
Reflusso a Natale: come prevenire i sintomi dopo pranzi e cene delle feste
PUBBLICATO IL 12 DICEMBRE 2025
I pranzi abbondanti delle festività natalizie e i momenti conviviali di questo periodo rappresentano un appuntamento tradizionale. Tuttavia, per chi soffre di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), questo momento può diventare complesso: pasti più ricchi, minor movimento e abitudini alimentari meno controllate rischiano di accentuare bruciore di stomaco, rigurgito e fastidi digestivi da reflusso.
Per sapere come prevenire un peggioramento dei sintomi di questo disturbo e vivere le feste con maggiore serenità, abbiamo chiesto un approfondimento al Prof. Davide Bona, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, centro di riferimento per la diagnosi e il trattamento del reflusso gastroesofageo.
Perché il reflusso peggiora con i pasti delle feste
“I pasti abbondanti tipici di questo periodo – spiega il prof. Bona – determinano:
- una distensione dello stomaco;
- un conseguente incremento della pressione intragastrica.
Questo fenomeno facilita la risalita degli acidi in esofago, i principali responsabili del bruciore e dell’irritazione. Non è dunque raro osservare, in questi momenti, una recrudescenza (aggravamento) dei sintomi anche in pazienti abitualmente ben compensati”.
Dieta antireflusso e strategie alimentari per ridurre i sintomi
Durante le festività è difficile seguire rigorosamente una dieta antireflusso, ma alcune strategie alimentari possono ridurre in modo significativo la comparsa dei disturbi:
- ridurre la quantità di cibo per singolo pasto, scegliendo porzioni più piccole distribuite nell’arco della giornata;
- limitare cibi grassi, fritti o particolarmente elaborati, che richiedono tempi digestivi più lunghi e aumentano la secrezione acida;
- limitare o evitare bevande alcoliche, che irritano lo stomaco e aumentano la produzione di acidi.
Comportamenti utili per controllare il reflusso dopo i pasti
Oltre alle scelte alimentari, anche le abitudini quotidiane possono fare la differenza nel controllo dei sintomi:
Corretta masticazione
“Mangiare lentamente e masticare a lungo rappresenta la prima fase della digestione e permette allo stomaco di lavorare in modo più efficiente. Inoltre, una masticazione prolungata riduce l’ingestione di aria, prevenendo la sovradistensione gastrica e i sintomi correlati”, sottolinea il Prof. Bona.
Evitare attività fisica intensa immediatamente dopo i pasti
Gli esercizi che attivano in modo marcato la muscolatura addominale possono favorire la risalita degli acidi. “Dopo pranzo o cena – specifica il Professore – è preferibile evitare esercizi impegnativi che possono comprimere la zona addominale.
Meglio optare per una breve passeggiata, anche solo di 15-20 minuti, che favorisce la digestione in maniera naturale e fisiologica”.
Non sdraiarsi subito dopo aver mangiato
Coricarsi subito dopo aver mangiato è una delle condizioni che più favorisce la risalita degli acidi e del reflusso notturno.
L’indicazione è attendere almeno 2 o 3 ore prima di andare a letto, in modo da consentire allo stomaco di svuotarsi parzialmente e ridurre la probabilità di reflusso notturno.
“L’obiettivo – conclude il Prof. Bona – non è rinunciare ai momenti conviviali, ma gestirli con maggiore consapevolezza, così da prevenire l’insorgenza dei sintomi e preservare il benessere durante tutto il periodo natalizio”.
Cosa fare se i sintomi persistono? Il Centro per il reflusso gastroesofageo del Galeazzi-Sant’Ambrogio
Quando i sintomi diventano frequenti e compromettono la qualità della vita o del sonno, è importante rivolgersi a un centro specializzato per un percorso diagnostico completo. La valutazione parte da esami di primo livello, come la gastroscopia, e quando necessario prosegue con indagini avanzate.
“In quanto centro di riferimento per la patologia del tratto digestivo superiore – sottolinea il Prof. Bona – in IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio programmiamo eventuali ulteriori accertamenti, proponiamo il trattamento più appropriato e valutiamo l’indicazione chirurgica, quando necessario.
Siamo infatti uno dei pochi centri sul territorio a offrire un servizio completo di fisiopatologia esofagea, dove eseguiamo esami di secondo livello come:
- manometria esofagea;
- pH-impedenziometria.
Entrambi sono fondamentali per definire con precisione il percorso terapeutico di ciascun paziente”.
Grazie a competenze multidisciplinari, tecnologie diagnostiche avanzate e un approccio personalizzato, l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio rappresenta un riferimento a Milano e in Lombardia per la gestione completa della malattia da reflusso gastroesofageo, dalla diagnosi alla terapia medica e chirurgica.



