5 motivi per affidarsi ad un centro altamente specializzato per la cura dell’obesità

PUBBLICATO IL 20 GIUGNO 2023

Il responsabile dell’INCO, centro certificato SICOB per la cura dell’obesità del Galeazzi - Sant’Ambrogio, spiega le ragioni per cui rivolgersi ad un centro medico specializzato.

All’interno dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio è attivo INCO, l’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità, diretto dal dottor Alessandro Giovanelli. Il Centro, riconosciuto da più di 10 anni come centro di eccellenza SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche), si focalizza principalmente sulla diagnosi e il trattamento delle patologie associate all’obesità, quindi non solo legate al controllo del peso, ma anche di tutto ciò che è correlato all’obesità. 

Inoltre si integra in un sistema multidisciplinare composto da team cardiovascolari, internistici che si occupano delle malattie metaboliche, e team ortopedico-fisiatrici nell’ottica di sviluppare processi di terapia integrata tra persone affette da obesità e sovrappeso e persone con problemi ortopedici, al fine di ottimizzare i risultati e far sì che si possa creare un punto di riferimento per quanto concerne questo tipo di problematica.

Insieme al dottor Alessandro Giovanelli, responsabile di INCO, vediamo 5 cose da sapere sul centro per la cura dell’obesità.

 

1. Le caratteristiche INCO

“Con un numero di interventi che si aggira sui 1.500 l’anno più un’attività chirurgia collaterale di interventi non primari, sempre legati al mondo dell’obesità, le peculiarità di INCO si mantengono sempre quelle che hanno contraddistinto il Centro nel tempo e che lo hanno fatto diventare uno dei maggiori centri di eccellenza – spiega il dott. Giovanelli -.

Si parte con la presa in carico del paziente, dall’on boarding al follow up, attraverso un sistema di patient management che si prende carico del malato nel momento in cui esprime la volontà di interessarsi alla propria salute in tema di controllo dell’obesità, fino ad arrivare al percorso chirurgico e ai controlli multidisciplinari.

C’è sempre una forte attenzione per la persona, che è sempre al centro: non curiamo solo l’obesità in quanto patologia, ma curiamo la persona affetta da questa patologia con un approccio che prende in considerazione sia la parte organica, sia quella comportamentale-psicologica come punto saliente nel trattamento di questa malattia”.

 

2. Il team multidisciplinare come punto di forza

Il team che opera per INCO si sviluppa attraverso diverse figure:

  • patient manager;
  • medico chirurgo;
  • psicologo/psichiatra;
  • nutrizionisti, dietisti e dietologi.

Queste figure sono fondamentali per trattare il paziente e la patologia a 360°. Non è solo una questione di peso e di alimentazione, ma anche di volontà e di forza psicologica. Il team multidisciplinare è a disposizione per supportare la persona soprattutto nelle difficoltà.

 

3. L’efficienza del servizio: dalle tempistiche all’organizzazione del percorso

“Un altro aspetto importante che cerchiamo sempre di mantenere efficiente - continua il chirurgo - è quello legato alle tempistiche: i pazienti vengono facilitati nel loro percorso attraverso una strutturazione già al lato della prima visita e di quello che sarà il loro successivo percorso diagnostico e terapeutico, per cui in una sola giornata si svolgono tutti gli accertamenti basali del caso e si prosegue poi con la decision making, durante il quale il team si riunisce per stabilire se questi esami rendono idoneo il paziente, non lo rendano idoneo o non lo rendono ancora idoneo all’intervento.
Si struttura, pertanto, un percorso personalizzato attraverso una programmazione delle attività, con tempi di attesa tra idoneità e intervento molto contenuti, che prevede una fase di preparazione per i pazienti in cui dietisti e psicologi fisioterapisti vengono coinvolti al fine di ottimizzarne il percorso”.

Oltre alle tempistiche, il tema dell’organizzazione del percorso intra ospedaliero e della scelta della tipologia di intervento sono fondamentali.
Non esiste una sola tipologia di intervento bariatrico, ma ce ne sono di diversi dedicati a diverse tipologie di pazienti, che diventano personalizzati (tailor made), con l’utilizzo di tutte le tecniche chirurgiche. 

 

4. I tipi di intervento

“Nel nostro centro adottiamo tutti i tipi di intervento, con particolare attenzione alla categoria degli interventi cosiddetti metabolici come, ad esempio, la sleeve gastrectomy (Gastrectomia verticale parziale) e il bypass gastrico con tutte le sue varianti, che portano non solo al controllo del peso, ma anche a un cambiamento radicale dell’assetto inter ormonale del paziente e neuro-ormonale al fine di ottenere un risultato ottimale, non solo perché si mangia meno, ma anche perché si riesce a entrare nel cambiamento strutturale della persona e della sua componente metabolica - sottolinea -.

In questo percorso chirurgico, naturalmente, seguiamo la filosofia di ERABS, processo di ottimizzazione del percorso basato su: 

  • una grande informazione del paziente; 
  • una ottimizzazione dei percorsi e di ripresa delle funzioni primarie del paziente; 
  • un controllo del dolore e riduzione dell’invasività chirurgica. 

In questo modo i pazienti, anche in caso di interventi più complessi, in 2 giorni vengono dimessi in un processo di controllo nel tempo”.

 

5. Il follow up del paziente

Dopo l’intervento chirurgico, si passa a una fase importantissima che è quella del follow up, ovvero il controllo nel tempo. 

“A questo proposito, abbiamo ottimizzato la rete nazionale di controlli ed esami, con 44 centri sparsi per tutta l’Italia in quasi tutte le regioni. Dopo l’intervento seguiamo il paziente in modo tale da favorire un maggiore accesso alla cura e nello stesso tempo avere una monitorizzazione stretta del suo andamento – asserisce -. 

Questo ha portato all’aumento di aderenza al follow up, con drop out (abbandono) ai controlli molto basso, riuscendo a seguire una quantità di pazienti importante con minor recupero ponderale, intercettando eventuali problemi che possono, in qualche modo, essere interessanti e tempestivamente bloccati per non sviluppare eventuali problematiche maggiori. Integriamo il trattamento con le più moderne tecniche farmacologiche e utilizziamo anche tutti i protocolli dietetici più aggiornati.

Una App per monitorare i pazienti

Sempre per migliorare il follow up, il Centro ha sviluppato anche una App, chiamata Q1.6 o Butterfly, utilizzata anche da altre strutture, che è di accompagnamento al paziente, non clinica – conclude Giovanelli -. L’app, scaricabile dai sistemi Apple e Android, viene attivata tramite un codice fornito dal personale di INCO, per cui è accessibile solo ai pazienti autorizzati. Il paziente viene seguito verso l’intervento, ma soprattutto dopo: per un anno viene monitorato da quest’app che tutti i giorni segnala al soggetto quali sono le cose più importanti da fare, grazie all’attivazione di alert, e qualora le risposte fossero interessanti, viene invitato a rivolgersi al centro INCO più vicino”.

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