
Cos'è la faringite e come si cura
PUBBLICATO IL 03 MARZO 2025
La faringite è una delle affezioni più frequenti della stagione invernale. È una condizione con cui tutti noi, più volte nella vita, abbiamo dovuto fare i conti e il suo segno clinico distintivo è il mal di gola.
Ne parliamo con il dott. Andrea Bellocci, responsabile dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Istituto Clinico Città di Brescia.
Cos’è la faringite e quanto dura
La faringite è l’infiammazione della faringe e può essere:
- acuta, la forma più frequente, che si risolve generalmente in 5/7 giorni;
- cronica, cioè prolungata nel tempo.
La faringe, suddivisa in 3 sezione anatomiche (rinofaringe, orofaringe e ipofaringe), è un condotto muscolo membranoso situato dietro le cavità nasali, la bocca e la laringe, che fa parte sia delle vie respiratorie sia di quelle digestive ed è lungo mediamente 13/15 centimetri.
I sintomi della faringite
I sintomi con cui si manifesta una faringite sono molteplici: il più classico è il mal di gola, spesso associato alla difficoltà a deglutire; talvolta, però, si può limitare a un bruciore o senso di prurito in fondo alla bocca.
Inoltre, vi possono essere una serie di condizioni collaterali come:
- scolo di catarro da dietro il naso;
- linfonodi sottomandibolari ingrossati e dolenti;
- tonsille palatine aumentate di volume e/o arrossate;
- mal di testa;
- tosse;
- brividi;
- febbre.
Le principali cause della faringite
La faringite può essere di origine virale o batterica; in quest’ultimo caso, per coloro che hanno ancora le tonsille possono su queste comparire delle placche di pus, così da configurare il quadro clinico di una faringotonsillite. La maggior parte delle volte, però, la faringite ha un’origine virale.
In entrambi i casi, è bene precisarlo, la faringite è altamente contagiosa; può trasmettersi, infatti, attraverso la secrezione nasale, la saliva, il respiro o tramite il contatto, per esempio, un bacio o anche semplicemente le mani non lavate.
Le altre cause della faringite
In alcuni casi la comparsa della faringite non dipende né da virus né da batteri. Questa condizione clinica, spesso cronica, si può ritrovare:
- nei soggetti operati di tonsille;
- negli allergici;
- nei fumatori;
- in chi fa abuso di alcol;
- nei soggetti esposti ad ambienti lavorativi carichi di fumi o di sostanze tossiche.
Un caso particolare è quello della risalita, specie notturna, del contenuto acido dallo stomaco (reflusso gastroesofageo) con infiammazione, oltre che della faringe, spesso anche della trachea (tosse) e delle corde vocali (abbassamento della voce).
In tutte queste situazioni è necessario agire sulle cause scatenanti.
Il tampone faringeo
È difficile distinguere una faringite batterica da una virale in base al solo esame obiettivo; spesso, infatti, i sintomi sono sovrapponibili.
Si possono identificare le forme batteriche ricorrendo alla coltura in laboratorio del materiale prelevato mediante un tampone faringeo (anche se poi occorrono almeno un paio di giorni per avere il risultato).
Esistono anche dei test rapidi basati sull’impiego di anticorpi monoclonali, spesso utilizzati in pediatria, grazie ai quali rilevare le forme di faringite batterica riconducibili alla presenza dello Streptococco beta emolitico di gruppo A. Con un bastoncino flessibile, che si strofina sulla parte posteriore della faringe e sulle tonsille, si preleva del muco che si inserisce in una provetta dove si trova un reagente che vira di colore in presenza dei microrganismi.
È bene ricordare che ci sono persone in cui questo batterio alberga nelle tonsille senza dare alcun sintomo: sono i cosiddetti portatori sani. In questi casi, specialmente se la carica batterica è bassa, spesso non occorre fare niente.
Esistono test rapidi anche per alcune malattie virali, il caso tipico che tutti conoscono è quello del tampone rapido per la diagnosi di covid-19.
Terapie e cura
Le faringiti di origine virale richiedono principalmente una terapia sintomatica (antipiretici e antinfiammatori, sistemici o locali), oltre al riposo, all’assunzione di molti liquidi, evitando il fumo e i raffreddamenti.
Nelle forme di origine batterica, oltre agli accorgimenti riportati per le faringiti virali, è necessario ricorrere agli antibiotici per scongiurare complicazioni gravi, come l’ascesso tonsillare, o l’insorgenza di malattie sistemiche, come il reumatismo articolare e le glomerulonefriti (malattia infiammatoria che interessa le strutture filtro dei reni).
Incidenza e stagionalità
La faringite acuta colpisce adulti e bambini. Infatti, tra coloro che presentano un rischio d’insorgenza della faringite più elevato ci sono:
- bambini;
- fumatori;
- allergici;
- persone con un sistema immunitario indebolito per malattie o trattamenti medici (per esempio, chi viene sottoposto a radioterapia o chemioterapia per neoplasie).
È più diffusa nei mesi invernali, perché si soggiorna più a lungo in ambienti chiusi e i virus (Rhinovirus, Adenovirus, Herpesvirus) si diffondono con più facilità, specie nelle comunità, ma anche perché in questa stagione gli sbalzi di temperatura possono indebolire il nostro sistema immunitario.
Nelle faringiti croniche, oltre al ricorso ai soliti farmaci sintomatici, è importante, laddove è possibile, eliminare le cause all’origine della malattia, magari cambiando stile di vita.