L’impedenziometria: a cosa serve e come funziona?
PUBBLICATO IL 22 GIUGNO 2022
Per monitorare la perdita di peso, durante una dieta, e valutare la composizione corporea, l’impedenziometria, associata alla calorimetria e all’holter metabolico, è l’esame più indicato.
Siete a dieta eppure l’ago della bilancia non scende come vorreste? I pantaloni vi stanno diventando larghi anche se il peso rimane stabile? O al contrario avete perso qualche chilo, ma vi sembra non si veda o lo avete già ripreso? Quando si è a dieta il peso non è l’unico elemento da tenere in considerazione.
“Una maggiore o minore perdita di peso dipende non solo dall’alimentazione, ma anche dalla costituzione di ciascuno, dal metabolismo individuale, dalla percentuale di massa grassa o magra dell’organismo, tenendo conto che la massa magra, ovvero i muscoli, a parità di peso consuma più energia del grasso e a parità di ‘quantità’ pesa di più - osserva la dottoressa Cristina Robba, nefrologa, referente dell’ambulatorio di nutrizione clinica del Policlinico San Marco e di Smart Clinic di Stezzano -.
Per questo, quando si segue un regime alimentare ipocalorico è certamente importante monitorare l’andamento del peso, ma non basta perché, da solo, può essere fuorviante. Serve controllare anche altri parametri e in particolare la composizione corporea. Come? Innanzitutto con l’impedenziometria, un esame che permette di valutare la composizione corporea, associata, in casi particolari, ad altri esami di secondo livello come la calorimetria e l’holter metabolico”.
A cosa serve l’impedenziometria
L’impedenziometria permette in pochi secondi di ottenere una fotografia attendibile e precisa delle condizioni della persona. “In particolare è possibile misurare la:
- percentuale di massa grassa;
- percentuale di massa magra;
- indice di grasso viscerale addominale che è quello più pericoloso a livello cardiovascolare;
- quantità di acqua presente nel corpo;
- tipo di costituzione ossea”.
Impedenziometria prima e durante la dieta: perché è importante
Conoscere la composizione corporea della persona è molto utile sia all’inizio di un percorso dietologico per impostare un’alimentazione adeguata che risponda davvero alle sue esigenze e caratteristiche, sia durante la dieta per valutarne l’andamento e l’efficacia, verificare se il calo di peso è attribuibile a una reale perdita di massa grassa e non di massa magra ed eventualmente ‘tararla’ ulteriormente in modo sempre più mirato.
“Spesso, soprattutto all'inizio di una dieta, i chili che si perdono sono di acqua e non di massa grassa: il cosiddetto falso dimagrimento. In alcune condizioni in cui il ricambio idrico risulta alterato (gravidanza, ritenzione idrica, insufficienza renale, uso di diuretici nella terapia dell'ipertensione arteriosa, disfunzioni surrenaliche etc.), invece, è possibile che pur avendo una perdita di massa magra il peso rimanga stabile a causa dell'aumento di acqua.
In tutti questi casi, grazie all’impedenziometria, è possibile verificare con precisione se il calo di peso è attribuibile a una reale perdita di massa grassa e non di liquidi o massa magra-muscoli, cosa che succede, ad esempio, nelle diete non equilibrate in cui l'organismo, invece di utilizzare il tessuto adiposo come dovrebbe fare, brucia la massa magra”, continua la dottoressa Robba.
La funzione dell’acqua nell’impedenziometria
“L'impedenziometria si basa sul dato fisico che l'acqua è un buon conduttore di corrente elettrica, mentre il grasso è un isolante quasi perfetto. Poiché la massa magra è costituita prevalentemente da acqua, determinando il contenuto di acqua dell'organismo, è possibile risalire al contenuto in massa magra e, di conseguenza, a quello di massa grassa - spiega ancora la specialista -.
L’esame non viene pertanto effettuato nei portatori di pacemaker”.
Impedenziometria con elettrodi e bilancia impedenziometrica
L’impedenziometria può essere effettuata con diverse tipologie di strumenti:
- impedenziometria con elettrodi: si tratta di un’apparecchiatura simile a un elettrocardiografo. Si applicano 2 elettrodi su una mano e 2 su un piede. In pochi secondi la macchina incrocia i parametri dell’organismo con formule di calcolo validate e fornisce i dati relativi a massa grassa, magra e acqua dell’organismo, indicando se i valori rientrano nella normalità per sesso, età, altezza e peso corporeo;
- bilancia impedenziometrica: è una speciale pedana computerizzata con manipoli con elettrodi, sulle quali si sale a piedi nudi e asciutti. Attraverso la pianta dei piedi, poggiata su una piastra metallica, e l’impugnatura dei manipoli a mani ben asciutte, viene trasmessa una corrente elettrica a bassa intensità, del tutto innocua, e l'impedenziometro misura la resistenza che il corpo oppone.
In entrambi i casi, prima della misurazione vengono inseriti nel programma di calcolo dell’apparecchiatura tutti i parametri necessari come sesso, altezza, età e corporatura della persona.
Come prepararsi all’esame
In generale, prima di effettuare l’esame impedenziometrico è bene:
- evitare attività fisica intensa, poiché può alterare i valori dei liquidi corporei;
- astenersi da caffè e altre sostanze eccitanti;
- togliere gioielli, piercing e altri oggetti metallici.
Calorimetria e holter metabolico: gli esami di ‘secondo livello’
A integrazione dell’impedenziometria, in alcuni casi può rendersi necessario ricorrere a esami di ‘secondo livello’ in grado di quantificare in modo preciso e personalizzato il reale consumo energetico della persona e quindi il suo metabolismo:
- calorimetria indiretta (CI): calcola in modo accurato e non invasivo il metabolismo basale, ovvero il consumo energetico dell’organismo nelle condizioni di massimo riposo. Attraverso il calorimetro è possibile quantificare l’ossigeno consumato e l’anidride carbonica rilasciata e calcolare indirettamente l’energia prodotta. La persona respira per alcuni minuti nel casco di cui la macchina è dotata, la quale rileva il contenuto dell’aria inspirata ed espirata;
- holter metabolico: si tratta di un piccolo, ma sofisticato dispositivo che, indossato semplicemente sul braccio come un cardiofrequenzimetro per un periodo variabile dalle 24 alle 72 ore al massimo sino a 7 giorni consecutivi, è in grado di misurare il reale consumo energetico attivo e a riposo nelle diverse ore della giornata.