Valvole autoespandibili per il trattamento senza chirurgia della tetralogia di Fallot

PUBBLICATO IL 24 APRILE 2023

Il Policlinico San Donato ha attivato un protocollo dedicato all’uso di questa nuova valvola. 

Avviato da gennaio 2023 l’uso clinico di routine delle valvole autoespandibili per il trattamento transcatetere di pazienti con tetralogia di Fallot. Ne parliamo con il Prof. Massimo Chessa, Responsabile dell’Unità di Cardiologia dei Congeniti Adulti all’IRCCS Policlinico San Donato e Professore Associato di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università Vita-Salute San Raffaele.

 

Cos’è la tetralogia di Fallot e cosa provoca

La tetralogia di Fallot, tra le cardiopatie congenite più frequenti e maggiormente conosciute, si distingue per la presenza contestuale di 4 distinte anomalie:

  • ampio difetto del setto interventricolare;
  • stenosi valvolare polmonare, ossia un’ostruzione del flusso sanguigno verso i polmoni;
  • ipertrofia (ispessimento del muscolo) ventricolare destra;
  • aorta ‘a cavaliere’, in posizione più a destra del normale.

“Accade frequentemente che i bambini sottoposti a intervento chirurgico per la correzione di questa malformazione presentino un’insufficienza della valvola polmonare, difetto che negli anni può tramutarsi in un serio problema - spiega il Prof. Chessa -. Per tanti anni la soluzione a questa problematica è stato l’impianto chirurgico di valvole polmonari biologiche: quando nel 2000 è stata posizionata la prima valvola transcatetere – cioè attraverso cateterismo, senza chirurgia – è nata una nuova e importante possibilità per tutti questi pazienti” continua il medico.

 

L’avvento delle valvole autoespandibili

Le valvole balloon expandable, ossia dilatabili con un palloncino, hanno permesso la presa in carico e il trattamento non chirurgico di una minima parte dei pazienti affetti da tetralogia di Fallot, “perché presentavano limiti di diametro” aggiunge il professore. 

L’avvento delle valvole self-expanding o autoespandibili, che non richiedono, dunque, l’uso di un palloncino per essere posizionate, apre un nuovo scenario terapeutico: in particolare la cosiddetta Venus P-Valve™ – la prima valvola self-expanding autorizzata in Europa – permette il trattamento di molte più persone, con una sensibile riduzione degli interventi chirurgici.

 

L’expertise dell’équipe di Cardiologia dei Congeniti Adulti del Policlinico San Donato

L’équipe di Cardiologia dei Congeniti Adulti diretta dal Prof. Chessa ha attivato dallo scorso gennaio un protocollo ad hoc specificamente dedicato all’uso di questa nuova valvola. Attualmente lo staff medico del Policlinico San Donato ha già trattato 7 pazienti, il cui quadro clinico, per complessità e tipologia, sino ad oggi era considerato trattabile e risolvibile con il solo ricorso alla chirurgia.

“I pazienti stanno bene, non ci sono state complicanze nell’immediato e confidiamo, a ragion veduta, nella conferma del dato da parte del follow-up dei prossimi mesi - spiega il professore -. Abbiamo nella tecnologia un prezioso alleato per offrire ai nostri pazienti il trattamento migliore, con la sempre più concreta possibilità di essere sempre meno invasivi, garantendo il massimo della qualità” conclude l’esperto.

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