Ipoacusia: l'esperto spiega che cos'è e come si cura

PUBBLICATO IL 05 DICEMBRE 2019

I disturbi dell’udito sono più comuni con l’avanzare degli anni, ma si possono manifestare a tutte le età. L’esperto ci spiega da cosa dipendono e come riconoscerli.

L’ipoacusia, ovvero il “sentire meno”, è un disturbo che colpisce tutti con l’avanzare dell’età, ma può insorgere anche nei giovani e nei bambini (basti pensare che secondo recenti ricerche, il 30% degli adolescenti soffrirebbe di danni all’udito!).

Le cause possono essere tante e per ciascuna serve una terapia adeguata, come spiega il dottor Antonio Foresti, responsabile dell’Unità di Otorinolaringoiatria del Policlinico San Pietro.

Che cos’è

L’ipoacusia è un problema dell’udito che si manifesta quando non si sentono bene i suoni o non si capiscono bene le parole, e che colpisce soprattutto le persone anziane. Essa dipende da un fisiologico invecchiamento dell'organo uditivo, che provoca la presbiacusia (come la presbiopia per l'occhio). 

I problemi uditivi, tuttavia, non riguardano solo le persone anziane, ma possono presentarsi  a tutte le età con cause diverse.

I diversi tipi di ipoacusia

Esistono due differenti tipi di perdita dell’udito:

  • l’ipoacusia trasmissiva: quando la malattia interessa la parte più esterna dell'orecchio, cioè il condotto uditivo, la membrana del timpano, gli ossicini presenti all'interno del timpano (martello, incudine e staffa);

  • l’ipoacusia percettiva o neurosensoriale: quando la malattia colpisce il nervo acustico, che serve a condurre il suono arrivato alla coclea dell'orecchio interno fino alla specifica area uditiva del cervello, dove noi lo elaboriamo e lo capiamo  (una parola la udiamo con l'orecchio, ma la capiamo con il cervello!).

Come spiega il dottore, Ognuna delle due è provocata da cause diverse: “Nelle ipoacusia trasmissiva le cause principali sono i tappi di cerume, le otiti acute, le perforazioni del timpano, le otiti croniche. 

Nella ipoacusia percettiva, le cause possono essere traumi acustici acuti, traumi dell’orecchio o malattie infettive come la meningite”. 

I problemi di udito nelle persone anziane

Nelle persone non più giovani, oltre che la presbiacusia, si può manifestare sordità precoce per colpa di patologie sistemiche dell'organismo, come, per esempio, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, che comportano una frequente degenerazione del nervo dell'udito, solitamente bilaterale e simmetrica. 

Inoltre nell'adulto si può manifestare la sordità secondaria, a causa dell’esposizione a rumori professionali dannosi (fortunatamente da molti anni c'è la legge che obbliga l'uso di protezioni lungo il turno di lavoro ed è bene usarle!).

I disturbi dell’udito nei bambini

Le ipoacusie infantili possono essere dovute a cause ereditarie, congenite o legate a particolari infezioni avute nella primissima infanzia, come, per esempio, l’otite effusiva.

Essa è un'infiammazione che coinvolge timpano e ossicini per colpa di muco che ristagna e non si riassorbe con le cure;ì: “Questa otite -avverte il medico - è subdola perché non dà dolore, ma solo riduzione persistente dell'udito”.

La diagnosi precoce è sempre molto importante. La sordità grave in un bambino, infatti, può portare a disturbi del comportamento e al ritardo dell'uso del linguaggio.

Nelle scuole materne si segnalano i casi sospetti e si inviano per gli accertamenti: “Tuttavia - dice il dottore - è bene che i genitori facciano attenzione: se il bambino troppo spesso non risponde o non capisce, potrebbe non essere solo distrazione”. 

Gli esami per la valutazione dell’udito 

La diagnosi di un’ipoacusia si fa attraverso la visita specialistica con il medico otorino, che valuta la condizione del condotto uditivo e della membrana del timpano, oltre agli esami dell'udito. 

Gli esami più frequenti sono: 

  • audiometrico tonale: consiste nel far udire dei fischi (toni puri) attraverso le cuffie e quando il paziente li sente alza la mano;

  • vocale: si inviano in cuffia delle liste di semplici parole che il paziente deve ripetere;

  • impedenzometria: dà il grado di elasticità della membrana timpanica, se è ridotta o assente, vuol dire che all'interno del timpano c'è muco che impedisce la corretta trasmissione del suono. 

L’impedenziometria, inoltre, serve ad evocare il riflesso del tendine della staffa, che manca in caso di otosclerosi, malattia del giovane adulto, a lenta evoluzione che provoca una riduzione dell’udito e necessita di trattamento chirurgico. 

Ai bambini piccoli è possibile effettuare un esame con idonea apparecchiatura che li coinvolge in un gioco, attraverso il quale il bimbo risponde con un grosso pulsante rosso quando ode il fischio. 

Molto importante l'impedenzometria per i bambini che sono a rischio della suddetta otite effusiva. Tutti questi esami sono semplici e privi di dolore o fastidio, anche i bambini possono affrontarli con totale fiducia e senza problemi, basta un po' di collaborazione (anche del genitore che accompagna!).

Come curare le diverse ipoacusie 

Le ipoacusie trasmissive sono curabili e reversibili: si possono risolvere con un trattamento medico che curi l'infiammazione catarrale. Oppure a volte con interventi chirurgici utili a ripristinare la corretta funzione della membrana timpanica e degli ossicini. 

Le ipoacusie neurosensoriali, invece, possono essere trattate con farmaci solo nei casi di forme acute, improvvise, e di sofferenza del nervo. 

È necessario diagnosticarle nel più breve tempo possibile tramite gli esami dell'udito, altrimenti causano sordità irreversibili, per cui l'unico eventuale sussidio è dato dalla protesi acustica. 

Questi apparecchi oggi sono dotati di una tecnologia più efficace del passato, che serve ad “amplificare” in modo accuratamente selettivo i suoni che giungono all'orecchio.

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