Soffio al cuore, un fruscio spesso innocente

PUBBLICATO IL 12 APRILE 2022

Il cardiologo ci spiega di cosa si tratta e come sia possibile diagnosticarne la natura attraverso 2 semplici esami  

Il soffio al cuore non sempre è la spia di una malattia, ma in ogni caso è bene indagarne l’origine. “Si tratta di un fruscio, una ‘vibrazione’ che produce un rumore percepibile all’orecchio di un esperto”, ci ha spiegato il Dott. Alberto Maria Lanzone, Direttore del Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia dell’Istituto Clinico San Rocco

Molto spesso si riscontra nei bambini, si stima addirittura 7 su 10, ma nella maggioranza dei casi non ha alcuna valenza clinica.

 

Le cause 

Il soffio al cuore è molto diffuso, ma generalmente, oltre ad essere innocente perché causato da situazioni contingenti senza legame con condizioni patologiche, non arreca particolari disagi. 

“Spesso è provocato dal battito cardiaco accelerato che fa emettere questo soffietto, detto ipercinetico - ci ha spiegato il Dott. Lanzone -. Esistono anche i casi di soffi patologici, originati invece da malattie cardiache, ma sono piuttosto rari. 

Non sono rari, invece, i casi in cui il soffio al cuore è prodotto da una situazione di agitazione o di affaticamento, in occasioni di episodi febbrili o in seguito ad un'intensa attività fisica. Aumentando la rapidità con cui il sangue passa attraverso le strutture cardiache, queste condizioni determinano la vibrazione, soprattutto se in presenza di una falsa corda tendinea all’interno del cuore”, continua il cardiologo.

La diagnosi in 2 semplici passaggi

Presso l’Istituto Clinico San Rocco, è possibile acclarare la presenza di un eventuale soffio al cuore in seguito ad una visita approfondita e all’esecuzione di un ecocardiogramma

In particolare, l’ecocardiogramma può: 

  • mostrare la presenza di un difetto interatriale; 
  • mostrare la presenza di un difetto interventricolare, che produce un soffio più accentuato; 
  • accertare la presenza di altri difetti congeniti, ad esempio, a livello del dotto di Botallo o la Coartazione aortica. 

“A definire il soffio al cuore con criteri di patogenicità - ha proseguito lo specialista - può essere il medico, il pediatra o il cardiologo attraverso queste 2 semplici procedure”. 

I soffi valvolari

Accanto a quelli definibili come ‘innocenti’, grazie all’Ecocardiografia Transtoracica bidimensionale con color doppler e alla valutazione 3D (tridimensionale), è possibile valutare anche i cosiddetti soffi valvolari. 

Come ricordato dal Dott. Lanzone, “questi soffi valvolari potrebbero essere legati ad un’anomalia congenita o degenerativa dell’aorta, della valvola polmonare o della valvola mitralica”. 

In questo caso, pertanto, è necessario un ulteriore approfondimento per discriminare la reale patogenicità oppure la forma parafisiologica.

 

Soffio al cuore e sport 

Considerato quanto riportato, dunque, semaforo verde per sportivi e atleti a vario titolo. “In presenza di soffio al cuore - ha puntualizzato il medico - la pratica sportiva non è assolutamente controindicata. 

È opportuno, però, accertarne la causa tramite un ecocardiogramma grazie al quale scoprire se si tratta di una patologia congenita o valvolare su cui si interverrà nel momento in cui dovesse diventare patologia o nel caso in cui dovesse creare problemi. 

Per gli atleti professionisti, saranno le visite di idoneità sportiva e il successivo parere specialistico cardiologico a dire se e quando è il caso di intervenire”.

Cura e Prevenzione