
Come si manifesta la cistite e come si cura
PUBBLICATO IL 09 LUGLIO 2025
Si tratta del disturbo delle vie urinarie forse più frequente, anche in estate, che colpisce in particolare le donne: stiamo parlando della cistite, un’infezione della vescica. Pur non essendo una condizione clinica grave, arreca innumerevoli disagi che minano la qualità della vita quotidiana.
Per curarla, fortunatamente, esistono strategie adeguate che, unite a una corretta idratazione, la risolvono in tempi brevi. Ne parliamo con il dott. Danilo Zani, Responsabile dell’Unità operativa di Urologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.
Cos’è la cistite e da cosa è causata
La cistite è un’infezione della vescica determinata dalla proliferazione di microrganismi all’interno di quest’organo.
Può essere di origine:
- infettiva: in questo caso può essere originata dal batterio Escherichia coli che, dalla zona perianale, si diffonde in vescica attraverso l’uretra;
- non infettiva (meno frequente): può ricondursi a virus, funghi, esiti di radioterapia, chemioterapia o a cause di difficile diagnosi come la cistite interstiziale.
I sintomi con cui si manifesta la cistite
La sintomatologia con cui si manifesta una cistite è piuttosto riconoscibile. Un significativo aumento della frequenza minzionale, uno stimolo a urinare urgente spesso accompagnati da un dolore in sede pelvica sono campanelli d’allarme da non sottostimare.
Se in aggiunta a questi sintomi, si avverte un significativo bruciore minzionale con emissione di urine maleodoranti è facile si tratti di una cistite infettiva; se, invece, le urine si presentano limpide potrebbe trattarsi di cistite non infettiva.
Come si diagnostica la cistite
La diagnosi, che è spesso clinica, si determina tramite l’esame delle urine e l’urinocoltura, utili per impostare una corretta terapia antibiotica qualora ce ne fosse bisogno.
Perché le donne sono le più colpite?
La cistite interessa specialmente le donne perché hanno l’uretra più corta rispetto agli uomini. Per questa ragione è più probabile che i batteri che vivono nella parte finale dell’intestino arrivino nella vescica.
Fattori di rischio per la cistite
La stitichezza rappresenta un fattore di rischio per la cistite perché se le feci ristagnano a lungo nella porzione finale dell’intestino, ci sono maggiori probabilità che i microrganismi in esse contenuti arrivino fino alla vescica.
Per eliminare i microrganismi nocivi bisognerebbe prestare molta cura all’igiene intima, soprattutto dopo i rapporti sessuali e quando si ha il ciclo mestruale.
Si è più a rischio di cistite, inoltre, in alcuni momenti della vita, quali la gravidanza e la menopausa.
Come si previene e come si cura la cistite
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno potrebbe essere un’ottima abitudine soprattutto per le donne che soffrono di cistite ricorrente. Un modo salutare per stimolare la minzione e ridurre le probabilità di ristagni di urina nella vescica.
Un altro accorgimento utile è quello di non trattenere la pipì quando scappa, così come indossare indumenti intimi comodi all’altezza della zona pelvica.
Nei casi di cistite batterica viene prescritto un antibiotico.
L’intervento chirurgico rappresenta l’ultima opzione, a cui ricorrere soltanto se:
- l’uretra è particolarmente stretta;
- la vescica è così infiammata da aumentare la frequenza della minzione, tanto da costringere ad andare in bagno anche ogni quarto d’ora.
La cistite interstiziale, la forma più difficile da contrastare
Una forma particolare di questo disturbo è la cistite interstiziale, un’infiammazione cronica della vescica la cui origine non è ancora ben chiara che può dipendere da molteplici fattori (ormonali, neurologici, vascolari).
I sintomi con cui si manifesta sono sovrapponibili a quelli descritti ma, non avendo un’origine batterica, è difficilmente curabile. Tende spesso a cronicizzarsi e a recidivare arrecando dolore e disagi.
La terapia in questi casi prevede l’assunzione di farmaci da prendere per bocca o da iniettare direttamente nella vescica. Per alleviare il dolore si possono adottare alcune buone abitudini come:
- evitare l’assunzione di alimenti che irritano la vescica (spezie, insaccati, pomodori, agrumi, cioccolato, alcol, caffè);
- praticare regolare attività fisica;
- intraprendere un percorso di riabilitazione perineale.