
Cataratta senile: come riconoscerla e come curarla con l’intervento chirurgico
PUBBLICATO IL 20 NOVEMBRE 2025
La cataratta senile è una patologia dell’occhio che trae origine dai segni del tempo: col progredire dell’età, infatti, fa capolinea in maniera quasi implacabile per moltissime persone.
Insieme al dott. Gianpaolo Gatta, Responsabile dell’Unità operativa di Oculistica dell’Istituto Clinico Città di Brescia, parliamo della cataratta senile, la patologia oculare con la più alta incidenza in assoluto.
Cos’è la cataratta senile
La cataratta senile si manifesta con la riduzione della capacità visiva di una persona, conseguente a una fisiologica opacizzazione (progressiva e irreversibile) del cristallino col progredire dell’età.
Questa patologia colpisce prevalentemente pazienti con un’età compresa tra i 70 e gli 80 anni.
Quando diventa talmente densa da interferire negativamente con le normali attività del quotidiano, rende necessario il ricorso ad un intervento chirurgico.
I sintomi della cataratta senile a cui prestare attenzione
I segni più caratteristici con cui esordisce la caratata senile sono:
- visione offuscata e/o appannata;
- difficoltà a distinguere i colori;
- aloni intorno alle luci;
- sensazione di abbagliamento;
- aumento della miopia.
Quali sono i fattori predisponenti
Oltre all’invecchiamento, altri fattori predisponenti sono:
- diabete;
- prolungata esposizione ai raggi solari;
- miopia elevata;
- traumi oculari;
- assunzione prolungata di alcuni farmaci tra cui i corticosteroidi.
Come si effettua la diagnosi di cataratta senile
La diagnosi di cataratta senile si effettua durante una normale visita oculistica che, generalmente, include:
- test della funzione visiva (misurazione dell’acuità in decimi);
- esame approfondito con la lampada a fessura, che consente di visualizzare il cristallino.
L’intervento chirurgico: come funziona
L’intervento chirurgico per il trattamento della cataratta senile viene eseguito in regime ambulatoriale e in anestesia topica (gocce).
Si svolge in 2 fasi:
- rimozione del cristallino opacizzato, tramite uno strumento che emette ultrasuoni;
- impianto intraoculare di una lente artificiale che, di fatto, sostituisce il cristallino naturale.
Recupero post-operatorio e ritorno al quotidiano
La tecnica chirurgica descritta è del tutto indolore, sia durante l’intervento sia nei giorni successivi.
Consente un recupero immediato della capacità visiva, a patto che non sussistano nel paziente operato concomitanti malattie oculari come, per esempio, glaucoma, retinopatia diabetica e maculopatia.



