Ipertrofia prostatica benigna: quali sono i sintomi e come si cura al S. Anna

PUBBLICATO IL 15 GIUGNO 2023

In Italia sono oltre 6 milioni gli over 50 affetti da ipertrofia prostatica benigna. Non a caso si tratta di una delle patologie che colpisce maggiormente il sesso maschile dopo una certa età. Ha un impatto sia psicologico sia economico non indifferente sulla popolazione. 

Per capire bene di cosa si tratta, grazie alla consulenza del Dott. Najati Alrabi, Responsabile dell’Unità Operativa di Urologia dell’Istituto Clinico S. Anna, facciamo un breve cenno sulla prostata di cui spesso, tanti uomini, hanno paura pensando subito al peggio.


Cos’è la prostata

La prostata è una piccola ghiandola fibromuscolare di forma piramidale che avvolge l’uretra prostatica dalla base della vescica all’uretra membranosa. Considerata la posizione in cui è collocata, qualunque suo cambiamento nel corso del tempo può disturbare il fisiologico funzionamento dell’apparato urinario. 

La funzione di questa ghiandola è produrre liquido seminale, un liquido che serve a nutrire gli spermatozoi e a far sì che possa uscire per raggiungere il suo obiettivo. 

Questa ghiandola in età giovane ha un volume generalmente piccolo, dai 15 ai 20 grammi, che però con il progredire dell’età tende a crescere fisiologicamente per ragioni prevalentemente ormonali. Questo aumento del volume prostatico va ad intaccare la fisiologica armonia dell’apparato urinario restringendo il canale urinario e creando delle alterazioni della funzionalità della vescica

 

Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna

L’ipertrofia prostatica benigna è uno dei processi patologici che portano allo sviluppo dei sintomi delle basse vie urinarie negli uomini con l’aumento dell’età. A livello istopatologico è caratterizzata da un aumento del numero delle cellule epiteliali e stromali nell’area periuretrale della prostata.

 

I sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna

Variano da persona a persona. I più comuni sono:

  • i disturbi della fase di  riempimento e svuotamento della vescica: pollachiuria, urgenza minzione, getto indebolito, sensazione di mancato svuotamento vescicale fino ad arrivare a quadri più complicati con ritenzione d’urina e insufficienza renale;
  • disturbi psicologici che condizionano la normale qualità di vita dei pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna. 

Tutti sintomi che accompagnano il progredire dell’età. Sopra i 70 anni, infatti, la prevalenza degli uomini che presentano sintomi moderati sale al 37% e quella degli uomini con sintomi severi all’8%. 

Viene definita benigna perché il più delle volte è un ingrossamento del volume prostatico non tumorale.


La diagnosi

È bene affidarsi al proprio medico di medicina generale ed eventualmente in seguito ad uno specialista urologo per un’anamnesi completa e anche per inquadrare per tempo la patologia per far sì di intervenire prima che i sintomi peggiorino, anche ricorrendo ad esami strumentali quali: 

  • analisi di laboratorio (esame delle urine, urinocoltura, PSA); 
  • ecografia dell’apparato urinario ed uroflussometria (un test che misura il volume minzionale, la velocità del flusso ed il tempo richiesto per effettuare la minzione). 

 

Come si cura l’ipertrofia prostatica benigna 

Non a tutti i pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna o a coloro che ne lamentano i sintomi viene prescritta una terapia farmacologica: in prima linea, infatti, è bene adottare alcuni accorgimenti comportamentali come, per esempio, evitare di bere tanto prima di coricarsi, mentre poi vengono suggerite alcune terapie fitoterapiche. Solo in caso di persistenza dei sintomi, si passa alla cura farmacologica ed, infine, all’eventuale intervento chirurgico

 

L’approccio dell’Istituto Clinico S. Anna

Presso l’Istituto Clinico S. Anna è stato appositamente creato un ambulatorio urologico presso il quale sottoporsi ai vari esami diagnostici ed avere una risposta immediata su ciò che affligge il paziente e, soprattutto, sulla modalità di cura più indicata per risolvere la situazione.

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