Intervento di cataratta con lenti intraoculari per correggere i difetti visivi

PUBBLICATO IL 14 DICEMBRE 2022

All’Istituto Clinico San Siro è possibile effettuare l’intervento di cataratta con lenti intraoculari che correggono i difetti visivi 

L’intervento di cataratta è la procedura chirurgica più eseguita al mondo. Consiste nel rimuovere il cristallino naturale e sostituirlo con uno artificiale. Non tutti sanno, però, che tale intervento, da sempre pensato semplicemente come risolutivo di una specifica patologia, l'opacizzazione del cristallino appunto, può diventare anche un intervento di carattere correttivo a scopo refrattivo, grazie all’uso di lenti intraoculari che correggono i difetti visivi.

Vediamo nel dettaglio questa possibilità con il dottor Salvatore Giglio, oftalmologo e responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Istituto Clinico San Siro.

 

Cataratta: cos’è e quando operare  

La cataratta è la patologia oculare di maggior riscontro in età senile ed è causata dall’opacizzazione della lente che si trova all’interno dell’occhio, il cristallino

Immaginiamo il cristallino come una lente trasparente, biconvessa a forma di disco, posizionata tra l’iride e il corpo vitreo, ancorata al corpo ciliare mediante legamenti; attraverso il corpo ciliare, la sua curvatura viene variata per regolarne il potere refrattivo e di conseguenza la messa a fuoco in modo tale da permetterci di vedere in modo nitido oggetti posti a distanze differenti.
Funziona, dunque, come una fotocamera: aumentando la curvatura si vedranno nitidamente gli oggetti più vicini, diminuendola si vedranno a fuoco gli oggetti più lontani.

"Durante l’intervento di cataratta si rimuove il cristallino naturale opacizzato e si inserisce una lente artificiale trasparente, la cosiddetta IOL (Intraocular Lens)", spiega il dottor Giglio.

I sintomi che conducono il paziente all’intervento sono:

  • visione annebbiata;
  • progressivo calo della vista per lontano;
  • abbagliamento alla luce frontale (specie durante la guida notturna).

 

Come si svolge l’intervento di cataratta

“Al fine di escludere patologie o alterazioni anatomiche che potrebbero compromettere un recupero totale, il paziente verrà sottoposto ad una serie di scrupolosi esami durante il prericovero - continua -. 

3 giorni prima dell'intervento, il paziente dovrà seguire una profilassi che consta in: 

  • instillazione di colliri; 
  • attenta pulizia del bordo palpebrale. 

L'intervento, di breve durata ed eseguito in day hospital, prevede un'anestesia di tipo topico locale (collirio). 

Il decorso post-operatorio è rapido: il paziente dovrà coprire con una benda l’occhio operato per 1 giorno, fino alla visita di controllo (il giorno successivo all'operazione) e dovrà instillare altri colliri per circa 15 giorni; il recupero visivo avverrà già a partire dal giorno successivo all’intervento”.

 

Dall’intervento di cataratta all’uso di lenti intraoculari 

Lo scopo principale dell'intervento classico di cataratta è l'eliminazione della lente opacizzata e il ripristino di una visione nitida; solo in alcuni casi specifici è possibile eliminare l'occhiale o per distanza o per lettura. Con il classico intervento, in cui vengono impiantate lenti monofocali, si possono correggere solo e parzialmente i principali difetti refrattivi: miopia, ipermetropia.

"Con le nuove tecnologie e con l’inserimento delle nuove lenti intraoculari, le cosiddette IOL Premium, si garantisce, invece, la correzione completa di tutti i difetti refrattivi (anche la presbiopia!) e l'eliminazione in toto degli occhiali!" specifica il medico.

Possiamo infatti correggere i principali difetti refrattivi:

  • miopia; 
  • ipermetropia; 
  • astigmatismo;
  • parzialmente anche la presbiopia.

"L’intervento di cataratta sta passando, dunque, dall’essere un intervento prettamente risolutivo di una patologia, cioè con il solo scopo di eliminare l'opacamento visivo, all'essere una vera e propria procedura di chirurgia refrattiva, cioè che elimina anche gli occhiali", conclude Giglio.

Cura e Prevenzione