L’esame del paratormone: che cosa misura e quando serve
PUBBLICATO IL 18 FEBBRAIO 2021
Il paratormone (PHT) è un ormone prodotto dalle ghiandole paratiroidi, chiamate così perché si collocano in contiguità con la ghiandola tiroide, e serve sostanzialmente a regolare la quantità di Calcio che circola nel sangue.
È molto importante tenerlo sotto controllo poiché, in caso di un suo eccesso, i livelli di calcio potrebbero aumentare, con conseguente rischio di insorgenza di particolari condizioni, anche gravi.
Ne parliamo con il dottor Lelio Morricone, responsabile del servizio di Nutrizione clinica e prevenzione cardiometabolica e del Servizio di Diabetologia e Malattie metaboliche all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio e a Palazzo della Salute-Wellness Clinic.
Il paratormone e il metabolismo del Calcio
Prodotto dalle 4 ghiandole paratiroidi, situate nel collo proprio vicino alla tiroide, il Paratormone è in stretto rapporto con i livelli di calcio circolanti, cioè con la calcemia.
“Il calcio è uno dei minerali più importanti nell’organismo e lo si trova principalmente depositato nelle ossa - spiega il dottor Morricone -. È importante che i suoi livelli siano strettamente regolati ed il paratormone contribuisce a fare in modo che i livelli di calcio siano regolati.
Il calcio è necessario per lo sviluppo e il rafforzamento di denti e ossa e per regolare alcune importanti funzioni fisiologiche come, ad esempio, la contrazione cardiaca e muscolare, o la secrezione di alcuni ormoni”.
Come agisce
“In particolar modo, se i livelli del calcio si abbassano con conseguenze anche gravi o potenzialmente pericolose, il paratormone interviene e determina un re-innalzamento dei livelli di calcemia.
Questo avviene grazie, soprattutto, a un prelievo del calcio dai suoi depositi naturali (cioè le ossa), e anche a un aumento del suo riassorbimento renale e intestinale”, approfondisce lo specialista.
Quando si fa l’esame del paratormone
L’esame del paratormone viene che consiste in un prelievo di sangue, è di solito richiesto dallo specialista endocrinologo soprattutto quando:
- si ha la necessità di inquadrare il problema dell’osteoporosi o osteopenia (in donne in post-menopausa si evidenzia attraverso una MOC, Mineralometria Ossea Computerizzata);
- un soggetto tende a sviluppare calcoli renali, ripetutamente e con frequenza;
- in presenza di livelli alterati di calcio.
“Solitamente, per effettuare una diagnosi più circostanziata, all’esame del paratormone si associa anche la rilevazione dei livelli circolanti di fosforo, calcio (come già detto) e vitamina D”, continua l’esperto.
Paratormone alto ed Iperparatiroidismo primitivo
Esiste una malattia rara, l’iperparatiroidismo primitivo, che comporta una produzione eccessiva di paratormone da parte di adenomi (tumori benigni) o di iperplasia del tessuto ghiandolare (le paratiroidi sono più grosse e attive), con tutte le conseguenze del caso.
Tra quelle più eclatanti vi sono le già citate ipercalcemia, osteoporosi grave e calcolosi renale.
“Se è presente questo sospetto clinico - conclude Morricone - esiste un percorso diagnostico specifico che va a individuare la paratiroide iperfunzionante e, a quel punto, procedere nella maggior parte dei casi per via chirurgica con la rimozione dell’adenoma tiroideo”.