Calcoli renali: come si formano e come evitarli

PUBBLICATO IL 30 OTTOBRE 2019

Lo specialista ci spiega la calcolosi renale, come prevenirne la comparsa con dieta e quali esami fare per scoprirla.

La calcolosi renale, principale causa delle coliche renali, è tra le patologie del sistema urinario più diffuse: 9 persone su 100 nel corso della loro vita vanno incontro a questo disturbo, con una prevalenza degli uomini sulle donne.

Il dottore Maurizio Cremona, responsabile dell’Unità operativa di Urologia all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, ci spiega di cosa si tratta.

Calcoli renali: tipologie e caratteristiche

“Le coliche renali, che sono molto dolorose, rappresentano il tentativo del sistema urinario di espellere i calcoli”, spiega il medico.

E i calcoli non sono tutti uguali, variano di tipo e colore e in genere si suddividono in:

  • I calcoli di ossalato di calcio: sono i più comuni (80%): “In alcuni soggetti – spiega il dottore – si formano perché le urine sono ricche di calcio”, ma non solo: “Ne possono soffrire anche quei soggetti dove la quantità di calcio è normale ma, in cui, per diverse ragioni, esso cristallizza più facilmente del dovuto”.
  • I calcoli di acido urico: sono formati da questa sostanza che è una scoria prodotta dall’organismo in risposta a diverse sue attività. Questa tipologia è maggiormente legata a patologie come sovrappeso, diabete e gotta.
  • I calcoli di struvite (fosfato-ammonio-magnesio): sono correlati a infezioni del tratto urinario e sono dovute ad alcuni batteri che oltre a provocare le infezioni, rendono le urine alcaline, agevolando la precipitazione di cristalli di fosfato-ammonio-magnesio.

Dieta e calcoli, come prevenirne la comparsa

“Uno dei fattori che può agevolare la formazione di calcoli – illustra lo specialista - è la disidratazione: minore è l’idratazione, minore è il volume urinario e maggiore sarà la possibilità di precipitazione e cristallizzazione”.

Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, è da sottolineare che: “La quantità di calcio nelle urine non dipende da quanto ne viene assunto con la dieta, ma da come il corpo lo gestisce; quindi, non bisogna ridurre l’introito di calcio!”, avverte il dottor Cremona.

“È molto importante, invece, ridurre le proteine animali, perché queste ultime acidificano le urine e incrementano la possibilità di formazione di calcoli di calcio e di acido urico”.

Quattro esami per diagnosticare i calcoli renali

“Per effettuare una diagnosi accurata di calcolosi - conclude Cremona - gli esami da effettuare principalmente sono quattro: un esame chimico-fisico urinario, una radiografia addominale, un’ecografia dell’apparato urinario e una TC ad addome e pelvi”.

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