Puntura di medusa: cosa fare e cosa evitare

PUBBLICATO IL 12 LUGLIO 2019

Il numero delle meduse nell’acque italiane sta aumentando sempre più e così anche il rischio di esser punti. Il contatto con questi animali provoca una sensazione simile ad un’ustione, con dolore intenso. Il dottor De Bitonto del Policlinico San Marco/di Smart Clinic ci spiega cosa è bene fare e non fare in caso di puntura di medusa.

Fare un bel bagno nel mare è l’obiettivo di molti italiani in vacanza quest’estate. Un piacere che però può nascondere delle insidie: tra queste il pericolo di essere punti da una medusa. Sì, perché negli ultimi anni il numero di questi animali dall’aspetto gelatinoso è aumentato nel Mar Mediterraneo, complice anche l’innalzamento delle temperature. A nuotare nelle acque italiane infatti sono ormai tante varietà, ma una cosa le accomuna tutte: il contatto con i loro tentacoli provoca una reazione simile ad un’ustione urticante sulla pelle.

Fondamentale in caso di puntura è non perdere la calma e seguire alcune semplici regole utili sia per evitare che i fastidi peggiorino, sia per farli passare più in fretta. Ce ne parla il dottor Antonello De Bitonto, responsabile dell’unità di dermatologia del Policlinico San Marco, dell’ambulatorio di dermatologia del Policlinico San Pietro e dermatologo di Smart Clinic “Le Due Torri” di Stezzano.

Perché se si tocca una medusa si prova dolore?

Le meduse appartengono alla famiglia delle Cnidari e sono note per il loro caratteristico aspetto gelatinoso (poiché sono composte dal 98% di acqua). Possono essere piccole o grandi, quasi trasparenti oppure dai colori sgargianti e luminosi anche in acqua, con tentacoli corti oppure sottilissimi e molto lunghi. Ed è proprio il contatto con quest’ultima parte del loro corpo a provocare la reazione. Le cellule urticanti che si trovano sui tentacoli infatti si estendono con dei filamenti che penetrano nella pelle, immettendo un miscuglio di tre proteine urticanti, paralizzanti e neurotossiche.

Cosa succede alla pelle quando si viene punti da una medusa?

I sintomi più comuni di una puntura di medusa sono innanzitutto una sensazione di bruciore, simile a quello di una scottatura, unito a dolore più o meno intenso. Nel punto in cui si viene in contatto con l’animale la pelle si arrossa ed è irritata e possono comparire bolle e vescicole. 

Che cosa bisogna fare per attenuare i fastidi?

Se si viene “punti”, la prima regola è non perdere la calma e raggiungere con calma la riva. Una volta qui è bene assicurarsi che sul corpo non ci siano ancora attaccate delle parti di medusa che potrebbero penetrare nella pelle. In questo caso dunque bisogna provvedere subito alla rimozione e sciacquare accuratamente la zona con acqua di mare in maniera tale da diluire le tossine.

Una volta pulita bene la zona è consigliabile applicare un gel al cloruro d’alluminio, meglio se a una concentrazione del 5%, che serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.

Se insorge malessere generalizzato (reazione cutanea diffusa, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione) bisogna rivolgersi al Pronto Soccorso più vicino.

Cosa invece sarebbe meglio evitare di fare? 

È bene ricordarsi che l'acqua dolce è nemica delle punture di medusa:  anziché alleviare il bruciore, è in grado di diluire le tossine presenti nel veleno e amplificare quindi i fastidi.

Importante è inoltre evitare di grattarsi e strofinare la zona colpita con la sabbia. Anche seguire i rimedi della nonna non è la scelta migliore: l’utilizzo di ammoniaca, urina, aceto o alcol infatti potrebbe ulteriormente infiammare la parte colpita.

Infine, per evitare che si formino delle antiestetiche cicatrici o che compaiano delle macchie sulla pelle, è consigliabile evitare di esporsi al sole nei due o tre giorni successivi e applicare sull’area una crema con alto fattore di protezione.

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