Giornata Mondiale dell’Udito 2021: prevenire l’ipoacusia
PUBBLICATO IL 03 MARZO 2021
Quest’anno la Giornata Mondiale dell’Udito, che viene celebrata il 3 marzo, giunge alla sua sesta edizione nel nostro paese. L’iniziativa mira ad accrescere la consapevolezza dell’utilità di sottoporsi a screening e trattamenti preventivi per l’ipoacusia (l’indebolimento dell’udito) e a rafforzare la percezione in merito al fatto che il diritto alla cura per l’udito deve essere per tutti.
Ipoacusia: di cosa si tratta?
L’ipoacusia è una diminuzione della capacità uditiva che può essere dovuta ad un fisiologico invecchiamento dell’organo uditivo o conseguente ad un danno e che va distinta dalla sordità.
Che cos’è la Sordità
Come spiega il Dott. Sergio Panizza, specialista in Otorinolaringoiatria dell’Istituto Clinico S. Anna, è bene distinguere il concetto di sordità da quello di deterioramento sensoriale, proprio dell’ipoacusia: “La sordità è una menomazione sensoriale nella percezione e discriminazione dei suoni, dove:
- percezione significa sentire;
- discriminare vuol dire distinguere le singole frequenze.
Per fare un esempio chiaro: se percepisco, ma non discrimino, io sento ma non capisco.
Il capire è poi risultato fondamentale dall’attenzione. Da qui si evince che il risultato della comprensione verbale è dato dalla formula: sentire + discriminare + porre attenzione”.
La Presbiacusia
“Il deterioramento sensoriale, invece, è un fenomeno fisiologico, noto col termine presbiacusia, che compare solitamente verso i 50 anni dapprima con la difficoltà di discriminazione e, in seguito, con la capacità di percezione”, conclude lo specialista.
Le cause dell’ipoacusia
“Le ragioni di un indebolimento dell’apparato uditivo - ha proseguito il dott. Panizza - sono da ricercarsi nei:
- problemi dell’orecchio esterno: ostruzioni del condotto uditivo esterno, malformazioni;
- problemi dell’orecchio medio: otite media acuta o cronica con o senza perforazione del timpano, otosclerosi, traumi;
- problemi dell’orecchio interno: invecchiamento cocleare, trauma acustico acuto o cronico, danno da farmaci, traumi cranici;
- problemi del nervo acustico: neuronite, neurinoma, malattie degenerative;
- problemi corticali: decadimenti cognitivi.
Una condizione fondamentale che accelera la comparsa del danno uditivo è l’ipersollecitazione dell’organo cocleare (la parte nervosa dell’orecchio che trasforma le onde di pressione, suoni, in onde elettriche): non basta l’intensità dei suoni, ma è necessaria la durata all’esposizione per causare danni irreversibili”.
Cosa fare in caso di ipoacusia
A seconda delle diverse manifestazioni dell’ipoacusia si devono adottare comportamenti diversi. Vediamoli con lo specialista.
Ipoacusia improvvisa con percezione di voci metalliche
“In caso di ipoacusia insorta improvvisamente con percezione di distorsione (voci metalliche) e talora con vertigini, è opportuna una valutazione urgente dal curante o in Pronto Soccorso”, avverte il dottor Panizza.
Ipoacusia improvvisa con autofonia
In caso di ipoacusia insorta improvvisamente con autofonia (sensazione di sentire nelle orecchie la propria voce o i suoni del proprio corpo, come ad esempio, il respiro), spesso associata a rinite, con possibile otalgia associata, è consigliabile una valutazione dal proprio medico curante per sospetta otite media acuta, valutazione ORL ambulatoriale con esami audiometrico tonale ed impedenzometrico.
Ipoacusia progressiva
In caso, infine, di ipoacusia progressiva, può essere utile una valutazione dal proprio medico curante ed una successiva valutazione otorinolaringoiatrica ambulatoriale con esami audiometrico, tonale ed impedenzometrico.
La cura dell’udito all'Istituto Clinico S. Anna
Ogni anno presso il servizio di audiovestibologia dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia si presentano, per l’esecuzione di esami inerenti problemi dell’udito, circa 1.000 - 1.200 pazienti.
h2 I dati sulla diffusione dell’ipoacusia
Stando ai dati 2020 dell’OMS, oltre il 5% della popolazione mondiale, circa 466 milioni di persone, ha una riduzione dell’udito che incide sulla qualità della vita e si stima che entro il 2050 oltre 900 milioni di persone (ovvero 1 su 10) avrà una perdita uditiva disabilitante.
La metà di tutti i casi di ipoacusia può però essere prevenuta, attraverso misure di sanità pubblica. Anche nel nostro Paese il problema è molto diffuso: si stima infatti che ne sia colpito il 11,7% della popolazione, circa 7 milioni di italiani, in particolare gli over 65 (1 persona su 3 risulta affetta da ipoacusia).
Solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi cinque anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto, solo il 25% di coloro che potrebbero averne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87% di chi ne fa uso, dichiari migliorata la propria qualità di vita. Ma il dato più significativo è quello relativo alla crescita progressiva degli ipoacusici che tra il 2012 e il 2018 è stata del 4,8%.