Per goderti l’estate in tranquillità e senza il timore di incorrere in una ‘falsa cistite’ – conclude la specialista -, fai attenzione agli elementi sopra citati ed esegui una valutazione del pavimento pelvico.
Se, invece, soffri già da tempo di cistiti ricorrenti sarebbe opportuno rivolgersi a un professionista specializzato in riabilitazione pelvica, in modo tale da intraprendere un percorso di fisioterapia pelvica personalizzata per risolvere la tua disfunzione ed evitare recidive!”.