I benefici del caffè sulla salute

PUBBLICATO IL 18 GIUGNO 2021

Numerosi studi hanno dimostrato i benefici del caffè sulla salute del cuore. L’esperto spiega quante tazzine berne e quali sono le sostanze del caffè che fanno bene. 

 

Contrariamente a quanto spesso si pensa, consumare caffè abitualmente protegge la salute. Numerose ricerche scientifiche, condotte in tutto il mondo negli ultimi anni, hanno dimostrano che bere caffè, rispetto a non assumerlo affatto, riduce in modo significativo la mortalità. E non solo. 

Il consumo di caffè apporterebbe: 
 

  • benefici cardiovascolari, ovvero a cuore e apparato circolatorio.
  • effetti protettivi anche a livello del fegato.

 

Ce ne parla il dottor Lelio Morricone, responsabile del servizio di Nutrizione clinica e prevenzione cardiometabolica e del Servizio di Diabetologia e Malattie metaboliche all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio e a Palazzo della Salute-Wellness Clinic.

 

Lo studio dedicato ai benefici del caffè 

“Il caffè può far parte di una dieta varia ed equilibrata, non solo in chiave preventiva anche per quanti soffrono già di malattie cardiovascolari - spiega il dottor Morricone -. 

 

Uno studio su persone cardiopatiche (1) che avevano già avuto un infarto ha dimostrato come il consumo di caffè, in una quantità che va dalle 2 alle 4 tazze al giorno, non presenti alcuna controindicazione.

 

I vantaggi legati al consumo di questa bevanda non sembrano legati strettamente alla preparazione del caffè e quindi alla quantità di caffeina, uno dei principi attivi più noti. Le varie preparazioni (dal caffè espresso a quello ‘americano’) possono avere contenuti di caffeina diversi, da 20 a quasi 200 mg. 

 

Lo studio citato è stato fatto in paesi con usanze di consumo diverse. In ogni caso, sia che si trattasse di caffè espresso o lungo o filtrato, i benefici osservati sono stati gli stessi”. 

 

Da cosa dipendono i benefici 

“La caffeina viene metabolizzata in modo diverso dalle persone: 
 

  • c’è chi la metabolizza e la smaltisce velocemente;
  • c’è chi la metabolizza più lentamente, e quindi, la trattiene più a lungo nel proprio organismo.  

 

Quindi il beneficio legato al caffè non dipende solo dalla caffeina, perchè altrimenti i veloci metabolizzatori dovrebbero trarne minor vantaggio. Invece, accade che entrambi le tipologie di persone ne ricavino lo stesso vantaggio”. 

 

Le sostanze del caffè che proteggono il cuore

Se non è la caffeina a dare benefici al nostro cuore, quali sono gli elementi del caffè che fanno bene?

Si ritiene che a contribuire all’effetto di protezione, soprattutto sul cuore, siano le molte sostanze contenute nel chicco, in modo particolare:

 

  •  i polifenoli;
  •  le sostanze antiossidanti. 

 

“È bene ricordare - chiarisce il dottore - che non è la stessa cosa prendere polifenoli ‘artificialmente’ come integratori, ma è invece sempre meglio consumare l’alimento che li contiene naturalmente”.

 

Quando evitare la caffeina

Va sempre tenuto presente che la caffeina è comunque una sostanza nervina, dall’effetto eccitante sul sistema nervoso. Pertanto, in caso di un sonno disturbato e di cattiva qualità, bere un componente eccitante prima di dormire, che sia caffeina o un altro presente in alimenti diversi (la tirosina dei formaggi stagionati, per esempio), non è consigliabile.

 

Quante tazzine di caffè al giorno

“Indicativamente, dagli studi più importanti emerge che la dose di caffè indicata è: 
 

  • chi ha già avuto un infarto, dalle 2 alle 4 tazze al giorno
  • per tutti gli altri 4/5 tazzine rappresentano una soglia del tutto tranquillizzante. 


Da sottolineare che lo zucchero aggiunto (in ogni forma) rappresenta però una abitudine da sconsigliare, in quanto fonte di zuccheri semplici, pericolosi per il cuore e più in generale per la salute”.

 

1 Coffee consumption after myocardial infarction and risk of cardiovascular mortality: a prospective analysis in the Alpha Omega Cohort, Laura H van Dongen,1 Famke JM Mo¨lenberg,1 Sabita S Soedamah-Muthu,1 Daan Kromhout,1,2 and Johanna M Geleijnse1 Am J Clin Nutr 2017;106:1113–20. Printed in USA. _ 2017 American Society for Nutrition

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