Miopia: che cos’è e come si cura

PUBBLICATO IL 10 MAGGIO 2021

La miopia è un difetto della vista molto comune. L’oculista spiega come vede un miope e come correggere questo problema con le ultime tecniche di chirurgia refrattiva.

È il difetto refrattivo più diffuso al mondo. In Italia riguarda 1 persona su 4. Parliamo della miopia, problema che impedisce di vedere bene gli oggetti a distanza.

La sua insorgenza dipende da una predisposizione genetica, ma anche fattori legati allo stile di vita, come trascorrere molte ore in luoghi chiusi e poco illuminati, tenendo gli occhi fissi sugli schermi di tv, computer, smartphone o tablet, inciderebbero sulla sua comparsa o peggioramento.

L’emergenza Covid19 ha costretto molti a rimanere a casa e a utilizzare più del solito i dispositivi elettronici, sia in smart working, sia in didattica a distanza con conseguenze negative anche sugli occhi.

Ma c’è un modo per prevenire la miopia? Ed esiste una cura risolutiva? Ce ne parla il dottor Giulio Leopardi, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica del Policlinico San Pietro e oculista di Smart Clinic Oriocenter, dove è presente un Centro di Chirurgia Refrattiva dotato della piattaforma più completa oggi disponibile per correggere i principali difetti refrattivi, ovvero oltre alla miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia e la presbiopia composta da due strumenti, un laser a eccimeri e un laser a femtosecondi (o femtolaser). Con questa piattaforma è possibile intervenire anche con la nuovissima tecnica mini-invasiva “SMILE” che permette tempi di recupero più veloci.

Cos’è la miopia

“È il più comune tra i difetti di refrazione, cioè quei disturbi caratterizzati dall’incapacità dell'occhio di focalizzare le immagini nitidamente, causando offuscamento della vista - spiega il dottor Leopardi -. La miopia in particolare riguarda la visione da lontano.

Si tratta di un disturbo che insorge generalmente in età scolare, aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni, aumentando solo lievemente dopo quell’età (se non sono presenti particolari patologie che la fanno peggiorare rapidamente)”.

Le cause

“La miopia dipende da cause genetiche. Le persone miopi infatti hanno un occhio più lungo della norma, che fa sì che i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti non vengano messi a fuoco esattamente sulla retina (membrana interna dell'occhio), come avviene negli occhi normali, ma davanti alla stessa. Questo comporta una visione sfuocata per lontano.

Dai numerosi studi condotti negli ultimi anni, emergerebbe inoltre una stretta correlazione tra miopia e stile di vita. In particolare, la comparsa del disturbo sarebbe più frequente, soprattutto nei bambini, in chi rimane a lungo in ambienti chiusi, con luci artificiali e svolgendo attività che richiedono di osservare per diverse ore oggetti posti vicini agli occhi.

Quindi l’utilizzo del computer può accentuare il peggioramento delle miopie giovanili, trattandosi di un’attività prossimale condotta in ambiente chiuso.

I sintomi

I principali sintomi sono:

  • visione sfuocata quando si guardano gli oggetti lontani. Quanto maggiore è il difetto visivo, tanto minore è la distanza alla quale si vede bene;
  • necessità di strizzare gli occhi, per cercare di mettere a fuoco gli oggetti lontani. Il termine miopia deriva dal greco myo che significa “chiudere” e sta appunto a indicare l’abitudine delle persone miopi di socchiudere gli occhi per poter vedere meglio da lontano;
  • affaticamento della vista e mal di testa per il continuo sforzo di messa a fuoco.

Le tecniche di correzione della miopia

Esistono diverse opzioni per correggere la miopia. La più indicata viene valutata dallo specialista a seconda di:

  • età della persona;
  • gravità del difetto visivo.

Oltre agli occhiali correttivi, che sono il metodo più comune in particolare nei bambini e negli adolescenti fino ai 14-16 anni, e alle lenti a contatto, per correggere la miopia si può ricorrere alla chirurgia refrattiva, che si avvale dell’utilizzo di strumentazioni laser, in particolare il laser a eccimeri e il femtolaser.

Il Laser ad eccimeri con tecnica PRK

Il laser ad eccimeri con tecnica PRK (PhotoRefractive-Keratectomy) è il trattamento che vanta la maggiore esperienza nel mondo (eseguito dal 1990).

Consiste nel rimodellamento della superficie anteriore della cornea, la prima lente dell’occhio, dopo che meccanicamente viene asportato l’epitelio di superficie (procedura di disepitelizzazione). Si scolpisce una “lente a contatto naturale” del potere diottrico desiderato per la correzione del difetto.

Solo la precisione del raggio laser permette di asportare lembi di tessuto corneale di un micron (un millesimo di millimetro) a ogni “spot” (colpo). Si tratta quindi di un trattamento che ha il vantaggio di essere superficiale, senza che il chirurgo debba manipolare l’occhio e quindi senza rischi intra-operatori.

Femtolaser con tecnica Lasik

Il Femtolaser con tecnica Lasik o Femto Lasik prevede un primo tempo in cui il femtolaser taglia la cornea sagittalmente. Il lembo corneale viene sollevato dal Chirurgo che con il secondo strumento, il laser ad eccimeri, modifica la curvatura della cornea scavandola internamente secondo i parametri di trattamento richiesti (come nella PRK).

Questa tecnica consente di correggere non solo la miopia ma anche gli altri difetti refrattivi, ipermetropie e astigmatismi.

Femtolaser con tecnica SMILE

La tecnica Smile (small incision lenticule extraction)  è l’ultimissima disponibile per la correzione della miopia e si avvale del solo femtolaser, che taglia all’interno della cornea intatta un lenticolo (una specie di lente a contatto) pari al valore della miopia/astigmatismo miopico che dev’essere corretto. Il lenticolo viene estratto dal chirurgo attraverso un microtaglio.

È una tecnica molto sofisticata e poco invasiva, poiché si avvale di un taglio sulla cornea di soli 2 millimetri e quindi:

  •  la superficie corneale viene rispettata al massimo;
  •  la ripresa funzionale del paziente è molto veloce, calcolabile in pochi giorni;
  •  l’assestamento del tessuto avviene in tempo reale.

“È opportuno dire che ci si può sottoporre a un intervento di chirurgia refrattiva solo quando la miopia è stabile da almeno un anno e solo dopo un’attenta valutazione dell’occhio con esami specifici (misura dello spessore corneale, mappatura della cornea, valutazione del diametro pupillare etc.) che permettono di selezionare correttamente i candidati all’intervento”, spiega il medico.

Chirurgia refrattiva: è dolorosa e quali sono i risultati?

“Il trattamento di superficie (PRK) è indolore per il paziente, che ha l’occhio anestetizzato. I fastidi e il dolore iniziano 2 – 3 ore dopo l’intervento e si protraggono un paio di giorni.

Il trattamento femtolaser, invece, è fastidioso nei 5-6 minuti di esecuzione, ma non dà alcun disturbo al paziente nei giorni successivi al trattamento. In genere la guarigione completa richiede circa 2- 3 mesi. È utile ricordare che il trattamento laser viene programmato sul valore della correzione diottrica del momento e quindi è opportuno che il difetto sia stabile da 1 - 2 anni.

Qualsiasi sia la tecnica adottata - conclude lo specialista- per ottenere gli esiti desiderati è fondamentale:

  • la fase pre-operatoria;
  • l’esatta valutazione del difetto refrattivo, della curvatura e dello spessore corneali, del diametro della pupilla, da cui discende un programma computerizzato altamente personalizzato per ciascun occhio”.
Cura e Prevenzione