Cosa sono l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo, come si riconoscono e curano

Cosa sono l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo, come si riconoscono e curano

PUBBLICATO IL 16 MAGGIO 2025

Cosa sono l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo, come si riconoscono e curano

PUBBLICATO IL 16 MAGGIO 2025

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L’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo (GERD) sono 2 condizioni molto comuni, diverse tra loro, ma spesso strettamente collegate. Inoltre si manifestano con sintomi simili, come bruciore di stomaco, rigurgito di acido, dolore toracico, tosse stizzosa, eruttazioni. Per affrontarle in modo efficace il primo passo è inquadrarle correttamente. 

Impariamo allora a conoscerle meglio con l’aiuto del professor Stefano Olmi, Responsabile della Unità Operativa di Chirurgia Generale e Oncologica, Centro di Chirurgia Laparoscopica e Robotica e referente dell’E-Gastric Center del Policlinico San Marco

 

Che cos’è l’ernia iatale

“Con il termine ernia iatale si definisce la risalita sopra il diaframma di una porzione più o meno grande di stomaco nel torace, attraverso lo iato esofageo, a seguito di un cedimento delle strutture anatomiche di sostegno - spiega il professor Olmi -. In questo modo viene alterato il meccanismo di ‘valvola’ esercitato dallo sfintere esofago-gastrico, ovvero di quella valvola che si trova tra esofago e stomaco, e si ha il reflusso gastro-esofageo. 

In presenza di tale reflusso, i succhi gastrici acidi agiscono sulla mucosa esofagea provocando una particolare sintomatologia dolorosa e portando nel tempo alla sua alterazione (esofagite da reflusso, esofago di Barrett). 

L’ernia iatale è da considerare una delle cause favorenti il reflusso gastroesofageo”.

L’ernia iatale può essere di diversi tipi:

  • ernia iatale da scivolamento, la più comune, in cui una parte dello stomaco si sposta sopra il diaframma, ma ritorna al suo posto quando la persona cambia posizione;
  • ernia iatale paraesofagea, in cui la parte superiore dello stomaco (fondo) rimane intrappolata nella cavità toracica, di lato all'esofago;
  • ernia iatale mista;
  • ernia iatale con migrazione anche di altri visceri come il colon o la milza.

 

Cos’è il reflusso gastroesofageo 

Il reflusso gastroesofageo, o GERD, è una patologia molto comune (riguarda il 20-40% della popolazione adulta), caratterizzata dalla risalita attraverso l’esofago delle sostanze acide presenti nello stomaco, con conseguente sviluppo di infiammazione, bruciore e dolore. 

“Questa condizione si instaura quando si verifica un malfunzionamento della valvola cardiale che si trova tra l’esofago e lo stomaco. Favorito da stress e cambi di stagione, il reflusso gastroesofageo può essere provocato anche da regimi alimentari e stili di vita poco equilibrati

Può inoltre essere legato alla presenza di un’ernia iatale, poiché, come già accennato, la posizione anomala dello stomaco può compromettere il corretto funzionamento dello sfintere esofageo, causando il reflusso acido. 

Se non adeguatamente trattato, il reflusso gastroesofageo può rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di esofagite, metaplasia di Barrett e tumore esofageo”, continua lo specialista.

 

Sintomi comuni dell’ernia Iatale e del reflusso gastroesofageo

“Anche se l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo sono 2 condizioni distinte, i loro sintomi spesso si sovrappongono. Tra questi:

  • bruciore di stomaco, una sensazione di dolore o bruciore nella parte centrale del petto, spesso dopo i pasti o di notte;
  • rigurgito acido, ovvero il ritorno di acido dallo stomaco verso la bocca, che può causare un sapore amaro o acido;
  • dolore toracico, con sensazione di oppressione o dolore dietro lo sterno, che a volte può essere confuso con il dolore associato a problemi al cuore;
  • difficoltà a deglutire, blocco o sensazione di cibo che rimane bloccato nella gola o nel petto;
  • tosse persistente o raucedine, causate dall’irritazione della gola e delle vie respiratorie inferiori a causa del reflusso acido.

 

Cause dell’ernia Iatale e del reflusso gastroesofageo.

Le cause dell’ernia iatale e del reflusso gastroesofageo sono diverse, ma esistono dei fattori comuni che possono favorirne la comparsa: 

  • gravidanza;
  • obesità;
  • ⁠invecchiamento;
  • fumo;
  • alcol.

 

Come si diagnosticano l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo

Per diagnosticare e distinguere un’ernia iatale da un “semplice” reflusso gastroesofageo, oltre alla visita specialistica è necessario effettuare alcuni esami e in particolare:

  • la radiografia con mezzo di contrasto, per verificare l’eventuale presenza di un’ernia iatale;
  • l’esofagogastroscopia, per osservare l’esofago e lo stomaco e verificare se ci siano danni o infiammazioni causati dal reflusso acido (esofagite);
  • la ⁠Ph-Metria esofagea delle 24 ore, per misurare la quantità di acido che risale nell’esofago;
  • la manometria esofagea, per valutare la motilità del corpo esofageo e le pressioni della valvola a livello cardiale (sfintere esofageo inferiore).

 

Come si curano l’ernia iatale e il reflusso gastroesofageo

Sia nel caso dell’ernia iatale sia di reflusso gastroesofageo, il primo trattamento per alleviare i sintomi è rappresentato da:

  • cambiamenti dello stile di vita, riducendo alimenti come la caffeina e gli alcolici, i pasti abbondanti e le bevande gassate;
  • terapia medica con farmaci antiacidi, per ridurre la produzione di acido gastrico e prevenire danni all’esofago, e procinetici per favorire lo svuotamento dello stomaco.

“Se però è presente un’ernia e i farmaci non riescono a controllare i sintomi, può rendersi necessario ricorrere all’intervento chirurgico. In questo caso, lo stomaco viene riportato alla sua posizione originale, eseguendo una plastica dello iato esofageo con punti e il posizionamento di una rete. 

Se presente anche il reflusso gastroesofageo viene avvolto il fondo gastrico attorno all’estremità distale dell’esofago (fundoplicatio) per impedire la comparsa di reflusso acido e la risalita dello stomaco in torace. 

Queste tecniche chirurgiche vengono eseguite in laparoscopia o robotica”, conclude il professor Olmi.