La tecnica chirurgica HoLEP: un sistema laser avanzato per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna
PUBBLICATO IL 26 FEBBRAIO 2025
All’Istituto di Cura Città di Pavia, presso l’Unità Operativa di Urologia è disponibile l’innovativa tecnica HoLEP (Holmium Laser Enucleation of Prostate) per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB) che si basa sull’uso del laser a Olmio.
Approfondiamo meglio insieme al dottor Dimitrios Choussos, urologo e responsabile dell’U.O. di Urologia, in cosa consiste e quali sono i benefici terapeutici.
L’ipertrofia prostatica: di cosa si tratta
L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una patologia piuttosto comune, che colpisce gli uomini di età superiore ai 40 anni. Comporta un ingrossamento della ghiandola prostatica, a causa dell’aumento del numero di cellule prostatiche che, comprimendo l’uretra, ostacola il normale flusso urinario.
Talvolta, la patologia è asintomatica e questo fa allungare i tempi di diagnosi. Può avere una base genetica o familiare e i fattori legati all’insorgenza della malattia possono essere l’invecchiamento e variazioni ormonali legate all’età.
Bruciore, sensazione di non totale svuotamento vescicale, scarso flusso urinario sono tra i sintomi più comuni che se trascurati possono degenerare in aumento della temperatura e calcoli renali.
Le possibilità di cura tradizionali
Il trattamento di elezione, per questa patologia, è la TURP (Resezione Prostatica Trans Uretrale): consolidata metodica endoscopica che, tramite un resettoscopio, incide e asporta la prostata.
Questo particolare bisturi è dotato di una telecamera che guida il chirurgo attraverso l’uretra fino alla prostata dove, tramite l’energia elettrica, rimuove il tessuto ipertrofico.
Solo nel caso di prostata dal volume molto rilevante, si predilige la via chirurgica a cielo aperto praticando, quindi, un’incisione addominale.
L’innovativa tecnica HoLEP
La tecnica HoLEP, che si è fatta strada come opzione alternativa alla TURP, permette di intervenire in maniera poco invasiva, senza quindi la necessità di praticare incisioni.
Attraverso il canale uretrale viene introdotto uno strumento, chiamato resettore, dotato di una fibra laser a Olmio che scolla la prostata ipertrofica dalla capsula che la contiene, enucleandola, ovvero svuotando tutto il contenuto della ghiandola per lasciare la sola parte esterna. In questo modo viene liberato il canale uretrale permettendo così il corretto flusso urinario.
Il tessuto prostatico reciso viene poi fatto scivolare in vescica, dove viene frammentato e aspirato per portarlo all’esterno, affinché si possa procedere con l’analisi anatomo-patologica.
I vantaggi della metodica HoLEP
Sono molteplici i vantaggi per il paziente trattato con HoLEP:
- ridotto sanguinamento;
- dimissioni senza catetere entro le 24 ore dall’intervento, con conseguente minor degenza ospedaliera;
- ottima ripresa delle funzioni fisiologiche;
- maggior sicurezza per il paziente in terapia anticoagulante.
“La HoLEP – dichiara il dott. Choussos - non è solo una valida alternativa alla nota procedura TURP, ma rappresenta un’opzione terapeutica che va a sostituire la chirurgia più tradizionale, poiché con questa metodica è possibile trattare anche prostate particolarmente voluminose.
Inoltre, il laser a Olmio rende più precisa la dissezione del tessuto prostatico in eccesso e, grazie alla sua lunghezza d’onda e alla bassa penetrazione nei tessuti, consente una coagulazione efficace, rendendo più sicuro l’intervento per il paziente.
Sono orgoglioso di poter offrire ai nostri pazienti anche questa nuova opportunità terapeutica e di poter celebrare un altro traguardo raggiunto dall’unità operativa che ho il piacere di guidare”.