Scottature e Ustioni Solari: cosa fare per prevenirle e curarle

PUBBLICATO IL 17 LUGLIO 2020

Le scottature solari possono danneggiare la salute della pelle. Ecco i consigli del Prof. Antonino Di Pietro su come evitare e curare le scottature di adulti e bambini.

Le scottature da sole sono reazioni cutanee molto ricorrenti in estate. Sia che si vada al mare sia in montagna, esponendosi al sole troppo a lungo o senza la giusta protezione. Così come quelle provocate da  fuoco o calore, anche le scottature solari possono avere diversi gradi e, se non curate correttamente, da lievi possono aggravarsi fino a diventare ustioni e mettere a rischio la salute della pelle. Ce ne parla il professor Antonino Di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Palazzo della Salute – Wellness Clinic

Scottature solari: che cosa sono? 

“Le scottature causate dal sole sono gli effetti collaterali più comuni che si verificano quando la pelle rimane esposta al sole per troppo tempo oppure senza l’utilizzo di una crema solare adeguata al fototipo o al luogo della propria vacanza. Si classificano in gradi, in base alla gravità dei sintomi”, spiega il professor Di Pietro.

Gradi e sintomi delle ustione solari

I livelli di ustione solare sono tre, dal meno grave a quello più pericoloso per la salute della pelle:

  • ustione solare di primo grado: sono le scottature più comuni che solitamente si manifestano con dolore al tatto, pelle arrossata e molto secca, brividi di freddo e febbre in alcuni casi.Queste ustioni solari interessano gli strati superficiali della pelle;

  • ustione solare di secondo grado: anche in questo caso può verificarsi la sensazione di brividi accompagnati da febbre. L’epidermide è dolorante e può presentare anche eritema solare, composto da tante bollicine vicine tra loro. Una volta che queste vescicole “scoppiano” la pelle si squama permettendo al nuovo strato di emergere. Può verificarsi anche l’edema solare, ovvero la pelle risulta gonfia e arrossata. Scottature di questo tipo coinvolgono sempre gli strati superficiali della pelle; 

  • ustione solare di terzo grado: è raro che una persona riesca a raggiungere un livello così grave di ustione solare. In ogni caso, i sintomi tipici delle scottature solari di terzo grado sono febbre alta e dolori non solo al contatto con la pelle, ma anche articolari. La pelle è rossa e si ricopre di bolle e vesciche che si aprono, favorendo lo sviluppo di infezioni cutanee. In questo caso sono coinvolti anche gli strati più profondi del tessuto cutaneo e nei casi estremi il paziente deve essere immediatamente trasportato al pronto soccorso.

È opportuno fare attenzione, perché una semplice scottatura, se ignorata o non curata nel modo giusto, può aggravarsi e convertirsi in ustione.

Fattori di rischio 

Le ustioni solari possono verificarsi non solo se si va al mare, ma anche in montagna. Infatti, ad alta quota i raggi UV sono più potenti e, se la pelle non viene protetta in modo adeguato, sarà esposta al rischio scottature. 

Un altro fattore di rischio riguarda il tipo di pelle. Le persone con pelle chiara sono quelle più soggette alle scottature solari, poiché i loro melanociti faticano a produrre melanina, la sostanza che promuove l’abbronzatura e protegge naturalmente la pelle dai raggi UV. Questo non esclude però la possibilità alle persone di carnagione olivastra e più scura di scottarsi ugualmente.

Le scottature possono essere causate anche dalle lampade abbronzanti, soprattutto in chi ha la pelle più sensibile.

Cosa fare in caso di scottatura 

“Nel caso in cui la scottatura non sia grave  - continua lo specialista - si consiglia per prima cosa di mettere subito la parte scottata sotto l’acqua fredda o applicare una fetta di patata (ricca di amido, decongestionante) con un cubetto di ghiaccio: così il processo infiammatorio si blocca. Altri rimedi naturali efficaci per attenuare i fastidi sono un bagno in acqua tiepida con amido o farina d’avena, che svolgono un’azione lenitiva e aiutano a ridurre prurito e rossore, oppure degli impacchi con latte e ghiaccio.

Per evitare che le vescicole o bolle rompendosi possano infettarsi si può utilizzare una pomata antibiotica, preferibilmente a base di gentamicina o acido fusidico o aureomicina ed effettuare la medicazione: sulla pelle si deve appoggiare solo garza sterile cui sopra va applicata una fasciatura non troppo rigida, così che non stringa troppo la parte malata. In presenza di una scottatura solare grave, invece, è necessario prima di tutto mettersi in contatto con il proprio medico, che in base alla situazione specifica, consiglierà le cure più adatte per prevenire infezioni e possibili cicatrici. 

In ogni caso, dopo la scottatura, è meglio aspettare almeno 8/10 giorni prima di prendere ancora il sole e coprire la parte scottata con l’abbigliamento per evitare complicazioni”, continua lo specialista. 

Scottature nei bambini

Anche più degli adulti, i bambini dovrebbero essere protetti dal sole. Non solo perché avendo la pelle molto sottile sono molto più sensibili al danno da UV, ma anche perché le scottature solari in età pediatrica sono molto pericolose e aumentano il rischio di sviluppare melanoma (tumore della pelle) in età adulta. Per questi motivi i bambini fino ad un anno di età non andrebbero mai esposti direttamente ai raggi solari. 

Fondamentale è poi scegliere la crema solare più adatta: nei bambini meglio utilizzare sempre una crema con fattore di protezione 50 contenenti Plusolina, vitamina E, acido ialuronico etc.

Come prevenire le scottature solari

“Per evitare di scottarsi è opportuno usare una crema solare adatta al proprio fototipo, applicarla ogni 2-3 ore, quando si esce dall’acqua o ci si fa una doccia  - sottolinea l’esperto - . Inoltre, è opportuno esporsi al sole con gradualità, evitando le ore più calde. È molto utile anche rinfrescare spesso la temperatura cutanea facendo docce frequenti o nebulizzando sulla pelle della semplice acqua.

Se si è soggetti a episodi di eritema, è consigliabile consumare cibi di colore rosso, come pomodori e frutti di bosco, ricchi di bioflavonoidi e licopene. Queste sostanze contribuiscono ad aumentare l’elasticità dei capillari”, conclude il professore.

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