Straight Leg Raise: la nuova manovra per diagnosticare il reflusso gastroesofageo

PUBBLICATO IL 09 NOVEMBRE 2022

Il Prof. Luigi Bonavina, Responsabile dell’Unità di Chirurgia Generale Universitaria e del Centro Esofago presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano, guida un gruppo di ricercatori alla scoperta di una nuova manovra, Straight Leg Raise, per la diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). 
 

Come funziona la manovra Straight Leg Raise

Un gruppo di ricercatori, coordinati dal Prof. Luigi Bonavina e dal Dr. Stefano Siboni, ha dimostrato che alzare le gambe può essere un’utile manovra, aggiuntiva, per migliorare la capacità diagnostica della manometria esofagea ad alta risoluzione.
Da tempo, gli specialisti ben sanno che il reflusso gastroesofageo può essere promosso da un aumento significativo della pressione endo-addominale, aumento dovuto, ad esempio, alla gravidanza, all’obesità e a cause quali tosse o sforzi fisici (ginnastica addominale, sollevamento pesi, attività sessuale). Anche solo il semplice atto di alzare le gambe mentre si è distesi aumenta, di conseguenza, la pressione endo-addominale. 

La nuova manovra Straight Leg Raise, di semplice e rapida esecuzione, consiste proprio nel sollevare 1 o entrambe le gambe nel corso dell’esame manometrico, in modo da aumentare la pressione endo-addominale e mettere così sotto ‘stress’ i meccanismi di protezione della barriera anti-reflusso.

 

Gli obiettivi dello studio 

Lo studio, condotto su scala internazionale e che ha visti coinvolti 12 centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento della MRGE, ha avuto l’obiettivo di definire i valori anomali di pressione endo-esofagea, rilevati nel corso di manometria e indotti dalla nuova manovra ‘a gambe alzate’ (Straight Leg Raise – SLR).

Lo studio, pubblicato su una delle più importanti riviste mondiali di gastroenterologia (Clinical Gastroenterology and Hepatology), ha permesso inoltre di accertare l’eccellente accuratezza diagnostica della manovra SLR, in grado di identificare nel 79% dei casi i pazienti con MRGE e di escludere nell’85% dei casi i pazienti sani. 

“Da un punto di vista pratico, la manovra SLR eseguita in corso di manometria esofagea potrà consentire di migliorare la capacità di diagnosi ambulatoriale del reflusso nei pazienti con sospetta MRGE, evitando di eseguire la pH-impedenzometria in molti casi e identificando precocemente i pazienti che sono candidati sia alla terapia medica che a quella endoscopica”, spiega il Prof. Bonavina.
 

Malattia da reflusso gastroesofageo: che cos’è 

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) si caratterizza per la patologica risalita di materiale acido dallo stomaco all’esofago attraverso la giunzione esofago-gastrica, ovvero il cardias. Si tratta di una condizione clinica molto diffusa: interessa, infatti, circa il 30% della popolazione dei Paesi industrializzati, Italia compresa.

I sintomi 

I sintomi principali della MRGE sono: 

  • pirosi retrosternale, ossia un disturbo che si manifesta con una sensazione di bruciore posteriore allo sterno;
  • rigurgito acido, condizione in cui il materiale dallo stomaco risale sino alla bocca in modo involontario. 

Tuttavia, circa un terzo dei pazienti riferisce sintomi atipici e ‘extra-esofagei’ quali: 

  • tosse;
  • raucedine;
  • vellichio o muco in gola;
  • dolore toracico simile all’angina pectoris, manifestazione, quest’ultima, che richiede specifici test diagnostici perché si possa escludere la possibilità di ischemia.

Quali sono le conseguenze del reflusso gastroesofageo

Oltre a incidere negativamente sulla qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti, la MRGE predispone allo sviluppo di complicanze quali l’esofagite e l’esofago di Barrett, quest’ultimo a sua volta strettamente correlato all’aumentata incidenza del tumore esofageo più diffuso, ovvero l’adenocarcinoma. 

 

Il percorso diagnostico

Per i motivi sopra descritti, diagnosticare precocemente la MRGE diviene di fondamentale importanza: una diagnosi puntuale permette, infatti, di intervenire su quei fattori di rischio modificabili come, ad esempio, l’alimentazione scorretta o il sovrappeso, guidando così il medico specialista nella scelta della terapia medica migliore per curare i sintomi e prevenire le complicanze

Il percorso diagnostico è lungo e spesso laborioso per il paziente e non sempre permette di arrivare ad una diagnosi precisa e conclusiva, in particolare nei pazienti con sintomi extra-esofagei, minime disfunzioni del cardias e assenza di ernia iatale. L’obiettivo della ricerca era proprio intervenire sulla capacità diagnostica delle metodologie oggi disponibili per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

La nuova manovra SLR, quindi, si aggiunge alle metodologie oggi disponibili per diagnosticare la MRGE, elencate di seguito:

  • esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie, un esame diagnostico che esplora il tratto digestivo superiore;
  • radiografia del tubo digerente superiore con mezzo di contrasto; 
  • pH-impedenzometria delle 24 ore;
  • manometria esofagea ad alta risoluzione. 
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