Endometriosi: terapie su misura al Policlinico San Pietro

PUBBLICATO IL 29 AGOSTO 2020

Per curare l’endometriosi è importante affidarsi a centri con solida esperienza su questa malattia. La responsabile della Ginecologia e Ostetricia del Policlinico San Pietro ci spiega perché. 

L’endometriosi è una malattia oggi ancora sottovalutata e sottostimata nonostante, secondo le ultime ricerche, colpisca tre milioni di donne solo in Italia, con un costo sociale che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro all’anno. E non solo. È gravata da un ritardo diagnostico, in tutto il mondo, che va dai 7 ai 10 anni. Per questo è importante affidarsi a centri che abbiano una particolare e solida esperienza nella diagnosi e cura di questa patologia. Come il Policlinico San Pietro, da anni centro di riferimento  del territorio bergamasco per l’endometriosi. 

Ma come riconoscere la malattia? Quali sono i trattamenti e  le cure possibili? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Paola Rosaschino, responsabile dell’Unità di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico San Pietro.

Che cos’è l’endometriosi

“L’endometriosi è una malattia complessa, cronica, di origine infiammatoria, originata dalla presenza anomala di un tessuto simile all’endometrio (cioè, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero e che cresce, e successivamente si sfalda, ogni mese durante il ciclo mestruale) che si localizza al di fuori dell’utero.

Questo tessuto, che, come l'endometrio, risponde ai normali stimoli ormonali, interessa in prevalenza gli organi pelvici (ovaie, tube, legamenti dell’utero, area tra vagina e retto, superficie esterna dell’utero, membrana peritoneale) e determina la formazione progressiva di  ‘impianti’, ‘noduli’ o ‘cisti’. 

Si determina così uno stato di ‘infiammazione cronica’ che sta alla base della sintomatologia dolorosa”.

I sintomi più frequenti

I sintomi principali dell’endometriosi sono:  

  • dolori prima e durante le mestruazioni (in genere più intensi dei soliti crampi mestruali);

  • dolori durante o dopo i rapporti sessuali;

  • sterilità (il 50% delle donne infertili presenta, in forma più o meno grave, endometriosi pelvica); 

  • flusso intenso o irregolare

 Altri sintomi dell’endometriosi possono essere: 

  • stanchezza;

  • dolori che si irradiano verso la zona rettale;

  • dolore all’ovulazione;

  • dolore alla regione lombare;

  • diarrea e/o stitichezza;

  • altri disturbi intestinali.

“I sintomi intestinali - aggiunge la dottoressa -  spesso vengono erroneamente associati a una diagnosi di ‘colon irritabile’”. 

Questi sintomi, che spesso possono diventare invalidanti, in molti casi compromettono in modo significativo la qualità della vita delle donne a livello personale, affettivo e professionale fino ad alterare la percezione dell’immagine corporea e l’autostima.

Dagli ormoni alla chirurgia mini-invasiva: i trattamenti del Policlinico San Pietro

Possiamo curare e alleviare i sintomi dell’endometriosi. Purtroppo, però, la malattia guarisce solo con l’avvento della menopausa e con il “silenzio ormonale” che ne deriva. 

“A seconda dei casi, dell’età della donna, del grado di dolore, del desiderio di maternità e dalla gravità delle lesioni - spiega la dottoressa Rosaschino - si procede in diversi modi”.

La terapia medica

“La terapia per l’endometriosi di prima scelta è di solito medica e si attua o riducendo la presenza degli estrogeni con gli estroprogestinici combinati (pillola anticoncezionale, anello vaginale), con terapie progestiniche che bloccano il flusso mestruale. 

Oppure, nei casi più seri, provocando una menopausa artificiale tramite gli antagonisti del Gnrh (Gonadotropin Releasing Hormone)”.

L’intervento clinico 

“Quando la terapia medica non è efficace o lo stadio della malattia è particolarmente avanzato - approfondisce la specialista - si ricorrerà alla chirurgia seguita dalla terapia medica per impedire l’alta frequenza delle recidive. 

Nel nostro Policlinico l’intervento viene eseguito per via laparoscopica con tecniche minimamente invasive, in modo da consentire una buona fertilità successiva. Si praticano 3 – 4 fori di piccoli dimensioni sull’addome in cui vengono introdotti gli strumenti chirurgici, si esplora la cavità addominale ricercando ed eventualmente asportando isole endometriosiche, cisti o noduli. 

Fondamentale, comunque, è che la terapia per l’endometriosi inizi il più tempestivamente possibile. Solo così si può evitare che l’endometriosi diventi, per la donna, una malattia devastante”.

 

Cura e Prevenzione