Sole e tumore: i consigli del medico per i pazienti oncologici
PUBBLICATO IL 12 AGOSTO 2021
I benefici del sole per la pelle sono molti, ma bisogna anche stare attenti ai rischi. Soprattutto chi è in cura per un tumore. I consigli del medico per abbronzarsi in sicurezza.
Il sole è una insostituibile fonte di vita ed è molto importante per il nostro organismo per moltissimi aspetti, ma può anche diventare dannoso nel momento in cui si presta poca attenzione nel proteggere la propria pelle, soprattutto in estate, quando ci si espone ai primi raggi di sole, dopo i mesi invernali.
Questo vale sia per la popolazione generale ma, a maggior ragione, anche per i pazienti oncologici per i quali il connubio sole e tumore è possibile a patto di un’attenzione particolare.
La dottoressa Doris Mascheroni, responsabile di Medicina interna e Oncologia all’Istituto Clinico Villa Aprica, ci spiega come esporsi al sole nella giusta misura, quali sono i rischi e quali sono le indicazioni più corrette da seguire, per avere un’abbronzatura sana e impeccabile.
Gli effetti positivi e negativi del sole sulla pelle
“Come molti sanno, l’esposizione ai raggi solari comporta numerosi benefici al nostro organismo:
- stimola la produzione della vitamina D;
- stimola la produzione di melanina.
Tra i benefici del sole c’è anche l’effetto che ha sulla serotonina, conosciuta come l’ormone del buon umore. È un neurotrasmettitore che favorisce il benessere fisico, mentale e l’incremento di testosterone negli uomini e di progesterone nelle donne - spiega la dott.ssa Mascheroni -.
I raggi ultravioletti UVA rappresentano circa il 99% delle radiazioni ultraviolette che raggiungono la superficie terrestre; penetrano in profondità nella pelle, stimolando un'abbronzatura lenta e duratura, ma anche danneggiando le sue fibre elastiche. Sono proprio queste le cause principali dell’invecchiamento cutaneo e della formazione di rughe.
È necessario, quindi, effettuare un bilancio tra gli effetti positivi e quelli nocivi del sole, con il buon senso e l’informazione sanitaria, tenendo conto dell’età, del tipo di pelle, dello stato di salute”.
I danni di una scorretta esposizione ai raggi solari: i tumori
È noto a tutti infatti come le scorrette esposizioni al sole e le scottature, a lungo andare, possano determinare cataratta o herpes labiale; inoltre, i raggi UVA possono provocare la formazione di rughe e cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono:
- generare lesioni pretumorali;
- provocare basaliomi (tumori della cute localmente maligni);
- favorire l’insorgenza del melanoma e, in rari casi, di tumori degli occhi.
Il melanoma e i tumori degli occhi
Il melanoma è una neoplasia molto pericolosa se non trattata precocemente, anche se la sua formazione dipende anche da altri fattori, prevalentemente genetici, come la predisposizione familiare, la pelle chiara o la presenza di molti nei.
Le neoplasie causate dai raggi UVA possono colpire anche gli occhi: “Possono provocare, in rari casi, un carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva e - continua la dottoressa - non dimentichiamo che il melanoma si può sviluppare anche all'interno dell'occhio”.
L’esposizione al sole dei pazienti oncologici
Esistono raccomandazioni particolari, per i pazienti oncologici, nell’esporsi al sole?
La specialista rassicura: “Chi è in terapia può esporsi al sole come tutti, con le dovute precauzioni come:
- evitare le ore centrali della giornata;
- scegliere solari con schermi adatti al proprio tipo di pelle”.
Per i pazienti oncologici che stanno affrontando chemioterapia o radioterapia, oppure che hanno terminato i trattamenti da meno di 6 mesi, è necessaria qualche attenzione in più.
Le chemioterapie fotosensibilizzanti
Ci sono, ad esempio, alcune chemioterapie fotosensibilizzanti, cioè aumentano la sensibilità della cute alle radiazioni del sole. Ciò significa che la pelle essendo più delicata può andare maggiormente incontro a scottature e a reazioni indesiderate.
Chi è in terapia farmacologica, è necessario che utilizzi prodotti a elevata protezione, o anche indumenti protettivi quando ci si espone.
L’esposizione al sole per chi fa radioterapia
La radioterapia è un trattamento localizzato che rende la pelle molto sensibile, nel distretto in cui viene applicata. Esponendo al sole le zone interessate senza la giusta protezione, si corre il rischio di andare incontro ai fenomeni di recall, cioè di richiamo della reazione di sensibilizzazione cutanea.
Anche in questo caso, dunque, la parte interessata va protetta sempre con solari a elevata protezione.
5 consigli utili per non rinunciare all’abbronzatura
Quali sono i consigli da seguire se si è in cura per un tumore e non si vuole rinunciare alla consueta tintarella estiva?
“Le indicazioni che vengono maggiormente fornite - conclude Mascheroni - e che valgono sia per i pazienti oncologici, sia per la popolazione generale, sono 5:
- attendere almeno 6 mesi dall’intervento per evitare che il sole irriti la cicatrice e per evitare che questa ingrandisca;
- utilizzare sempre i prodotti solari con fattore di protezione almeno 50;
- esporsi al sole solo nelle prime ore del mattino o dopo le 17;
- è possibile fare il bagno tenendo sempre la cicatrice coperta;
maggiore attenzione per chi si è sottoposto a trattamenti di radioterapia o chemioterapia”.